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mercoledì 10 settembre 2014

Quanti libri hai letto

DOPO LE SECCHIATE DI ACQUA GELATA CHE NON HANNO PRODOTTO UN CENTESIMO DI EURO, MA SPRECHI DI ENERGIA E DI ACQUA UTILIZZATA PER NON DONARE, ARRIVA QUELLA LA STUPIDATA DEI LIBRI LETTI.

QUESTE PERSONE NON SANNO PROPRIO COME ESSERE UTILI A SE STESSE E AGLI ALTRI.

CERTIFICARE IL PROPRIO SAPERE IN QUESTO MODO E' VERAMENTE DA STUPIDI.

RICORDO QUELLO CHE A SUO TEMPO RISPOSE CASSOLA QUANDO GLI CHIESERO ALLA SCUOLA DI CHI SI ERA FORMATO.

RISPOSE DI AVER LETTO UN SOLO LIBRO DI CUI AL MOMENTO NON RICORDAVA IL TITOLO E CHI NE ERA L'AUTORE.

LEGGENDO E RILEGGENDOLO NE AVEVA CAPITO LA GRANDEZZA CHE NE LA PRIMA E NE LA SECONDA LETTURA GLI AVEVANO FATTO PERCEPIRE.

AD OGNI RILETTURA IMPARAVA QUALCOSA E IMPARANDO IMPARANDO ERA ARRIVATO A SCRIVERE NELLA MANIERA CHE LO AVEVA PORTATO AL SUCCESSO.

Ma CASSOLA, CHI ERA COSTUI ?



INTERMEZZO



Carlo Cassola (Roma17 marzo 1917 – Montecarlo29 gennaio 1987) è stato uno scrittore e saggista italiano.

Carlo Cassola si affaccia alla letteratura all'incirca all'inizio della guerra; dopo la prosa d'arte, esperienza a lui estranea; accanto all'ermetismo. Dell'ermetismo accoglieva il gusto dell'essenzialità, della poesia come assoluto, anche nella prosa (al di fuori dunque del «resoconto», della psicologia, delle determinazioni ideologiche e culturali sentite come ingombranti rispetto alla pura intelligenza spirituale del vivere), che egli interpretava, nel campo narrativo suo proprio, come attenzione esclusiva all'esistenziale.
Carlo Cassola nacque a Roma, nel quartiere Salario, il 17 marzo 1917, ultimo di cinque figli, da Maria Camilla Bianchi di Volterra e da Garzia Cassola, di origini lombarde, ma trapiantato da molto tempo in Toscana. Il nonno paterno, Carlo, era un magistrato e un fervente patriota che aveva partecipato alle dieci giornate di Brescia e poi era stato esule in Svizzera per sfuggire alle numerose condanne. Al termine del Risorgimento era poi diventato presidente del tribunale di Volterra e si era sposato, a cinquantadue anni, con Rosa Belli. 
Dal suo romanzo La ragazza di Bube (1960), che ricevette il Premio Strega, fu realizzato nel 1963, da Luigi Comencini, il film omonimo, con Claudia Cardinale e con George Chakiris[62]. Sempre nel 1963, dal racconto "La visita", il film diretto da Antonio Pietrangeli. Nel 2004 Carlo Mazzacurati ha tratto un film, "L'amore ritrovato", dal racconto "Una relazione", che era stato già citato al cinema in quanto il cognome del protagonista (Mansani) è stato volutamente utilizzato da Paolo Virzì per personaggi dei suoi film: "Ovosodo" e "La prima cosa bella".





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