Argentina
Espatriare in Argentina non è facile e Mario Linzi ci racconta il
perché e come fare.
Cercherò di spiegare per quanto
sia possibile (il tema è particolarmente complesso e spesso affrontato in modo
riduttivo e semplificato) cosa significhi espatriare inArgentina oggi, e più generalmente nei Paesi del
Mercosur (mercato del sud, quindi quasi tutto il Sud America), l’equivalente in
America Latina dell’Unione Europea.
Molti italiani vedono il Sud
America come una possibile via di fuga dalla recessione in atto in Europa,
questo non solo da oggi ma da almeno vent’anni e più. Credono sia possibile salire
sul primo aereo, magari con tutta la famiglia, raggiungere località come
Fortaleza, Recife, Florianopolis, Buenos Aires, Mar del Plata, Illa
Margarida….etc, e poter cambiar vita come in un film.
Se questo era possibile fino agli anni ’80, oggi lo è molto
di meno, questo perché quasi tutti i paesi sudamericani hanno adottato o stanno
adottando le stesse leggi di immigrazione degli altri Paesi occidentali, primi
tra tutti quelli europei.
In poche parole, questi Paesi
dicono: “Noi vogliamo solo gente (emigrati) che sia autosufficiente
economicamente secondo i nostri parametri, gente che porti soldi o ricchezza e
non il contrario, gente che venga qui per fare investimenti e produrre”, questo,
ad esempio è quello che dice l’Argentina oggi e riflettendo un pochino ci si
accorge che è lo stesso di quello che dicono paesi come Italia e Germania, non
a caso esistono forti accordi bilaterali tra questi Governi.
Tralasciando che espatriare o
emigrare non è la stessa cosa che fare il turista, vediamo di capire come si
può vivere in un Paese Sudamericano come l’Argentina.
Si può vivere in modo
irregolare (da clandestino)
Vivere da clandestino significa
continuare a soggiornare nel paese ospite dopo che i termini di soggiorno
(visti turistici) sono scaduti.
Chi lo fa incorre in vari tipi di sanzione non solo
economica. Se costretto a lasciare il paese al primo controllo doganale gli
verranno addebitati tutti i giorni in “rosso”, con pene pecuniarie che possono
anche superare i 10 euro al giorno, quindi uno che ha soggiornato
irregolarmente per 60 giorni per uscire dal paese dovrà pagare 600 euro di
multa.
Non basta, cassieri di banca,
responsabili di pagamento Western Union, Money Gram, cassieri delle Poste prima
di effettuare qualsiasi pagamento chiedono allo straniero il suo passaporto, e
verificato il visto di soggiorno scaduto bloccano il pagamento.
Non basta, i consolati italiani
sono tenuti a dare assistenza solo ai cittadini italiani residenti e iscritti
al AIRE e a quelli con visto turistico regolare e non scaduto, quindi qualsiasi
intervento consolare, tranne che in casi estremi, si riduce a zero.
Fermiamoci qui, si potrebbero aggiungere altri esempi
come quelli penali ma lasciamo immaginarli a chi legge. Riassumendo, con il
visto turistico si può soggiornare 90 giorni + altri 90 prorogabili a pagamento
e basta, dopodichè si deve uscire dal paese.
Si può vivere in modo
regolare (da residente e cittadino)
Vivere in modo regolare significa
invece possedere i requisiti richiesti dal paese per concedere la residenza,
che all’inizio sarà sempre temporanea di due anni.
Allo scadere di tale termine il
cittadino straniero potrà fare richiesta di residenza permanente o di
cittadinanza.
Per quasi la totalità dei paesi
del Mercosur, quindi anche Brasile e Argentina,
i requisiti richiesti per ottenere la residenza permanente e la cittadinanza
sono i seguenti (qui prendemo in esame solo quelli argentini):
1. essere sposati da almeno tre
anni con un/a cittadino/a argentino/a;
2. essere pensionati (percepire
una pensione netta non inferiore a 2500 pesos argentini circa 500 euro);
3. aprire un attività commerciale
che prevede un investimento non inferiore a 50000 USD, tale importo dovrà
essere interamente versato in una banca argentina;
Vi sono altri casi in cui un
cittadino straniero può ottenere una residenza temporanea per lavoro. Questo
accade quando un’azienda argentina lo assume garantendo cosi per lui e comunque
solo per la durata del contratto di lavoro.
