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martedì 31 marzo 2020

Coronavirus, come attacca le cellule: scoperto nuovo modo da Giancarlo Ruocco, direttore del centro Iit di Roma,

Coronavirus, come attacca le cellule: scoperto nuovo modo

Due studi dell'Istituto italiano di tecnologia hanno osservato che il Sars-Cov-2 riesce a entrare nella cellula in due modi, aprendo a nuove ipotesi

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Il coronavirus Sars-Cov-2, per sopravvivere e replicarsi, attacca le cellule umane. Oltre alla via già nota del recettore Ace2, due studi dell’Istituto italiano di tecnologia su Arxiv hanno scoperto un nuovo modo in cui il virus penetra nelle cellule: lo fa attraverso il recettore dell’acido sialico, che si trova nei tessuti delle alte vie aeree, analogamente al virus della Mers.
Coronavirus, come attacca le cellule per replicarsi
Dopo essere entrato nella cellula, il virus sfrutta alcune proteine per replicarsi, alcune delle quali sono in comune con il virus dell’Hiv. Questa scoperta può quindi aprire a nuove strade nella ricerca dei farmaci.
Come riporta l’Ansa, gli studi non sono ancora stati approvati dalla comunità scientifica. Ma Giancarlo Ruocco, direttore del centro Iit di Roma, ha rivendicato il traguardo: “Abbiamo sviluppato un nuovo modello predittivo per capire come le proteine sulla superficie del virus interagiscono con i recettori umani”.
I ricercatori hanno esaminato le interazioni della proteina Spike, grazie alla quale il virus si attacca al recettore Ace2 (lo stesso preso come bersaglio dai farmaci sartani e anti-ipertensivi), e hanno osservato la sua capacità di rimanergli legata. Gli studiosi hanno così scoperto che questa sua caratteristica era molto inferiore a quella del virus della Sars.
Ed è così che i ricercatori hanno avanzato l’ipotesi che fosse coinvolto un altro recettore. “Abbiamo così scoperto che per entrare nella cellula – ha precisato Ruocco – il virus Sars-Cov-2 si serve anche dell’acido sialico, presente nelle alte vie respiratorie, e usato dal virus Mers“.
Coronavirus, le conseguenze della scoperta
I risvolti di questa scoperta potrebbero avere implicazioni sul livello di contagiosità del coronavirus Sars-Cov-2, e sulla sua letalità: in base alle due diverse “entrate”, infatti, potrebbe cambiare anche l’entità dell’infezione.
Ruocco ha precisato con cautela: “Ciò potrebbe chiarire perché ci sono tanti casi asintomatici ma questa è solo un’ipotesi, che deve essere confermata, come i risultati dello studio”.
Gian Gaetano Tartaglia dell’Iit di Genova, a margine di una ricerca parallela, ha osservato come agisce il virus dopo essere entrato nella cellula per il processo di replicazione. Tartaglia ha spiegato: “Abbiamo così visto che oltre a servirsi di alcune proteine già note e in comune con altri virus, ve ne sono altre specifiche. Di queste ultime, una decina sono condivise con il virus dell’Hiv”.
Per i ricercatori, dunque, è opportuno “provare a usare, tra gli antivirali sviluppati in questi anni per l’Hiv, quelli che agiscono in modo mirato su queste proteine. Anche in questo caso i dati devono essere confermati, e speriamo che questa nostra pubblicazione faccia da passa parola scientifico e ci faccia arrivare commenti utili per capire”.

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lunedì 30 marzo 2020


Pensioni, l’Inps semplifica le modalità di verifica accredito
Dal prossimo 10 aprile l'Inps utilizzerà una nuova modalità per acquisire i dati, per ridurre al minimo gli spostamenti e gli assembramenti

