Ho soltanto un ricordo che ancora
mi accompagna
di quando presi il treno e ti
lasciai
e il giorno dopo da solo mi
trovai in un’altra città.
Da quel momento io non fui più
solo
anche se sotto ai piedi la strada
era perversa,
insicura ogni giorno, senza un
ritorno certo
fino a quando non ti avrei
trovata all’altro capo del filo
sorridente o incerta come eri
allora.
E io mi dicevo: - Alla buonora in
attesa che il tempo si compisse
Con parole nuove da mettere a
dimora nella memoria
Perché un sorriso ritornasse a
splendere senza un equivoco sul mio volto,
con parole che avessero un senso
che appena conoscevo.
Quante volte mi son chiesto di
questo esilio mai desiderato
come dovesse avverarsi un sogno e
il pudore ti chiede un’altra scena
su cui rappresentarlo.
E intanto è trascorsa una vita
tra tanti inganni e poche meraviglie
da farsi bastare quando il tempo
è brutto,
quando non ti riesce di fare un
passo avanti
e resti indietro a commiserarti.
Qualche volta vorrei tornare indietro
per ritrovare il tempo che ho
perduto
facendo altre cose per non darmi
la zappa sopra ai piedi,
quando vedi e non vedi
e non hai il coraggio che ti fa
capire
come stanno andando le cose.
La nebbia che arreda le città d’inverno
è solo una scusa.
Se tu eri delusa
anche tu hai fatto come me
venendomi appresso.
Oggi che il sole mi brucia
anche questo è un tempo sprecato
Se avessi bucato le ruote sarei
più felice,
ma il pensiero mi dice che morirò
di inedia.
La commedia che ho scritto
non trova un ingaggio
ed io il coraggio di averti fino
a domani,
fin quando il mio tempo potrebbe
durare.
Ostia Lido 30/01/2012 ore 18,30
La poesia è inserita nella raccolta “ L’Equilibrista ….
pubblicata
su http://gentedistabia.blogspot.com
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