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martedì 3 gennaio 2012

Espatriare in Argentina di Mario Linzi


Argentina



Espatriare in Argentina non è facile e Mario Linzi ci racconta il perché e come fare.

Cercherò di spiegare per quanto sia possibile (il tema è particolarmente complesso e spesso affrontato in modo riduttivo e semplificato) cosa significhi espatriare inArgentina oggi, e più generalmente nei Paesi del Mercosur (mercato del sud, quindi quasi tutto il Sud America), l’equivalente in America Latina dell’Unione Europea.
Molti italiani vedono il Sud America come una possibile via di fuga dalla recessione in atto in Europa, questo non solo da oggi ma da almeno vent’anni e più. Credono sia possibile salire sul primo aereo, magari con tutta la famiglia, raggiungere località come Fortaleza, Recife, Florianopolis, Buenos Aires, Mar del Plata, Illa Margarida….etc, e poter cambiar vita come in un film.
Se questo era possibile fino agli anni ’80, oggi lo è molto di meno, questo perché quasi tutti i paesi sudamericani hanno adottato o stanno adottando le stesse leggi di immigrazione degli altri Paesi occidentali, primi tra tutti quelli europei.
In poche parole, questi Paesi dicono: “Noi vogliamo solo gente (emigrati) che sia autosufficiente economicamente secondo i nostri parametri, gente che porti soldi o ricchezza e non il contrario, gente che venga qui per fare investimenti e produrre”, questo, ad esempio è quello che dice l’Argentina oggi e riflettendo un pochino ci si accorge che è lo stesso di quello che dicono paesi come Italia e Germania, non a caso esistono forti accordi bilaterali tra questi Governi.
Tralasciando che espatriare o emigrare non è la stessa cosa che fare il turista, vediamo di capire come si può vivere in un Paese Sudamericano come l’Argentina.
Si può vivere in modo irregolare (da clandestino)
Vivere da clandestino significa continuare a soggiornare nel paese ospite dopo che i termini di soggiorno (visti turistici) sono scaduti.
Chi lo fa incorre in vari tipi di sanzione non solo economica. Se costretto a lasciare il paese al primo controllo doganale gli verranno addebitati tutti i giorni in “rosso”, con pene pecuniarie che possono anche superare i 10 euro al giorno, quindi uno che ha soggiornato irregolarmente per 60 giorni per uscire dal paese dovrà pagare 600 euro di multa.
Non basta, cassieri di banca, responsabili di pagamento Western Union, Money Gram, cassieri delle Poste prima di effettuare qualsiasi pagamento chiedono allo straniero il suo passaporto, e verificato il visto di soggiorno scaduto bloccano il pagamento.
Non basta, i consolati italiani sono tenuti a dare assistenza solo ai cittadini italiani residenti e iscritti al AIRE e a quelli con visto turistico regolare e non scaduto, quindi qualsiasi intervento consolare, tranne che in casi estremi, si riduce a zero.
Fermiamoci qui, si potrebbero aggiungere altri esempi come quelli penali ma lasciamo immaginarli a chi legge. Riassumendo, con il visto turistico si può soggiornare 90 giorni + altri 90 prorogabili a pagamento e basta, dopodichè si deve uscire dal paese.
Si può vivere in modo regolare (da residente e cittadino)
Vivere in modo regolare significa invece possedere i requisiti richiesti dal paese per concedere la residenza, che all’inizio sarà sempre temporanea di due anni.
Allo scadere di tale termine il cittadino straniero potrà fare richiesta di residenza permanente o di cittadinanza.
Per quasi la totalità dei paesi del Mercosur, quindi anche Brasile e Argentina, i requisiti richiesti per ottenere la residenza permanente e la cittadinanza sono i seguenti (qui prendemo in esame solo quelli argentini):
1. essere sposati da almeno tre anni con un/a cittadino/a argentino/a;
2. essere pensionati (percepire una pensione netta non inferiore a 2500 pesos argentini circa 500 euro);
3. aprire un attività commerciale che prevede un investimento non inferiore a 50000 USD, tale importo dovrà essere interamente versato in una banca argentina;
