Coronavirus, rassicurazioni da Giuseppe Ruocco: “Il
Ministero della Salute è pronto”
Il segretario generale della Sanità, originario della
Costiera, spiega le misure adottate dal Ministero
di Redazione - 30 Gennaio 2020 - 21:22
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Il segretario generale del Ministero della Salute, Giuseppe
Ruocco, originario di Minori, è l’esperto incaricato
per affrontare l’emergenza del coronavirus. Ruocco è infatti
l’autorità più informata in questo momento sulle possibili ripercussioni a
livello nazionale, essendo la personalità più preparata di tutto
l’esecutivo. “L’Italia è uno dei paesi che ha preso le misure più
drastiche fin dall’inizio, prima degli altri”, – afferma il Chief
Medical Officer Giuseppe Ruocco, in un’intervista rilasciata a Lumsanews –
, “anzi siamo stati spesso i soli, perché molte misure non sono state
adottate da nessun altro paese europeo. Il problema certamente va monitorato ma
non deve essere drammatizzato oltre quali sono i confini e le basi razionali e
scientifiche”.
Le misure messe in campo per gestire i possibili rischi sono attualmente
tre: l’adozione di una task force, monitoraggio degli aeroporti di Roma e
Milano, crocevia dei principali voli diretti internazionali e l’utilizzo di un
numero di pubblica utilità. La task force è perennemente allertata e si
riunisce comunque ogni mattina, tutti i giorni della settimana, alle 9:30, come
spiega Ruocco: “La task force è composta dai nostri esperti del
Ministero, dai rappresentanti dei due aeroporti sanitari, cioè Milano e Roma
Fiumicino, i rappresentanti delle forze armate, dell’ospedale Spallanzani,
dell’Istituto superiore di sanità, e delle singole regioni”. Coinvolge
perciò tutte quelle strutture che ogni giorno devono monitorare ciò che
appartiene al loro campo e “collaborare per poter gestire non solo un
eventuale caso, ma soprattutto la preparazione a un eventuale caso.”
Negli aeroporti di Roma e a Milano, sono stati attivati i principali canali
sanitari, per la prevenzione e il monitoraggio degli eventuali rischi dovuti al
coronavirus. “Data la contemporaneità dei voli, che arrivano più o meno
tutti nelle stesse fasce orarie, dalla Cina, in questa fase abbiamo due
protocolli diversi”, – continua il segretario generale della Sanità,
per i voli dove non c’è nessun rischio segnalato – “Abbiamo disposto di
fare i controlli direttamente a bordo, misurando la temperatura con un
termometro digitale e raccogliendo le informazioni su tutti i passeggeri”. Qualora
venisse segnalato in anticipo un caso sospetto, “questa operazione si
svolge invece a terra al canale sanitario, dove la temperatura viene misurata
attraverso dei termo scanner fissi” attraverso cui le persone devono
passare: l’allarme scatta se qualcuno supera la soglia. “Questa doppia
procedura velocizza e disturba meno i passeggeri, senza venir meno alla
sicurezza.”
Il numero di pubblica utilità è attivo 24 ore su 24, ed ha due funzioni. È
rivolto ai cittadini italiani che richiedono informazioni, e anche ai cittadini
stranieri che si trovano in Italia e che, “non avendo il medico qui e
dovessero aver bisogno di essere ricoverati, monitorati, o se ritenessero di
presentare sintomi sospetti” possono avvertire le istituzioni: “Il
numero è il primo punto di contatto, che poi indirizza le persone al servizio
sanitario della regione in cui si trovano.” Sul rischio psicosi
collettiva, la paura degli italiani è nei confronti dei cinesi che vivono nelle
nostre città, ma “Il rischio non è legato alla presenza di persone di
origine cinese sul territorio, ma c’è solo per chi rientra dalle aree della
Cina. Il rischio perciò riguarda cinesi, italiani, passeggeri di altre
nazionalità che magari per lavoro si spostano – spiega Ruocco – Sappiamo
che in Italia ci sono più di 300mila cinesi, e per questo siamo in stretto
contatto con l’ambasciata, per fare sì che anche loro si sentano rassicurati.
Quelli che vivono qui sono spaventati, quindi non sono loro il problema, anzi
anche loro necessitano di informazioni”.
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