Ivan
Come
ogni mattina Delia entrò in cucina, preparò il caffè e aggiornò il calendario:
24 ottobre.
Sorseggiò il caffè ancora bollente affacciata alla finestra di cucina e
il fresco autunnale la disincantò dal torpore del sonno. Ritornò con la
mente allo stesso giorno di otto anni prima.
……………
Suo
fratello non stava bene da tempo e lei era preoccupatissima. L’aveva sentito al
telefono il giovedì precedente e gli aveva promesso di andare a trovarlo nel
fine settimana, ma le piogge incessanti l’avevano costretta a casa. Provò a
cercarlo al telefono; una volta, due, tre…
Ivan
non rispondeva. Non era una novità, non rispondeva mai alle chiamate quando non
ne aveva voglia o quando dormiva pesantemente, ma quegli squilli a vuoto la
trascinavano in uno stato d’ansia crescente.
Riprovò a chiamarlo il venerdì, e ancora il sabato, ma fu inutile. Decise di
fare un salto da lui la domenica; pioggia o non pioggia, si sarebbe fatta
accompagnare in auto da suo marito appena fosse tornato dal servizio di
soccorso agli alluvionati, ma Alessandro rincasò più tardi del previsto, stanco
e infangato; proprio non se la sentiva di rimettersi in macchina sotto la
pioggia e di correre all’altro capo della città. Si riattaccarono al telefono
ma non ebbero risposta.
“Sta’ tranquilla” - le disse Alessandro - “sai com’è fatto Ivan. Non è la
prima volta che ci fa stare in ansia per giorni”. Ma Delia non era
tranquilla affatto, sentiva in cuor suo che qualcosa di brutto era accaduto. Si
mise a letto e provò a dormire ma non riuscì a chiudere occhio.
La mattina dopo Alessandro uscì di casa prima del solito: sarebbe passato a
casa di Ivan prima di andare al lavoro. Delia cominciò a prepararsi per andare
in ufficio, ma era sempre più agitata. I battiti del suo cuore le sembravano
amplificati, le mani le tremavano, non riusciva a compiere le abituali azioni
che metodicamente compiva da anni.
Squillò il telefono. “Siediti” le disse Alessandro… e lei capì.
……………
Era una morte annunciata, Delia sapeva che sarebbe accaduto presto, ma rifuggiva
quel pensiero e benché ne avesse avuto il presentimento si sentì svuotata.
Ivan se n’era andato e aveva portato via con sé le recenti angosce, le corse in
ambulanza, i ricoveri in ospedale e tutte le preoccupazioni che negli ultimi
due anni avevano offuscato i teneri ricordi dell’infanzia.
Ivan era morto lì da solo e lei non era con lui. Non se lo sarebbe mai
perdonato.
.…………
…non me lo sono
ancora perdonato.
Gioacchino
Ruocco Ma di chi era parente Ivo e chi é l'autrice del pezzo che
sembra un racconto breve invece di una cronaca di una perdita familiare ? Solo
Dio lo sa....
Gioacchino
Ruocco Aspetto un tuo aneddoto.
Delfina Ruocco L'autrice
del pezzo sono io, Gioacchino, e Ivo era mio fratello minore. Sai che mi piace
scrivere e raccontare di me, cose belle e brutte. Dopo tutto la vita non è
fatta così? Prima o poi arriverà anche qualche aneddoto divertente.
Tempo fa mi stavi raccontando o meglio scrivendo la storia
della tua famiglia, ma la cosa si fermò appena iniziata perché si sollevò dal tuo entourage familiare una voce che disse di non farlo (è un eufemismo) e la cosa si
fermò alla prima puntata. Anche se a volte vado in cerca di immagini non avevo
fatto la conoscenza fotografica di tutti i tuoi familiari per cui il tuo
scritto,adesso che lo so, per il modo in cui è stato redatto mi è sembrato una
pagina di un racconto breve o di una storia
vissuta soltanto in maniera letteraria. Volevo scriverti altro, un
complimento, ma non avevo capito che la cosa ti apparteneva intimamente e se ne
eri l'autrice. Rispetto il dolore di qualsiasi essere vivente. Non voglio
passare per altro dopo aver fatto già tra i tuoi seguaci e conoscenti la figura del rompi... ma vorrei lanciarne uno diverso: chiedere di nominare dieci stabiesi da segnalare ai posteri con le motivazioni della segnalazione in
positivo e in negativo ?
Il giochetto potrebbe fornire una consistente mole di informazioni sia sulla personalità di chi si esprime, sia sui valori che ogni persona mette alla base del proprio vivere e a quali di essi è più strettamente legata la popolazione che risponderà al quesito.
I risultati, potrai assicurarli, saranno pubblicati in forma anonima, mentre chi vuole metterci la faccia lo dovrà dichiarare esplicitamente. Vogliamo provare ? Inoltre tra i Ruocco vorrei organizzare una campagna fi familiarità e di divulgazione della propria appartenenza con gemellaggi come avviene tra le città. L'idea sarà un pò vecchia se no veramente il mio lavoro diventa una tesi e non un blog di dervizio per avvicinarci glu uni agli altri com'è mio desiderio. Ti saluto caramente come un fratello aggiunto, ma più grande per la mia età. Vedi un po' tu. Ciao e a presto.
Gioacchino
Il giochetto potrebbe fornire una consistente mole di informazioni sia sulla personalità di chi si esprime, sia sui valori che ogni persona mette alla base del proprio vivere e a quali di essi è più strettamente legata la popolazione che risponderà al quesito.
I risultati, potrai assicurarli, saranno pubblicati in forma anonima, mentre chi vuole metterci la faccia lo dovrà dichiarare esplicitamente. Vogliamo provare ? Inoltre tra i Ruocco vorrei organizzare una campagna fi familiarità e di divulgazione della propria appartenenza con gemellaggi come avviene tra le città. L'idea sarà un pò vecchia se no veramente il mio lavoro diventa una tesi e non un blog di dervizio per avvicinarci glu uni agli altri com'è mio desiderio. Ti saluto caramente come un fratello aggiunto, ma più grande per la mia età. Vedi un po' tu. Ciao e a presto.
Gioacchino
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