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Avverbi, Diverbi e sentimenti...

martedì 30 aprile 2013

Ruocco a St. Petersburg (FL)



E' uno dei Ruocco che vivono a Saint Petersburg.
Ne ho contati diversi.
Se desiderano raccontare la loro storia possono dare un segno commentando il post.
Intanto rivolgo loro un saluto e un augurio di una vita felice.
Gioacchino Ruocco



St. Petersburg (spesso abbreviata in St. Pete) è una città degli Stati Uniti d'America, nella Contea di Pinellas, nello stato della Florida. La città è nota come meta turistica per europei ed americani del nord ed inoltre è anche un terreno importante per numerose battaglie politiche presidenziali; ospita anche la sede del giornale St. Petersburg Times.
Secondo una stima del 2006 la popolazione era di 248.098 abitanti, che ne fanno la quarta città della Florida e la seconda dell'Area Statistica Metropolitana di Tampa-St. Petersburg-Clearwater.
La città si trova su una penisola tra la Baia di Tampa ed il golfo del Messico. È unita a nord con la città di Tampa, ad est alla baia di Tampa tramite ponti che attraversano la baia omonima ed infine a sud con Bradenton tramite il Sunshine Skyway Bridge che taglia l'entrata della baia.
Con una strabiliante media di 360 giorni di sole all'anno viene soprannominata "The sunshine city". Per questo motivo è diventata meta turistica, specialmente per la gente del nord degli USA dove il clima è generalmente freddo.

Storia 

La città fu fondata da John C. Williams (proveniente da Detroit, Michigan) che acquistò il terreno nel 1876, e da Peter Demens che fu essenziale per il completamento della ferrovia nel 1888. St. Petersburg fu incorporata il 29 febbraio 1892 quando aveva una popolazione di sole 300 persone.Il nome deriva chiaramente da San Pietroburgo in Russia dove Peter Demens passò gran parte della sua gioventù. Una leggenda locale vuole che i due co-fondatori abbiamo lanciato una monetina per stabilire a chi dei due spettasse l'assegnazione del nome alla città. Vinse Demens che la chiamò come la sua città natale, mentre Williams fece lo stesso con il primo albergo della città, il Detroit Hotel. Il Detroit Hotel esiste ancora in centro città sebbene sia stato convertito in un condominio. L'albergo tuttora funzionante più vecchio della città è invece il Pier Hotel, costruito nel 1921.

La prima grande industria nacque nel 1899 quando Henry W. Hibbs, nativo diNewport (Carolina del Nord), fondò la sua azienda basata sul commercio di pesce all'ingrosso alla fine del molo, che si diffuse poi nel resto del canale navigabile. Nel giro di un anno la "Hibbs Fish Company" spediva più di 450 kg di pesce al giorno.
St. Petersburg si aprì verso un commercio a largo raggio grazie a degli scavi subacquei tra il 1906 ed il 1908 che aumentarono le parti navigabili della baia. Ulteriori scavi verso il 1910 aumentarono le possibilità del porto facendo così quadruplicare la popolazione, arrivando a 4.127.
Nel 1914 nacque quella che è considerata la prima linea aerea commerciale che si spostava tra Tampa e St. Petersburg attraverso la baia di Tampa. La compagnia aveva il nome di "Airboat Line" ed il pilota si chiamava Tony Jannus. Ogni anno viene assegnato il "Tony Jannus Award" per lavori di particolare prestigio nell'industria aerea. Il servizio aereo fu discontinuo nel 1924con l'apertura del ponte Gandy, il primo che attraversava la baia di Tampa e permetteva il traffico automobilistico tra le due città.
La popolazione della città continuò a moltiplicarsi durante il XX secolo in special modo negli anni settanta quando divenne una meta di villeggiatura raggiungendo così i 238.647 abitanti nel 1980. Durante gli anni ottanta comunque la popolazione si è stabilizzata.

