Conoscersi per dimenticarsi.
Se mai sono appartenuto a qualcunocome lo stato civile a volte annota,e ho firmato un contrattoper il lavoro che ho svoltoe ancora ho propostoqualcosa di mio che ho scrittoche ognuno ha il dirittodi leggere e commentare se vuole,se mai son parente a qualcunoperché figlio, nipote, cugino e poi padre,se mai sono stato compagno di scuola,compagno di squadra, di partito, di chiesanon pretendo da te quell’impresa,quel sacrificio di venirmi in soccorsoquando credi che ne ho bisogno,quando pensi che senza di te i miei giornisaranno di meno, che senza di teio mi annoio, che senza di te…non so più cosa dire, che fareper farmi sentire facendo rumore.Le cose che dico, che scrivoson quelle che pensoe non cerco l’incenso o il maledire.Mi rompo le gambe per arrivarepur sapendo che non riusciròad andare lontano,ma quando si chiude una portadall’oggi al domaninon c’è pezzo di paneche calma lo stomacoperduto, sperdutonella folla con gli altri.Ti ho guardato negli occhinon so quante volte.Ogni volta tornavo storditocol prurito alle manisprecando i pugni sul muro…Gioacchino Ruocco07.09.018 Ostia Lido
mercoledì 16 dicembre 2020
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