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mercoledì 15 febbraio 2012

VIP Art Fair 2.0 Feedback. Parlano i galleristi



pubblicato giovedì 9 febbraio 2012
 
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Ha chiuso ieri VIP Art Fair 2.0, la prima fiera che si svolge esclusivamente sul web alla sua seconda edizione. 

Una fiera del tutto particolare: niente caldo, niente padiglioni affollati né il pagamento del biglietto d'ingresso; che offre ai collezionisti la possibilità di effettuare acquisti in tutta tranquillità dalla poltrona di casa (semplicemente registrandosi sul portale) e di avere un contatto diretto con centoquindici gallerie top dell'arte contemporanea internazionale (attraverso un servizio di chat).  Prezzi degli stand agli espositori? Naturalmente sono meno onerosi di una fiera tradizionale. Cambiano a seconda dello stand, del numero di opere che si vuole mettere sul web, e vanno «dai 5.000 ai 20.000 dollari» specifica Elisabetta Di Grazia della Tucci Russo di Torre Pellice.

Ma perché una galleria decide di partecipare a VIP Art Fair? Questa fiera può essere un buon modo per fare pubblicità alla propria galleria e per dare una panoramica delle opere disponibili alla vendita? Maurizio Rigillo della Continua di San Gimignano è una delle cinque gallerie italiane presenti a VIP 2.0 ed è alla sua seconda partecipazione: «Abbiamo deciso di ritornare perché riteniamo che questa fiera sia un buon mezzo per raggiungere un vasto pubblico: abbiamo arricchito la nostra rete di contatti e per noi questo è un risultato positivo, anche se comunque sono relazioni che vanno sviluppate e approfondite col tempo». Alla prima partecipazione è invece Barbara Bertozzi della newyorkese Galleria Castelli che rimarca: «VIP Art Fair e' sicuramente utile come strumento di pubblicità per la galleria.  Un aspetto importante di questa fiera e' infatti favorire nuovi contatti, oltre che promuovere vendite online». Insomma non se ne parla male. Fatto sta, però, che parlando con i galleristi l'impressione è che quanto si è visto sin'ora, attraverso le prime due edizioni di VIP Art Fair, corrisponda al semplice antipasto. Così, in attesa che il pranzo li accolga con qualcosa di più ghiotto e tangibile, per ora si tiene duro, la Galleria Castelli riprende la parola e si dichiara soddisfatta: «Abbiamo venduto un paio di lavori. Ma il successo maggiore non e' tanto quello di fare una vendita sporadica, piuttosto è quello di incontrare qualcuno che poi diventi un nuovo cliente».

E gli acquisti del futuro allora, saranno sempre più su VIP Art Fair? Il pensiero pare univoco: questa fiera sarà uno degli strumenti possibili ma non l’unico, e i collezionisti continueranno a prediligere opere con cui possono avere il contatto "fisico". (m. a.) 

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