La città ha un museo per bambini, in museo d'arte, un museo di Storia, un museo sull'Olocausto ed un museo di Salvador Dalí il quale ospita la più grande collezione del suddetto pittore al di fuori dell'Europa incluso un buon numero di dipinti su grande scala come "La scoperta dell'America di Cristoforo Colombo".




















domenica 28 aprile 2013

Omicidio Ruocco a Serino (Av)


Un film di Guido Lombardi con Salvatore Ruocco


mercoledì 27 febbraio 2013


Che emozione girare nell'acquedotto del Serino, nel Tunnel Borbonico, nell'ex Lanificio...



Il tempo è un elemento imprescindibile quando si realizza un film. Tutto ciò che avviene davanti e dietro la macchina da presa gira attorno allo scorrere inesorabile dei minuti. Eppure non per tutti è lo stesso. Anzi, sembra che esistano addirittura differenti fusi orari. Se da una parte c’è chi sente perennemente in ritardo, accanito sostenitore del motto “il tempo è denaro”, dall’altra, invece, c’è chi necessita di maggior calma per dare spazio alla propria espressione artistica. Se poi ci si mettono location tanto suggestive quanto complicate, la forbice che divide le due parti si allarga a dismisura provocando inevitabili tensioni.

La quarta settimana di riprese di Take Five è iniziata e si è conclusa con una strana maledizione che sembrava non voler abbandonare il set. Spesso, dopo aver preparato la scena e le brevi prove degli attori guidati da Guido Lombardi, alla chiamata di “motore” del primo ciak saltava la corrente elettrica. Soltanto all’inizio, poi filava tutto liscio. Eppure le difficoltà per girare sono state molte, quasi tutte legate ai luoghi in cui si girava. Andiamo con ordine. 

Le riprese iniziano lunedì negli enormi serbatoi in tufo, con volte alte oltre i dieci metri, nell’acquedotto del Serino. Uno spettacolo da mozzare il fiato. Però, per quanto sia un luogo quasi fiabesco, scendere in posti simili vuol dire trasportare cavi e attrezzature per decine e decine di metri in pantani d’acqua. Fortunatamente per girare la scena Gaetano Di Vaio è stato adeguatamente vestito dallo staff del reparto costumi.

Gaetano Di Vaio nell'acquedotto del Serino

Lo stesso è accaduto mercoledì, quando ci si è spostati nel tunnel borbonico. Camminando lungo strette gallerie, tra scheletri d’auto e di moto antiche, resti di statue passate, la troupe si è spinta sempre di più nel sottosuolo ma lo spettacolo ne ripagava appieno la sopportazione. Non appena raggiungo il set, noto che lo strumento più utilizzato è un piccolo phon celeste. Uno di quelli per asciugare i capelli. Solo che questa volta il getto caldo è diretto sulle lenti degli obiettivi della camera, costantemente appannati dall’umidità che gocciola dalle volte in pietra. È l’assistente alla fotografia Salvatore Landi che, diligentemente piegato sulle ginocchia in un angolo di una piccola grotta, asciuga con pazienza obiettivo per obiettivo. Ma, oltre il rumore del phon, il set sembra insolitamente silenzioso. Niente istruzioni di Guido Lombardi o del suo aiuto Sergio Panariello. Mi sporgo poco avanti infilandomi in un passaggio stretto e buio. Urto qualcuno che mi proietta il fascio di luce di una torcia in faccia. Sono Salvatore Ruocco con Sasà Striano, entrambi eccitati dall’idea di girare in un luogo simile. Continuo a camminare ed ecco che trovo gli altri in un cunicolo, dove non si riesce nemmeno a stare in piedi. Ci sono Guido e l’operatore Luigi Scotto. Poco più avanti, in fondo al tunnel, Gaetano Di Vaio con una piccola piccozza in mano sembra incastrato. È preceduto daPeppe Lanzetta e Carmine Paternoster, sdraiati sulla terra fredda e bagnata del cunicolo. 

Nel tunnel borbonico
Altra terra c’è stata anche martedì, quando si è girato in un anfratto dell’ex Lanificio vicino Porta Capuana. Ma qui, più che un problema di umidità o profondità, si è dovuto fare i conti con una signora amante della musica napoletana a tal punto che dalla sua casa, posizionata vicino al luogo delle riprese, lo stereo acceso a tutto volume generava un effetto “concerto”. Per fortuna, una volta informata delle riprese in atto, ha avuto la gentilezza di abbassare, per buona pace delle orecchie del fonico Daniele Maraniello.

