La presenza di abitanti con il cognome Ruocco è di una sola unità telefonica fissa.
Geografia
Airola fa parte della Regione Agraria n. 3 - monti Taburno
Camposauro. È situata nella porzione occidentale della Valle Caudina,
di fronte al monte Taburno; è dominata dal monte Tairano (736 m ). Si estende sulle pendici e ai piedi
della collina di Monteoliveto.
Nel suo territorio i torrentiTesa e Faenza si congiungono a formare il fiume Isclero;
vi passa inoltre l'Acquedotto Carolino, proveniente dalla sorgente
del Fizzo (nel territorio di Bucciano),
che alimentava la cascata della reggia di
Caserta.
Storia [modifica]
Menzionata per la prima volta nel 997, Airola probabilmente
derivò il nome da un longobardo feudum Airoaldi, citato nell'820. Da Roberto II di Normandia, Conte di Airola passò a Rainulfo di
Alife, quindi fu feudo di Martino
Toccabove, donato nel 1276 a Guglielmo ed Ugone
di Cortillon. Nel 1437 fu saccheggiata da Antonio
Caldora per Alfonso d'Aragona; fu ripresa da Marino Boffa, per Renato d'Angiò,
per essere riconquistata subito dopo dallo stesso Alfonso. Nel 1460 venne assediata da Ferdinando I e
venduta ai Carafa. Carlo V la
donò ad Alfonso d'Avalos d'Aquino, il quale nel 1575 la vendette a Ferrante Caracciolo. La
famiglia Caracciolo mantenne il possesso del feudo per oltre un secolo fino
all'ultima erede,Antonia Caracciolo, la quale morta nel 1732, lasciò
tutti i beni in eredità al nipote Bartolomeo
Di Capua principe della
Riccia. Per aver ceduto gratuitamente le sorgenti del Fizzo alla cascata della reggia di
Caserta, Carlo III di Borbone conferì ad Airola il titolo di città (2 agosto 1754), confermatole nel 1997 con Decreto del Presidente della
Repubblica.
Morto Bartolomeo senza eredi, Airola passò nel 1792 al Regio
Demanio. Fino al 1816 fece parte del Principato Ultra (Avellino),
e fino al 1861 della Terra di Lavoro (Caserta);
all'unità d'Italia passò alla provincia di Benevento.
Monumenti
e Chiese
Chiesa della SS. Annunziata
Edificata tra il XIV e il XV secolo,
dell'edificio originario spicca la pala d'altare raffigurante l'Annunciazione.
Nel corso dei secoli la chiesa si è arricchita di dipinti e sculture ad opera
di Pietro Negroni (Adorazione dei Magi), Francesco Curia (Assunzione
della Vergine), Francesco De Mura (Assunta), Dirck Hendricsz (Natività
del Battista) e altri. il soffitto barocco è decorato da 3 tele di Paolo
Domenico Finoglia.
Nel 1727 la chiesa si arricchì della sagrestia,
nel 1735 del campanile (alto 35 m ), nel 1786 furono completati il portico e la
facciata, progettata da Luigi Vanvitelli,
arricchita da due statue raffiguranti la Fede e la Speranza.
Castello feudale
Il castello di Airola, occupa con le sue strutture la sommità
della collina di Monteoliveto. Esso è raggiungibile per due strade carrabili
che dal centro del paese portano una alla Chiesa della SS. Addolorata a ovest e
l'altra alla Chiesa di San Gabriele a est. Il Castello, costruito probabilmente
in epoca longobarda appartenne a Rainulfo I, nel 1276 il feudo fu donato da
Carlo I ai fratelli Guglielmo e Ugone di Cortillon. Nel 1277 nel castello fu
ospitato per tre giorni Carlo I d'Angiò. Nel 1437 durante la guerra tra Alfonso
D'Aragona e Renato D'Angiò, Airola fu presa e saccheggiata dagli Aragonesi.
Successivamente il feudo di Airola, compreso i casali, fu venduto a Carlo
Carafa che ne ottenne il titolo di conte nel 149. Nel 1575 Airola fu venduta
dai D'Avalos a Ferrante Caracciolo. La famiglia Caracciolo mantenne il possesso
del feudo per oltre un secolo fino all'ultima erede, Antonia Caracciolo, la
quale morta nel 1732, lasciò tutti i beni in eredità al nipote Bartolomeo Di
Capua principe della Riccia. Da quest'ultimo, morto senza eredi, Airola passò
al Regio Demanio e da allora non fu più infeudata. La Fortificazione di Airola
si sviluppa su un'area di circa 1.000 m2 ; è costituita dal rudere
del castello e da due cinte murarie che, con andamento concentrico, racchiudono
la parte più alta della collina. Uno degli elementi architettonici più
significativi del castello è l'ingresso posto nel lato nord-est che conserva
quasi intatte le caratteristiche architettoniche originarie. L'ingresso è
caratterizzato da un portale in pietra bianca, ad arco ribassato, sul quale
ancora si conserva uno stemma gentilizio e la configurazione architettonica del
sistema di chiusura del ponte levatoio. L'ambiente superiore era caratterizzato
da finestre e da feritoie tonde e a croce. Altro elemento caratteristico è la cappella
palatina posta a destra del cortile.