Dal 10 aprile prossimo per avere l’accredito di prestazioni pensionistiche e non pensionistiche su conto corrente, su libretto di deposito o di risparmio o su carta prepagata ricaricabile, non sarà più necessario presentare all’Istituto i modelli validati dal proprio Istituto o Ente di credito.
Per ridurre le esigenze di spostamento della popolazione, infatti, sono state semplificate le modalità di accertamento della coerenza dei dati dei titolari di prestazioni intestatari di conti correnti, libretti a risparmio e carte prepagate attraverso l’adozione di nuove procedure telematiche.
Accredito pensioni più semplice
Lo rende noto la circolare n. 48/2020, con la quale l’Inps spiega le nuove modalità di acquisizione dei dati dei percettori di prestazioni direttamente dagli Istituti ed Enti di credito mediante un sistema denominato “Data Base Condiviso”.
Finora, chi chiedeva l’accredito della propria prestazione su conto corrente, libretto o carta ricaricabile doveva presentare all’Istituto un modulo cartaceo, differente a seconda delle prestazioni richieste, validato dal proprio Istituto o Ente di credito, che attestava la corrispondenza delle generalità del titolare con quelle del percettore della prestazione.
Pensioni, cosa cambia da aprile
In considerazione dell’esigenza di salute pubblica di contenere gli spostamenti dei cittadini nel Paese, l’Istituto, con la collaborazione di Poste Italiane e degli Istituti di credito ai quali è contrattualmente affidato il servizio di pagamento delle prestazioni, ha accelerato l’adozione di sistemi informatici per la validazione degli strumenti di pagamento in modalità telematica.
Il sistema “Data Base Condiviso” consente quindi, prima dell’accredito delle somme erogate per conto dell’Inps, di verificare la coincidenza fra i dati identificativi del titolare della prestazione e quelli dell’intestatario/cointestatario dello strumento di riscossione (conto corrente, libretto di risparmio dotato di IBAN, carta prepagata ricaricabile dotata di IBAN).
Rimangono inalterate invece le indicazioni operative in vigore per i beneficiari di prestazioni a sostegno del reddito erogate su conti correnti esteri.

domenica 29 marzo 2020

Il cognome e le sue fortune....

Qualcuno tempo fa, qualcuno dei più onesti, mi scrisse se tenevo in serbo la noti- zia sciock che il nostro cognome provenisse da una famiglia nobile o che si era guadagnata la stima dei potenti. Gli risposi onestamente di NO.
Non tutti i cognomi provengono da capostipiti che hanno guadagnato le conside- razioni a cui molti aspirano e non sono neppure incline a suggerire scappatoie presso quelli che vendono titoli araldici.
Se restiamo a quello che raccontano la Bibbia e gli altri documenti che parlano della nostra avventura terrena, discendiamo da noi stessi, da quello che eravamo e che sono stati capaci di essere i nostri antenati quando accumulavano privilegi o torti nella loro sistenza antecedente la nostra venuta al mondo.
I nomi, i cognomi e i soprannomi sono nati per esigenze di individuazione  deter minati dagli atteggiamenti di ognuno di noi o derivanti dalle famiglie di apparte- nenza, o addirittura  dai comportamenti che assumevano all'interno delle comuni tà di allora con il linguaggio che sia andava sviluppando, per cui ognuno di noi ha la sua teoria o le sue panzane da raccontare o le storie che fin qui si sono suc- cedute che hanno preteso che ognuno si rendesse identificabile per vantare diritti e sottostare a doveri nell'ambito delle convivenze territoriali di insediamento.

Se è vero che siamo il risultato di una ingegneria genetica attuata su ominidi esi-
stenti sulla terra attuata da altriesseri provenienti da altri pianeti dell'Universo, é facile comprendere, se lo vogliamo, che la nostra esistenza e i nostri valori vengono da altre parti anche se umanamente compatili con il supporto sul quale hanno operato per toglirci da una condizione di vita e farcene assumere una con maggiori responsabilità, ma da quia a pensare di essere quello che non si è solamente per un attributo cognominico di individuazione non deve fare di noi dei prescelti, ma solamente degli esseri più adatti ad amministrare quello che è intorno a noi lasciati nella loro condizione subalterna, quando non ci sopravanzano con la loro forza.

Esistono altri modi di procacciarsi delle considerazioni da parte dei nostri simili procurando col nostro impegno condizioni migliori di vita e la disponibilità per tutti, senza strafare, di vivere nel rispetto che abbiamo messo alla base del nostro tipo di convivenza.
Inoltre non macano occasioni, vista la nostra fragilità esistenziale, per guadagnarsi delle benemerenze, dei segni distintivi, che ci danno onore e gratitudine per continuare a vivere o a sopravvivere nei momenti di sconforto.