Sasà Striano nel Lanificio


Carmine Paternoster nel Lanificio


Dopo tanto sprofondare nell’entroterra napoletano, la settimana si è chiusa all’interno del caveau della banca magistralmente ricostruito dal reparto di scenografia all’interno di Piazza Telematica, a Scampia.  

Peppe Lanzetta, Salvatore Ruocco, Guido Lombardi e Gaetano Di Vaio nel caveau della banca

Ma la sicurezza degli interni è durata soltanto un paio di giorni. Lunedì, infatti, si è ricominciato con gli esterni,nella galleria Principe dove si sviluppa una delle scene più intense ed emozionanti del film. Uno di quei momenti che ti attaccano alla poltrona facendo dilatare il tempo. 
(Giorgio Caruso, con le foto di Tiziana Mastropasqua)

Salvatore Ruocco nella galleria Principe

sabato 27 aprile 2013

High tea





Pecchè sta voglia ‘e te
accussì forte
quanno m’invite a me piglia nu te.
M’aspiette
e io me piglio ‘o tiempo mio
assapuranno
tutte ‘e fantasie
c’’o core mette nnanze
pure si vengo
felice ‘e te vedè.
Che d’è nu te
ca nun è nu cafè ?
E’ ‘a gioia ardente
‘e sta nzieme cu te,
guardarte dint’a ll’uocchie
e suspiranno
ncopp’a na tazza
ca sta nnanze ‘a me
senza darte a vedé
ca tu me manche
a tantu tiempo.
Senza aspettà ca tu…
te sto’ cercanno
‘a n’anno
che m’è sembrato
comme a n’eternità.
E chesta scusa
è stata ‘a benvenuta:
vedé ll’amice
pe nu saluto
c’’a tantu tiempo
nun vedevo cchiù.
Te penzo
e te ritrovo
sempe cchiù bella.
Na fella ‘e dolce
nun ce stesse male.
Si ancora tale e quale
a quanno ce hammo lasciate
tu pe n’ata strada
e io pure
comme a doie criature
sperze
‘int’a ll’eternità.


Gioacchino Ruocco
Ostia Lido, 23/02/2013

Inserita nella raccolta "Poesie a ll'acqua 'e rose"

I’ sento nustalgia…

Dal Blog "Il gusto dei ricordi"


Stanno ‘int’ a casa
‘o tiempo me va stritto
ma si guardo fore
nun me manca niente.

Però i’ me ne iesse
nziem’’o viento
vulanno attuorno
e ‘int’’o ciardino affianco

pure si songo stango.
Nun fa niente
ca ogne strata è llonga,
ma ll’aria nfaccia

me ritorna ll’anema,
‘a voglia ‘e aspettà
chi nun ritorna
ca nun po’ turnà.

Comme so’ belle
‘e culure ‘e chesti ppiante !
E comme è ddoce ‘o chianto
si te penzo.

E ogne penziero,
comme a n’amico,
o comme a furastiero
me mette mille voglie ‘e te cercà

comme si ‘o munno attuorno
fosse nu suonno
e cu stu suonno
ce può pazzià.

Comme si jucasse accuvarella
e quanno po’ te trovo
si cchiù bella.
Guarde ‘int’’o specchio
si tu nun me cride
e dimme si o no quanno te vide.


Gioacchino Ruocco
Ostia Lido ore 16.07

Pubblicata su
Il gusto dei ricordi in data 27/04/20130 ore 16,17

Inserita nella raccolta " Poesie a ll'acqua 'e rose"



Comme fa friddo…






Comme fa friddo !
E’ ll’urdemo d’abbrile.
Fore ‘o terrazzo
Stanno ‘e sciure a sbattere
Dint’’a nu viento ‘e terra,
po’ dint’a cchille ‘e mare.

M’all’impruvviso
te si strignuta a mme
cu nu surrisso
ca m’è allargato ‘o core.
T’aggio strignuta a mme
e ‘o paraviso
è riturnato nterra
nziem’a te.

