Anche se vivo lontano da Castellammare di Stabia, dove vengono replicate buona parte delle tradizioni napoletane nel mangiare, nelle feste religiose e in quelle di fare "ammuina" sparando tricchitracche, scalette ed il resto del repertorio dei botti senza tralasciare bengali, cientestelle e fuiafuia, anche qui ad Ostia c'è qualcuno che per ridimensionare un pò la nostalgia che avverte per la lontananza dal proprio paese, spara in questi giorni qualche botto risvegliando la zona della Stella Polare dal torpore che la possiede durante la settimana quando le i residenti sono un decimo di quelli che la frequentano a fine settimana quando vi arrivano per prendere un pò di sole o per godersi la tranquillità del quartiere che con la loro presenza, invece, subisce un'alterazione di cui non si rendono conto ma che noi stanziali sentiamo invece fortemente.
I fuochi d'artificio c'è il gestore del Polo Natatorio e proprietario dello stabilimento Balneare Le Dune , l'ingegnier Papagni, che non ce li fa mancare quasi ad ogni fine settimana.
Quando sembra che te ne sei dimenticato il cielo si riempie di tanti colori, accompagnati dal crepitare della polvere che esplode nell'aria manifestando la sua potenza e la vivacità dei colori con i quali viene intrisa o la connotano naturalmente.
Tutto il mondo è paese, ma qualcuno, invece, ti fa notare che appartieni ad un altro mondo, come se quelli che si definiscono romani avessero maturato la settima generazione tanto decantata.
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