Direi di non aspettare più nessuno, ma di essere gli artefici della nostra fortuna.
Nella natura umana è stata inculcata la considerazioni di valori che chiedono rispetto e danno rispetto per cui non dobbiamo aver paura di è fuori dal nostro universo per il fatto che hanno collocato in noi gli stessi valori che loro hanno,
che sono i parametri della loro esistenza. Noi siamo figli/fratelli dei nostri progenitori di quelli che hanno cambiato la nostra esistenza da vegetativa ad intellettiva e fantastica.

Gioacchino Ruocco

Massa Lubrense Parla Giuseppe Ruocco “LELLO STAIANO: UN SINDACO DI TUTTI”



Massa Lubrense Parla Giuseppe Ruocco “LELLO STAIANO: UN SINDACO DI TUTTI”

di Pnews Redazione - 04 Maggio 2015 - 0:00
Più informazioni su penisola sorrentina
Giuseppe Ruocco ad inizio 2015 ha risposto proprio attraverso il nostro settimanale all’invito di Lello Staiano a rimanere parte integrante della squadra di Insieme per Massa Lubrense alle prossime elezioni comunali. Ha aderito in modo convinto al progetto di governo, rinnovando entusiasmo e determinazione per rendicontare tutto quanto è stato fatto soprattutto nell’ambito gestionale della sua delega. Tanto lavoro, spesso nell’ombra, ma anche tantissime difficoltà determinate dai cambi normativi e da periodi di emergenza a livello regionale nei siti di stoccaggio. La gestione della delega ai rifiuti non è stata per nulla agevole. Per mantenere standard altissimi, Massa Lubrense ha dovuto investire, incentivare e gestire un servizio che rischiava di essere sottratto alla responsabilità di Terra delle Sirene. Giuseppe Ruocco si racconta non solo per quanto fatto in questi cinque anni ma anche e soprattutto per quanto intende realizzare al fianco di Lello Staiano nel prossimo quinquennio.
Perché ha deciso di ricandidarsi?
In verità è stata una decisione maturata negli ultimi mesi. Chi mi conosce sa benissimo quanto tempo mi tiene impegnato il mio lavoro e quanto per me sia difficile conciliare quest’ultimo con l’impegno politico. Allo stesso tempo, però, sono una persona che quando assume una responsabilità, la ricopre dando fondo a tutte le energie che ha. È precisamente quanto ho fatto in questi anni al servizio del mio amato paese. Ho deciso di ricandidarmi perché credo molto in questa squadra ed è bellissimo ripresentarsi in modo unito agli elettori per spiegare innanzitutto quanto abbiamo realizzato ma soprattutto per continuare ad amministrare in modo oculato e professionale gli interessi della città.
Quali i principali risultati nella gestione della sua delega?
Come già ho avuto modo di dichiarare qualche mese fa proprio ad Agorà, quando mi sono seduto a mettere nero su bianco le cose principali che abbiamo realizzato, mi sono reso conto che davvero l’unica grande che abbiamo avuto forse è quella di non aver comunicato bene e per tempo i tantissimi traguardi raggiunti. Con Terra delle Sirene siamo entrati nelle scuole, abbiamo continuato a diffondere la cultura della raccolta differenziata, abbiamo colto tutti gli spunti possibili per migliorare ulteriormente il servizio.
È servito?
Certamente! Non a caso Massa Lubrense è rimasto stabilmente nella top ten dei comuni virtuosi in ambito di raccolta differenziata ed ha mantenuto nei risultati la leadership in penisola. Sempre inserito tra i Comuni Ricicloni, Massa Lubrense è stato di certo il paese che non ha subito alcun contraccolpo neanche nei periodi più difficili nella gestione del servizio ed anzi, come dicevo, ha trovato soluzioni per migliorarlo, introducendo ad esempio la raccolta differenziata del vetro ed un più efficiente servizio di smaltimento degli ingombranti.
C’è stato un periodo in cui sono stati a rischio tanti posti di lavoro. Cosa avete fatto per salvarli?
Credo che sia un motivo di orgoglio per questa amministrazione comunale non solo aver mantenuto in vita Terra delle Sirene ma bensì averla rilanciata, salvando i posti di lavoro di tanti massesi e soprattutto mostrando anche ai Comuni Limitrofi un modello gestionale del servizio da fare invidia! Mai un passo falso, mai una defaillance, sempre complimenti per l’operato dei nostri lavoratori da parte dei cittadini. A loro ed a Rosario Apreda va il mio particolare ringraziamento perché senza di loro tanti risultati non sarebbe mai stato possibile raggiungerli.
La difesa dei posti di lavoro però è passata anche attraverso riunioni infuocate avute in merito alla creazione di un nuovo ATO. Qual è stato il vostro ruolo?
Non posso in questo caso non citare il contributo che ha dato proprio il candidato Sindaco in prima persona. ho avuto modo di accrescere e rafforzare la stima che ho di lui, vedendolo all’opera nelle riunioni con i Sindaci ed i rappresentanti degli altri Comuni. È stato in grado di rappresentare le nostre posizioni in modo equilibrato ma incisivo. Abbiamo avuto voce in capitolo e ritengo che la nostra posizione sia stata da traino anche per gli altri. Lello Staiano è un politico che concilia la preparazione con qualità di grande oratore. È un leader ed anche per questo sono certo che sarà un grande Sindaco per Massa Lubrense! (Utente dal Web)