E ‘o tiempo pare mò
ca ce scunfina
cchiù luntano ‘e sta marina
addò te stò abbraccianno
comme a n’anno fa.

Addò penzavo ‘e perderte
facenno ‘o pare e dispere.
I’ prorpio ‘nn ‘o capisco
‘a vita comme và.

Te guardo e nun ce credo.
Me sento ncuollo ‘a freva
ma so’ felice, oj ne.


Gioacchino Ruocco
Ostia lido,           27/04/2013

Inserita nella raccolta " Poesie a ll'acqua 'e rose"



martedì 23 aprile 2013

Me staie sceppanno ‘e ppenne…

G. Ruocco - Tufo - 1984


Me staie sceppanno ‘e ppenne ancora viva.
Ma quanno chistu puzzo sarrà asciutto
a che t’attacche cchiù c’ormaie ‘o llutto
è sulo na pratica ‘a sbrigà ?

Si avisse ntiso quanno te parlavo
ca ire ‘o core ‘e mamma ‘a piccerillo
tenesse ancora ncapa ati capille
ca so’ cadute pe stu dispiacere.

‘A vita è nnera quanno ‘nn ‘a daie luce
cu ’a ggioia ca ognuno ‘e nuie tene,
ca si pigliave ‘a me ca so’ sincera
pazziave sempe comme faccio io

ca pure nun dicenno ‘e ccose ‘e Ddio
tengo nu core c’arrefresca a ll’ate,
ca primme ‘e me mangià chello ch’è mio
l’aggio spartuto già nzieme cu ll’ate.


Gioacchino Ruocco

Ostia lido    24/04/2013
Inserita nella raccolta “ Traduzioni dal greco”

I’ te perdette…







I’ te perdette quanno ‘a primavera
cantaieno ll’auciello n’ata vota.
Tu me guardave ma passie cchiù ‘e n’ora
primma ca me diciste: - Vaco fore.

Meglio ca ce lassamme mò ca parto,
pecchè quanno se parte
nun saie 'a vita che te porta a fà.
Po’ nascere qualche necessità
e 'a vvote ’a vita nosta po’ cagnà.

E io ca nun so stata
maie na capa allerta:
- Facimme comme vuò,
te rispunnette.

T’accumpagnaie,
nun me tiraie arreto.
Saglienno ncopp’’o treno salutaste
danneme appena ‘a mano,
justo justo.

E nun sentette ‘e te cchiù na parola.
Appena nu biglietto me screviste:
- I t’evo perzo tantu tiempo fa.
Stanno luntano me sento cchiù felice.
Me so’ fatte ll’amice pure ccà.

Penzavo a primavera…
Nun me n’ero accorto
fino a ca ll’auciello nun cantaieno
ca tu nun ire cchiù chillo ca ire.
A poco a poco pur’io me so’ scetata
e nzieme all’auciello sto cantanno
canzone nove
raccuntanno a ll’ate
‘a vita che te fà
e comme va
ca n’ammore fernesce e se ne va.


Gioacchino Ruocco
Ostia Lido     21/04/2013

Inserita nella raccolta “Traduzioni dal greco”

Laura Ruocco: assessore - Raccolta rifiuti: Spezia premiata, Sarzana multata. Pagheremo 20 per cento in più