Monastero e Chiesa di S. Gabriele Arcangelo
La prima chiesa dedicata a San Gabriele fu edificata nel 960 sulla
collina di Monteoliveto, dieci anni dopo fu consacrata dall'arcivescovo di
Benevento, Landulfo. Nel 1033 alla Chiesa fu annesso un piccolo monastero di
monaci Benedettini Cluneacensi; essi restarono nel monastero fino al 1201. Partiti
i Cluniacensi, il monastero fu governato dagli abati commendatari che vi
restarono fino al 1545. Nello stesso anno il vescovo di Sant'Agata dè Goti,
Mons. Giovanni Guevara, concesse il monastero ai Benedettini Olivetani. La
nuova comunità soggiornò sulla collina fino alla soppressione napoleonica. Nel
1606, durante i lavori, poco sotto l'altare furono trovati i resti mortali del
Beato Agano, monaco Cluniacense creato abate nel 1108 da papa Pasquale II
durante una sua visita a Monteoliveto. Il 7 dicembre del 1842 il pubblico
demanio concesse il Monastero di San Gabriele al monaci Benedettini di
Montevergine, aprendovi un priorato con il compito di educare i giovani
aspiranti manaci. Restarono su Monteoliveto fino alla successiva soppressione
del 1866. Nel 1875 il monastero fu acquistato dalla famiglia Montella e
rivenduto nel 1882 alla Concgrecazione dei Padri Passionisti che a tutt'oggi
risiedono su Monteoliveto. La Chiesa (quella attuale è la terza) è a forma
ellittica, a navata unica dotata di quattro altari laterali e un pregevole
altare maggiore. In una delle due nicchie una colonna di porfido rosso
custodisce una reliquia di S. Bartolomeo Apostolo. Il monastero, risalente al
periodo Olivetano, è a forma rettangolare con due chiostri. Nel suo interno
sono custodite opere d'arte di notevole pregio. La facciata della Chiesa e il
poderoso campanile, costruito con grossi blocchi di tufo e di pietra viva sono
orientati verso Airola
.
Chiesa e Convento SS. Immacolata Concezione dei
Frati Minori
Il 10 novembre dell'anno 1723 il Cardinale Vincenzo Maria Orsini, Arcivescovo di
Benevento, divenuto Papa con il nome di Benedetto XIII, alla presenza della
promotrice Principessa D. Antonia Caracciolo e le Autorità preposte, dedicò la
Chiesa e il nuovo Convento all’Immacolata Concezione e San Pasquale Baylón. Il complesso
architettonico del prospetto nelle sue linee essenziali, rispecchia lo stile
del poverello di Assisi. Sul portale d'ingresso fa bella mostra l'artistico
stemma araldico della promotrice. L'interno, con la sua grande nave centrale
dall'inconfondibile stile alcantarino, è adornato da sei cappelle laterali.
Sull'altare maggiore, articolate strutture settecentesche danno vita ad una
statua lignea della vergine Immacolata. Alla sommità, lo spazio del lunotto,
determinato dalla volta di copertura della conca absidale è ornato da un
movimentato bassorilievo a stucco di grande effetto plastico. Esso raffigura il
Dogma dell'Immacolata. All'inizio del XX secolo il Convento venne sopraelevato
di un secondo piano per ospitare un collegio serafico. Nel 1942, il Convento
passò alla provincia Sannito - Irpina dei Frati Minori.
Santuario del Volto Santo
Il Santuario del Volto Santo è sito in via Montoliveto e viene
chiamato più comunemente "Casa del Volto Santo". Nel santuario riposa
il corpo della Serva di Dio, "Maria Concetta Pantusa", per la quale è
in corso la causa di Beatificazione.
§
Chiesa di Santa Maria dell'Addolorata, edificata nel XIV secolo e ristrutturata nel XVII secolo;
§
Chiesa di San Michele, del XVI secolo;
§
Palazzo Montevergine, edificato nel 1608 dai monaci Benedettini della Congregazione di Montevergine, si sviluppa
su due ali con al centro la Chiesa del Carmine. Nel 1820 fu ceduto al Comune di Airola.
Attualmente nell'ala nord del Palazzo sono ospitati gli uffici del Comune, la
sede della Protezione Civile, l'Istituto Professionale L.Palmieri, e un
notevole Museo Civico;
§
Chiesa di San Donato, XVII secolo;
§
Chiesa di San Carlo, XVII secolo;
§
Chiesa di San Domenico del XVIII secolo,
danneggiata dal terremoto del 1980, restaurata e
riaperta nell'anno 2000 con una ala del convento rimasto dopo
il terremoto;
§
Monumento ai Caduti, realizzato nel 1998, è una meridiana che
simboleggia l'eterno scorrere del tempo.