sabato 28 marzo 2020

ADDIO A QUELLI CHE HANNO LASCIATO  I MIEI BLOG 
senza un annuncio di reciprocità.

Le amicizie su Facebook non durano in eterno. Gente che vaga da un blog all’altro solamente in cerca di visibilità. Nel mio caso ho avuto amicizie che mi hanno dimostrato la loro stima e altre che , una volta misurata la portata del mio blog, si sono dileguate per altri lidi.

Ripercorrendo Messenger mi sono trovato di fronte a degli abbandoni del Gruppo Ruocco tribù senza una parola di spiegazione, un addio che manifesta la pochezza di chi lo ha messo in atto, come quell’altro che tempo fa di fronte ad una mia richiesta per conoscere il suo stato fisico ed emozionale mi rispose che non avevamo in comune nella intimità per doverlo fare.

POVERO ME o POVERI LORO che sembrano gli incompiuti che pur esistendo non produrranno un gran che, faranno soltanto rumore, faranno soltanto numero.
Li lascio andare volentieri al loro destino dove spero troveranno delle contiguità che li aiuteranno a vivere
come vogliono loro mettendo la loro vita a carico degli altri che si mostreranno disponibili a supportarli, ma non a sopportarli perché resteranno sicuramente dei numeri ma mai dei protagonisti.

                                               Gioacchino Ruocco

Nota bene: Quando avete intenzione di lasciare il Gruppo al quale avete aderito, su mia richiesta o vostra, datemene notizia, così saprò chi è rimasto e chi no.

giovedì 26 marzo 2020

Fioccano Le Denunzie per il Coronavirus esportato in Sicil 26 Marzo 2020 18:2






Fioccano Le Denunzie per il Coronavirus esportato in Sicil
26 Marzo 2020 18:2


In un momento in cui tutte le Istituzioni dovrebbero essere compatte in prima linea a combattere questa pandemia, capita che i nervi possano saltare ed allora ecco che fioccano le denunzie


Fioccano Le Denunzie per il Coronavirus esportato in Sicilia (Mauro Lo Piano
Il Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, ha denunziato  il Primo Cittadino di Messina, Cateno De Luca, per vilipendio delle Repubblica

I fatt

Per due giorni consecutivi, De Luca ha cercato di fermare, invano, l’ingresso in Sicilia di persone che si spostavano dal proprio Comune dopo aver passato i controllo delle forze dell’ordine dalle Città di partenz

La motivazione di tale comportamento sarebbe stata la volontà di contenere al massimo il contagio da Coronaviru

Botta

Negli ultimi giorni vi era stato un flusso continuo di uomini e mezzi attraverso lo Stretto di Messina, dopo questi mutamenti di sede, a Messina come per incanto erano aumentati a dismisura i contagi, da uno erano passati a più di cent

Dal Viminale spiegano che la decisione è stata presa per le parole “gravemente offensive e lesive dell’immagine per l’intera Istituzione”, pronunciate con “toni minacciosi e volgari”.  Il tutto, aggiungono, “in una fase emergenziale in cui dovrebbe prevalere il senso di solidarietà e lo spirito di leale collaborazione