Per non aver compiuto alcun progresso nella raccolta differenziata dei rifiuti Sarzana pagherà per il conferimento in discarica una maggiorazione del venti per cento. Lo ha reso noto l’assessore all’ambiente della Regione Renata Briano. Incentivi andranno invece a quei Comuni “virtuosi”, che hanno ottenuto risultati positivi. Questi comuni sono stati divisi in cinque fasce, in base ai risultati ottenuti o in valore assoluto o in incremento percentuale. 
Diciamo che in provincia della Spezia nessun comune figura tra i centri con oltre il 45 per cento di raccolta differenziata.
Occorre arrivare in terza fascia ( (differenziata tra il 25 e il 30 per cento e incremento in un anno del 5 per cento) per trovare Portovenere. Nel quarto gruppo (differenziata tra il 30 e il 35 per cento, ma incremento limitato al 3 per cento) si trova Framura.
E nel primo gruppo? Solo La Spezia. Sì, il comune capoluogo ottiene il risultato in assoluto migliore tra i capoluoghi di provincia (staccando anche Genova di quasi il dieci per cento) e registra un incremento del 2 per cento rispetto al 2010. La battaglia per la raccolta differenziata è stata uno dei fiori all’occhiello della prima giunta Federici, che aveva dato mano libera all’assessore Laura Ruocco, che in cinque anni ha portato La Spezia dal 21 per cento di raccolta differenziata a sfiorare a dicembre il 40 per cento, toccando nei popolosi quartieri dove è stata avviata la raccolta porta a porta l’astronomico (per la nostra provincia) risultato del 70 per cento di differenziata.
Laura Ruocco
Con grande coerenza Federici ha liquidato l’assessore Ruocco, troppo in distonia con l’andazzo della Provincia (l’ente che dovrebbe coordinare i piani dei rifiuti) e di Acam Ambiente. C’è chi tra gli ambientalisti ha letto questa scelta come un cedimento alla lobby (molto influente nel PD) che vorrebbe risolvere il problema dello smaltimento dei rifiuti bruciandoli nella centrale Enel di Vallegrande, alla faccia dei pericoli della salute per l’emissione di diossine.
E Sarzana? Sarzana non è neppure in purgatorio: è all’inferno. E’ andata indietro come i gamberi. Debitrice nei confronti di Acam Ambiente, non è in grado di alzare la voce come ha fatto Spezia. Ogni volta che il sindaco Caleo alza la voce contro il servizio di raccolta (una vera schifezza) ottiene grandi titoli sulle pagine dei giornali locali, ma nessun effetto concreto.  In via Piave fanno spallucce.
L'assessore Massimo Baudone
L’assessore all’ambiente Massimo Baudone ha annunciato per l’ennesima volta l’avvio della raccolta differenziata porta a porta. Parte a dicembre da Marinella, il quartiere più disabitato nei mesi invernali. La Spezia partì dai quartieri di Levante, i più popolati.
Insomma siamo al  “facite ammuina”. Intanto i sarzanesi devono mettere mano al portafoglio: direttamente (con la Tarsu) o indirettamente (con le altre imposte comunali) dovranno pagare il 20 per cento in più per smaltire i rifiuti urbani.

domenica 21 aprile 2013

Si nun tiene pacienza …
























Si nun tiene pacienza
vaie a ffunno
e ‘o munno se ne fotte
quanno chiagne.

Ogge, dimane
e pure a capuranno
‘a vita tena regule
già scritte
e va deritta
sulo p’’a via soia.
Che noia ‘e vvote
quanno tu vulisse
nu poco ‘e pace
e nun te faie capace
‘e na disgrazia.
ca proprio mo
c'avive chiesto ‘a grazia
succere ca
va tutto cose stuorto
e s’accummencia
n’ata vota ‘a capo
ringrazianno ca ancora
nun si muorto.

E propio aiere
ca jette a cammenà,
c’’o medico
m’ha ditto c’aggia fà,
uno m’ha miso sotto
e m’ha acciaccato.
Cchiù furtunato ‘e me
addo ‘o truovo ?
Ormai arrugginito
comme a cchiuvo
ca chisto comme a nuovo
m’ha pavato.

Me tocca sta c’’o pede
dint’’o gesso
pe trenta juorno
e si va tutto bbuono,
nu mese ‘e terapia,
ato che fesso.
Me tocca
pure qualche avemmaria.
pecchè ‘a Maronna
sicuro m’ha salvato
e tengo 'o paraviso
assicurato.

Gioacchino Ruocco

Ostia Lido             21/04/2013
Inserita nella raccolta “Tipi… ma quanti tipi”





venerdì 5 aprile 2013

Ruocco ad ANGRI (SA)

Angelo, Anna, Carolina, Ciro, Domenico, Emilio, Erminia, Giuseppe, Immacolata, Luigi, Mario, 
Nicoletta, Nunziante, Regina. 

Sono questi sono i nomi che di preferenza accompagnano  il cognome dei Ruocco residenti ad Angri.










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