Da quello che risulta dalle notizie presenti in Internet a Laives vive una sola persona di nome RUOCCO
52,7 km.
Laives (Leifers in tedesco) è un comune italiano di 17.168 abitanti della Provincia Autonoma di Bolzano. Esso è città dal 1985.
Geografia
fisica
Si trova a meno di 10 chilometri a sud
di Bolzano, sul versante
orientale della Valle dell'Adige,
all'altezza della confluenza traAdige ed Isarco, a 250–270 m s.l.m.
Il centro abitato è attraversato dal Rio Vallarsa.
Storia
Nella zona attorno a Laives non si erano
insediati solo cavalieri prepotenti che esigevano le gabelle ad ogni passaggio, ma la bellezze e la
fertilità della terra hanno fatto sì che principi e castellani scegliessero di
dimorarvi e i monasteri tedeschi vi coltivassero i loro vigneti. Nonostante le
paludi che fino a 140 anni fa ricoprivano la Valle dell'Adige la regione si popolò ben presto
specialmente nelle zone circostanti.
Alcuni scavi effettuati a Laimburg, vicino a Vadena,
Bronzolo e Laives hanno riportato alla luce degli interessanti reperti
risalenti al 900 a .C.,
gran parte dei quali (urne cinerarie, fermagli per capelli in bronzo e ferro,
gioielli e monete, quest'ultime concentrate nel tesoretto di Reif[3])
sono ora custoditi al Museo archeologico dell'Alto Adige,
insieme a Ötzi, l'Uomo venuto dal ghiaccio, dove
possono essere ammirate anche alcune ricostruzioni di antichi insediamenti.
Un'ulteriore testimonianza di abitato preistorico è rappresentata dal
fortilizio circondato da un vallo di "Trens Birg" (1200 m ) sul Montelargo (Breitenberg)
sopra Laives. Di tale stanziamento, dell'età della pietra più recente, sono
tuttora visibili resti di mura e di abitazioni. Anche il dorsale del Monte di Mezzo a sud del valico di Kreith è designato
come zona preistorica in seguito ai diversi ritrovamenti presso le rovine di Leuchtenburg (Castelchiaro),
le Rosszähne (Denti di cavallo) e ilGmundener
Knopf (Monte di Ora). Poiché
la Bassa Atesina acquisti sempre maggiore importanza
come collegamento principale tra nord e sud vi si trasferirono ben presto
diversi nobili. Sorsero così numerosi castelli e fortificazioni in parte ancor
oggi esistenti: la Torre "Tinzelleiten" nella vicinanze di San
Giacomo, la chiesetta di San
Pietro sopra Laives
dove anticamente sorgeva Castel Liechtenstein, le rovine di Laimburg e Leuchtenburg sul Monte di Mezzo (Mitterberg)
a sud di Vadena, nonché altri 58 ruderi di manieri disseminati a sud di
Bolzano.
Nel 1985 è stata insignita del titolo di
"città" (Stadt), ed è quindi la più "giovane" città
dell'Alto Adige. È il quarto centro urbano
della Provincia per numero di abitanti, dopo Bolzano, Merano e Bressanone.
Toponimo [modifica]
Il toponimo è attestato come Leiuers nel 1237, come Livers e Leivers nel 1295 e come Leiffers e Leyfers nel 1404 e 1406 e deriva probabilmente dal latino clivus("pendio") o
dal retoromanzo liver ("libero") ovvero area
originariamente non coltivata e libera.[4][5]
Stemma [modifica]
Lo stemma è costituito da una pila d'argento, con i lati ricurvii in
campo azzurro ed una cappella posta su un monte rosso. L’insegna, simile a
quella dei Conti diLiechtenstein che
dimoravano nel castello sul monte Köfele,
raffigura la chiesetta di Peterköfele.
Lo stemma è stato adottato nel 1970.[6]
Monumenti
e luoghi d'interesse [modifica]
Architetture religiose [modifica]
§
Nel centro di Laives si trova la Chiesa Parrocchiale, ha due
patroni, Sant'Antonio Abate e San Nicoló. L'edificio nella sua forma attuale
risale agli anni 1852-1853 allorquando la costruzione
preesistente, invece di essere abbattuta, fu trasformata in abside del nuovo
tempio, mentre il campanile risale al 1250. Dal 1787 vi è custodita la Pietà di Pietralba, una statuetta di alabastro di 16 cm
dell'addolorata Maria. Dal 2000 al 2003 la chiesa fu ampliata con un
modernissimo ed originale corpo architettonico, ad opera degli architetti Höller & Klotzner di Merano.
Risale al 2011 la fine dei lavori di ristrutturazione
dell'edificio antico.
§
Nella frazione di San Giacomo (St. Jakob) troviamo una
chiesa a forma gotica, che però oggi è
chiusa per la costruzione della nuova Chiesa Parrocchiale.
§
Interessanti sono ancora la chiesetta di Sant'Enrico a La Costa e la chiesetta Peterköfele,
che risale al 1300, costruita su uno
sperone roccioso che sovrasta Laives, all'inizio del vecchio sentiero che porta
a Pietralba. La Chiesetta conserva anche i
resti delcastel Liechtenstein, che sorgeva poco al di sopra del
capoluogo comunale.
§
Da ricordare ancora sono la cappella del cimitero nuovo a Laives
città e la chiesa parrocchiale di San Giuseppe artigiano a Pineta.
Architetture civili [modifica]
Maso
Gutleben [modifica]
A Laives sorge l'imponente maso Gutleben (Gutlebenhof), risalente al medioevo. Nel 2011 diventa oggetto di speculazione edilizia.[8]
Maso
Renner [modifica]
Nella frazione di Pineta si trova uno dei più prestigiosi masi
dell'Alto Adige: il Maso
Renner (Rennerhof). Il maso è sotto tutela e sembra risalire al sedicesimo
secolo[9] a proposito della meridiana murale che
appare sulla facciata di un edificio presente; non si possono escludere però
origini più remote. Questo maso è circondato da molteplici leggende su draghi e
creature mitiche. Gli abitanti del maso sono da sempre chiamati i Renneri.
Gli attuali proprietari sono la famiglia
dell'Ing. Piergiorgio Gazzini che negli ultimi 30 anni hanno provveduto alla
restaurazioni di diverse opere d'arte ed alla coltivazione delle piantagioni.
Società [modifica]
Appartenenza linguistica [modifica]
Gli abitanti di Laives, durante il censimento
del 2011, si sono dichiarati per oltre due terzi di madrelingua italiana e per
poco meno di un terzo di madrelingua tedesca:
%
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27,99%
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71,50%
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0,51%
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Dopo il capoluogo è la città con la più alta percentuale
di popolazione di madrelingua italiana della provincia.
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