Sicuramente la Ministra non ha “digerito” le insistenti espressioni di offesa e di disprezzo ripetute per giorni davanti ai medi

Risposta

La risposta del Sindaco De Luca al Sig. Ministro dell’Interno non si è fatta attender

“Avremo modo di riparlarne nella sede più appropriata, inutile dire che la questione andrà in Tribunale. Tenga conto che, se questo è un avvertimento, ne prendo atto, ma vado avanti. Non mi fermo perché non è pensabile che chi è sopra le nostre teste, possa continuare a dileggiare i Comuni, i Sindaci e la Popolazione

De Luca è un fiume in piena, apostrofa la Ministra dicendo che nel comunicato del 23 Marzo, “Lei ha dichiarato il falso, – dice – mi assumo pienamente la responsabilità di queste parole. Lei ha dichiarato che era tutto “era in ordine” sullo Stretto, ma come mai noi abbiamo denunciato 10 persone? Certamente qualcosa non ha funzionato nei certosini controlli

Per finire De Luca si è espresso in questi termini

Bene Signor Ministro, lei continui a fare il suo mestiere, che io continuo a fare il mio, il nostro prossimo appuntamento sarà in Tribunale

Ancora nessuna risposta da parte del Viminal

PS
Questa è la prima volta in tanti anni che Messina ha un Sindaco con gli attributi, comunque andrà a finire questo processo, una cosa è certa : Che il Primo Cittadino ha inteso difendere l’incolumità dei suoi concittadini esponendosi in prima persona, non certo nascondendosi dietro ad una “comoda” poltrona del Gran Mirci

De Luca ha seguito alla lettera, magari con un po’ di veemenza in più, le direttive emanate dal Governo, se questo è reat

Mauro Lo Pia


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mercoledì 25 marzo 2020

Psicologi contro l'ansia da Corona Virus



Tempo fà quando mi dissero di andare dallo psicologo
risposi all'interlocutore tranquillamente che se le mie 
idee non erano gradite di andarci luidallo"strizza cervelli".
Penso che in Italia siano pochi a servirsene e a farne uso
come prescrizione sanitaria di ricorso alla categoria.
Ci provò anche la ASL dove lavoravo, ma dopo il confronto 
iniziale il professionista rinunciò all'incarico. Per inadeguatezza 
o per altro che gli sbattemmo infaccia
convinti che la sua presenza ci avrebbe fatto più male che bene.
Dicemmo anche all'amministrazione di adoperare altri sistemi
di confronto senza minacciare attività ispettive nei vari
settori operativi della stessa ad incominciare dalla struttura
dove eravamo collocati che non era rispondente in qualche parte
ai regolamenti di igiene che dovevano valere anche a tutela di chi
faceva per mestiere l'attività di prevenzione negli ambienti di lavoro
presso l e stutture del territorio di competenza.
Quali scopi aveva la presenza del professionista non ci fu mai
chiarita neppure dopo un incontro sindacale.
Ci sentimmo dire che non eravamo adatti a svolgere il nostr lavoro
e che sarebbero sti presi provvedimenti seri
in caso di reclami.

Ci pensò la magistrattura di li a qualche mese ad arrestare in flagranza di reato
uno di noi di cui tutti dicevano bene perchè educato, rispettoso e disponibile
in ogni ora della giornata lavorativa.
Fu preso col "boccone in bocca".
Me ne dolsi e continuo a pensarci, ma l'indipendenza operativa fini da quel momento in poi. Furono formate delle coppie, scandaglaite periodicamente, ma diminuirono i controlli sulle attività lavorative del territorio che a lato dell'avvenimento aveva dato buoni frutti specialmente nei cantiri edili dove non si verificarono per mesi infortuni rilevanti.
Tutto il resto é noia da guardare, analizzare e valutare attentamente come fà un giudice prima di condannare, prima di ridurre all'impotenza sistemi operativi
che hanno sicuramente le loro pecche che derivano principalmente dagli operatori, ma non è possibile automatizzare l'umano che soffre di emozioni e di paure innestate nel nostro sistema emozionale dai tempi del passaggio dalla primordialità alla ragione dell'essere.

Gioacchino Ruocco - Ostia lido-25.03.2020