Vi sono altri casi in cui un cittadino straniero può ottenere una residenza temporanea per lavoro. Questo accade quando un’azienda argentina lo assume garantendo cosi per lui e comunque solo per la durata del contratto di lavoro.
Molti italiani pensano di venire in Argentina a cercare lavoro, ma quasi sempre devono rinunciare e tornare a casa, questo perché il tasso di disoccupazione è molto alto e perché gli stipendi argentini sono bassi e comunque non paragonabili a quelli europei.
Attualmente uno stipendio medio non supera i 2000 pesos, 380 euro. Ovviamente qualcuno può accontentarsi, ma prima o poi si ritroverà ad affrontare i problemi di immigrazione già accennati trovando cosi grossi ostacoli.
Uno dei primi problemi che un cittadino straniero deve risolvere è quello della casa. O la compra o va in affitto, come terza possibilità può soggiornare in hotel o da un affittacamere.
Affittare un appartamento o un locale di commercio in Argentina non è facile nemmeno per gli argentini. Dopo la grande crisi del 2001 i proprietari chiedono garanzie, nella fattispecie una o due garanzie ipotecarie più i costi di commissione di agenzia. Per uno straniero senza documenti argentini (DNI) trovare due proprietari che garantiscano per lui è quasi impossibile.
Senza documenti (quindi senza residenza) diventa impossibile aprire un conto in qualsiasi banca e quindi utilizzare carte di credito o debito argentine. A seguito diventerà impossibile anche usufruire di tutti quei servizi che richiedono la produzione di certificati anagrafici e tutto si complicherà magistralmente visto che l’Argentina alla pari dell’Italia è un paese molto burocratico.
Chi scrive parla con cognizione di causa visto che nel dicembre 2009 è arrivato in questo paese come pensionato e due mesi dopo concludeva l’iter burocratico richiesto per ottenere la residenza temporanea. Solo un anno esatto dopo riceveva finalmente il DNI (Documento Nacional de Identidad).
Concludendo quali sono le possibilità che ha un cittadino italiano per espatriare in Argentina e cosa dovrebbe fare?
Per prima cosa, se non pensionato, avere un capitale non inferiore a 80000/100000 euro, cifra da destinarsi all’acquisto di una casa o appartamento e all’acquisto o affitto di un locale commerciale nonchè a tutte le spese che incontrerà nel primo anno.
Secondo, fare un primo viaggio esplorativo in Argentina per accertarsi in loco delle varie problematiche che cambieranno a seconda della località scelta come luogo di residenza. Non esiste solo Buenos Aires con i suoi 23 milioni di abitanti e l’alta criminalità, esistono: Mar del Plata, Cordoba, Rosario, Mendoza….centri sicuramente più vivibili.
Terzo, fare frequenti visite ai Consolati generali argentini di Milano e Roma e se possibile iniziare il tramite del DNI per via consolare, in modo da arrivare stabilmente in Argentina col DNI.
Va detto inoltre, e pochi lo sanno, che non è possibile fare un trasloco via nave con container (quindi spostare mobili ed autoveicoli) in Argentina se non si è già in possesso del DNI e quindi della residenza. Quelli che lo faranno (le import export italiane non sempre informano di questo) si ritroveranno con la merce bloccata alla dogana di Buenos Aires dove ogni giorno gli verranno addebitati costi stratosferici di giacenza.
In questi ultimi mesi ho ricevuto moltissimi messaggi di tante famiglie italiane che non ne possono più della vita in Italia e meditano di espatriare in Argentina e Brasile. A tutti dico di pianificare il progetto molto seriamente e non pensare che sia tutto rose e fiori, partire insomma col piede giusto per non andare a rischio di complicarsi ancor di più la vita. 
Espatriare in Argentina è possibile a patto di non essere pressapochisti e di essere in possesso dei requisiti minimi richiesti.
Chi è interessato può visitare il mio blog: emigrareinargentina.wordpress.com oppure scrivermi a: mario.linzi@gmail.com

Archiviato in Argentina il agosto 8, 2011

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