Molti italiani pensano di venire
in Argentina a cercare lavoro, ma quasi sempre
devono rinunciare e tornare a casa, questo perché il tasso di disoccupazione è
molto alto e perché gli stipendi argentini sono bassi e comunque non
paragonabili a quelli europei.
Attualmente uno stipendio medio non supera i 2000 pesos,
380 euro. Ovviamente qualcuno può accontentarsi, ma prima o poi si ritroverà ad
affrontare i problemi di immigrazione già accennati trovando cosi grossi
ostacoli.
Uno dei primi problemi che un
cittadino straniero deve risolvere è quello della casa. O la compra o va in
affitto, come terza possibilità può soggiornare in hotel o da un affittacamere.
Affittare un appartamento o un
locale di commercio in Argentina non è facile nemmeno per gli
argentini. Dopo la grande crisi del 2001 i proprietari chiedono garanzie, nella
fattispecie una o due garanzie ipotecarie più i costi di commissione di
agenzia. Per uno straniero senza documenti argentini (DNI) trovare due
proprietari che garantiscano per lui è quasi impossibile.
Senza documenti (quindi senza
residenza) diventa impossibile aprire un conto in qualsiasi banca e quindi
utilizzare carte di credito o debito argentine. A seguito diventerà impossibile
anche usufruire di tutti quei servizi che richiedono la produzione di
certificati anagrafici e tutto si complicherà magistralmente visto che l’Argentina alla pari dell’Italia è un paese molto
burocratico.
Chi scrive parla con cognizione
di causa visto che nel dicembre 2009 è arrivato in questo paese come pensionato
e due mesi dopo concludeva l’iter burocratico richiesto per ottenere la
residenza temporanea. Solo un anno esatto dopo riceveva finalmente il DNI
(Documento Nacional de Identidad).
Concludendo quali sono le
possibilità che ha un cittadino italiano per espatriare in Argentina e cosa dovrebbe fare?
Per prima cosa, se non
pensionato, avere un capitale non inferiore a 80000/100000 euro, cifra da
destinarsi all’acquisto di una casa o appartamento e all’acquisto o affitto di
un locale commerciale nonchè a tutte le spese che incontrerà nel primo anno.
Secondo, fare un primo viaggio
esplorativo in Argentina per accertarsi in loco delle varie
problematiche che cambieranno a seconda della località scelta come luogo di
residenza. Non esiste solo Buenos Aires con i suoi 23 milioni di abitanti e
l’alta criminalità, esistono: Mar del Plata, Cordoba, Rosario, Mendoza….centri
sicuramente più vivibili.
Terzo, fare frequenti visite ai
Consolati generali argentini di Milano e Roma e se possibile iniziare il
tramite del DNI per via consolare, in modo da arrivare stabilmente in Argentina col DNI.
Va detto inoltre, e pochi lo
sanno, che non è possibile fare un trasloco via nave con container (quindi
spostare mobili ed autoveicoli) in Argentina se non si è già in possesso del DNI e
quindi della residenza. Quelli che lo faranno (le import export italiane non
sempre informano di questo) si ritroveranno con la merce bloccata alla dogana
di Buenos Aires dove ogni giorno gli verranno addebitati costi stratosferici di
giacenza.
In questi ultimi mesi ho ricevuto
moltissimi messaggi di tante famiglie italiane che non ne possono più della
vita in Italia e meditano di espatriare in Argentina e Brasile. A tutti dico di pianificare
il progetto molto seriamente e non pensare che sia tutto rose e fiori, partire
insomma col piede giusto per non andare a rischio di complicarsi ancor di più
la vita.
Espatriare in Argentina è possibile a patto di non essere pressapochisti e di
essere in possesso dei requisiti minimi richiesti.
Chi è interessato può visitare il
mio blog: emigrareinargentina.wordpress.com oppure
scrivermi a: mario.linzi@gmail.com
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