Dopo l’armistizio e la
liberazione volemmo sicuramente una conduzione del nostro paese dove potessimo
dire la nostra ogni qualvolta c’era da dirla, ma al di là dei buoni propositi
elencati nella costituzione e di qualche buona anima come Einaudi, De Gasperi,
Pertini e per ultimo Napolitano e di Marco Pannella che ha fatto la scelta più
democratica che la Repubblica gli ha offerto siamo stati in balia di chi ha fatto
politica solamente per il tornaconto personale incapace di farne altra fin dall'inizio della Repubblica.
Dopo un referendum stravolto non
siamo più stati padroni del nostro destino, ma spettatori impotenti di una
dialettica che ha sempre mirato al distinguo delle posizioni assunte in campo
come se l’economia che si è fatta fin qui avesse la necessità di una
connotazione liberale o comunista che sono state solamente le definizioni del modo di
realizzarla.
Oggi per rinascere abbiamo
bisogno di individuare i soggetti che vogliamo delegare a prendere decisioni e
per farlo, visto che continuano a fare i conti non sul deficit che hanno creato
e le modalità per uscirne ma non su una legge elettorale che rispecchi le
nostra esigenza di essere rappresentati nelle nostre aspettative, dobbiamo
trovare la possibilità di togliere lo scettro dalle mani di questi incapaci di
fare.
Occorre una legge elettorale
imposta dal popolo alla quale solamente il popolo può portare correttivi.
Ed è il popolo che deve stabilire
la consistenza della rappresentanza politica, tenuto conto che i signori attualmente
in carica continuano a fare e disfare i numeri per non andare a casa dove, se
ciò accadesse, non moriranno di fame avendosi assicurato una lauta pensione e
accumulato ingenti tesori attraverso la legge dei rimborsi elettorali.
Quando ci renderemo conto del
malaffare attuato negli ultimi vent’anni ci servirà, solamente per mandarli a
casa, un’altra presa della Bastiglia perché ce li troveremo ancora tra i piedi.
Quelli che hanno operato fin qui
devono andarsene e pagare le loro malefatte fino a spogliarli nudi del
benessere che hanno portato via
illegalmente perché l’arricchimento operato è frutto di leggi ad
personam.
Chi ha forza per inaugurare un
nuovo percorso lo faccia, si proponga attorno all’idea che deve determinare una
migliore partecipazione del popolo alla gestione della cosa pubblica per una
crescita in sicurezza economica, sociale e civile.
Questa è la mia idea. Ora dite la
vostra.
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