§
L'antica chiesa di San Giorgio, patrono di Airola, è stata
demolita dopo il terremoto del 1980.
A tutt'oggi questo resta un episodio controverso, con
parte della cittadinanza convinta che la chiesa avrebbe dovuto essere
restaurata. Sul sito dell'antica chiesa ora si trova un monumento ai caduti di
tutte le guerre.
Stemma
Il Comune, negli atti e nel sigillo, si identifica con il nome di
"Città di Airola" con lo Stemma di cui è costituito da uno scudo
oblungo di tipo sannitico, bordato di nero, d'azzurro il campo (fondo), torre a
due palchi merlata alla guelfa, con cinque merli per palco, con porta e
finestra di nero, coperta da una cupoletta su cui è infissa croce latina
trifogliata. Lateralmente al secondo palco, affrontati in palo, due leoncini
d'oro rampanti. Essa torre fondata a sommità di tre colline tondeggianti
declivanti al centro, le esterne celanti parzialmente quella centrale.
Ornamenti di città e sotto lo scudo lista bifida
svolazzante di azzurro contenente la scritta: CAUDINAE VALLIS CIVITAS. Con
Decreto del Presidente della Repubblica in data 31 luglio 1997 Airola è stata
autorizzata a fregiarsi di proprio Stemma Civico e le è stato confermato il titolo di Città già assegnatole da Carlo III di
Borbone il 2 agosto 1754.
Economia
La superficie agricola utilizzata era di 485,33 ettari (ha)
all'anno 2000 (Camera di Commercio di Benevento,
dati e cifre, maggio 2007). I prodotti agricoli principali sono frutta, di
vario genere, e olive su Monteoliveto; vi è inoltre produzione di vini, attività
industriale (industria tessile, alimentare, del legno) e commerciale. I tempi
recenti hanno visto una crisi occupazionale dovuta all'apertura di vari bar ed
alla chiusura di uno stabilimento Alfacavi che produceva cavi telefonici che
negli anni 80 fece parte del Gruppo Pirelli con 435 dipendenti; il Contratto
d'Area firmato nel 1999 doveva favorire la ripresa, con
l'inserimento d'industrie tessili.
Personaggi
legati al Comune
Eventi e Ricorrenze [modifica]
§
23 Aprile San Giorgio Martire - Patrono
§
Ogni giovedì mattina - mercato settimanale (Piazza Mercato)
§
Gennaio - La cavalcata dei Magi (per le strade di Airola)
§
Febbraio - Anniversario del Volto Santo (Via Monteoliveto)
§
Marzo - Festa di San Biagio
Martire (Piazza San
Donato)
§
Marzo - Festa di Santa Francesca Romana (Monteoliveto)
§
Maggio - Festa di San Pasquale Baylon (Corso Caudino)
§
Maggio - Sagra pencetta, fave e pecorino (Corso Caudino)
§
Giugno - Festa di San Giovanni Battista (Piazza Portisi)
§
Giugno - Textures: mostra d'arte (Palazzo Montevergine)
§
Luglio - Festa di Santa Maria Goretti (Monteoliveto)
§
Settembre - Festa della SS. Addolorata
§
Settembre - Riscopriamo il Borgo (Piazza Borgo)
§
Ottobre - Festa di San Francesco d'Assisi (Corso Caudino)
§
Dicembre - Festa dell'Immacolata Concezione (Piazza Concezione, Corso Caudino)
Gemellaggi [modifica]
§
Saint-Maixent-l'École Francia Le due città sono gemellate dal 2000
Sport [modifica]
Pallacanestro Città
di Airola Si distingue
in campo nazionale nel gioco del basket.
La squadra milita nel campionato nazionale di serie C1.
Sono inoltre presenti due squadre di calcio:
§
Real Airola "Affiliata alla Juventus National Accademy"
§
A.C. Airola
Squadre di pallavolo:
§
Società U.S.A. Volley Airola (femminile)
Scuole di arte e danza:
A.S.D. Danzarte Academy
§
Centro Studi Danza Classica
§
Società Ginnastica Hermes
Collegamenti
Dista dal capoluogo di provincia (Benevento) circa 27 km . Dista da Caserta
circa 26 km .
Dista da Avellino circa 37 km .
Airola è raggiungibile tramite la SS7 Appia o la Strada Statale del Fondovalle
Isclero. Si trova a breve distanza dalla stazione ferroviaria di Arpaia-Airola-Sant'Agata de' Goti sulla linea Cancello - Benevento.
Nessun commento:
Posta un commento