Lassativi e purghe
Oggi, mentre ero al bagno, non per
assolvere ai problemi dell’evacuazione giornaliera , ma perchè colto da
sintomi spastici, mi è tornato in mente il rituale della
purga stagionale alla quale i miei genitori, complici i miei nonni paterni e i
vicini di casa che la propinavano ai loro figli, mi sottoponevano ad ogni
cambio di stagione. Durante il periodo della guerra non era mai successo, ma
dopo la liberazione si.
La prima volta ero dai nonni
materni in campagna e frequentavo le scuola presso le suore che avevano la
chiesa nella zona di Bottaio, all’altezza dello scoglio di Rovigliano.
Non ricordo il motivo che indusse le suore a raccomandare a mia zia che venne a prendermi come tutti i giorni nel tardo pomeriggio di purgarmi al rientro a casa con l’olio di ricino e il giorno successivo di non mandarmi a scuola.
Non avevo mai sofferto la fame, anche se il cibo che ingerivo non era tanto e si trattava di patate lesse all’insalata con pomodori, pasta e fagioli, minestra di cavoli e tante altre verdure che consumavo quasi sempre cotte e non soffrivo certo di disturbi intestinali.
Mi assoggettai malvolentieri al trattamento e feci fatica nell’ingurgitare i due cucchiai di olio di ricino che mi propinarono.
Negli anni appresso venne di moda il sale inglese e poi la San Pellegrino effervescente al gusto di arancia o limone, ma quell’operazione che svuotava l’intestino da ogni residuo fecale svuotava anche il corpo di quelle poche energie che il cibo ci dava. Per un paio di giorni sentivo la testa come vuota, ma da quel momento eravamo esenti da tanti fastidi dovuti a vermi e da ogni altra forma infettiva che anche la più accurata igiene di quei giorni non riusciva a garantire.
Da Wikipedia. Le informazioni
qui riportate hanno solo un fine illustrativo: non costituiscono e non
provengono da prescrizione né da consiglio medico
Tratto gastrointestinale
I lassativi (purgativi, anticostipativi) sono sostanze o composti che stimolano la motilità intestinale peristalsi in contrasto ai costipativi (antidiarroici) che la inibiscono. Sono quindi farmaci che curano la stitichezza, la quale riduce o impedisce una corretta defecazione.
Le purghe sono cure drastiche che si fanno
raramente e solo in caso di necessità con rimedi oleosi o salinici. È da
osservare che fanno perdere all'organismo notevoli quantità di sodio e potassio
che bisogna reintegrare.
Un lassativo poco utilizzato è la vitamina C
(acido ascorbico), che ha in genere questo effetto in alte dosi (> di 1 gr).
Per le cure "sintomatiche" di
stitichezza degli adulti ci sono diverse classi di rimedi. Alcuni sono più
indicati per stati passeggeri, altri per stati cronici. Grossolanamente si
distinguono i seguenti tipi di lassativi:
Tipologia
Lassativi sintetici
È una denominazione impropria: non esistono
farmaci impiegati a scopo lassativo, anche se esistono dei medicinali che
contengono dei principi attivi che svolgono una azione detta
"procinetica" (che favorisce il movimento) sulla peristalsi
intestinale, e si utilizzano in caso di atonia intestinale, reflusso
gastroesofageo o duodenogastrico, su prescrizione e sotto controllo del medico.
Principi attivi farmacologici come il bisacodile
sono meglio indicati come "purghe" per i loro effetti drastici,
piuttosto che "lassativi".
Lassativi "di
massa" o idrofili
Si usano di solito fibre vegetali o altre
sostanze indigeribili (tipicamente la metilcellulosa) che si gonfiano con acqua
nell'intestino e forniscono un volume di materiale che fa da stimolo meccanico
per la peristalsi. È importante bere a sufficienza, altrimenti si ottiene
l'effetto contrario.
Le sostanze più usate a questo scopo sono semi di lino
pestati, fibre di psillium e ispagula, due piante della famiglia delle plantaginaceae,
e Guar.
Lassativi emollienti
Sono olii non digeribili che
"lubrificano" il contenuto intestinale, facilitando e favorendone il
transito. Il lassativo oleoso più noto è la paraffina liquida, o olio di
vaselina. È un olio che, dal momento che non viene digerito ed assorbito, non
comporta un apporto nutritivo, ma interferisce con l'assorbimento delle
sostanze liposolubili (vit.D, vit. E, vit. A, acidi grassi essenziali) per cui
ne è controindicato l'uso continuativo.
Un'altra sostanza emolliente utilizzata
soprattutto per ammorbidire le feci è la glicerina, meglio detta glicerolo, che
si utilizza in forma di supposte.
Lassativi osmotici
Esistono sostanze che, introdotte nel lume
intestinale, non vengono assorbite, ed anzi richiamano acqua all'interno
dell'intestino. Questo produce una sorta di "lavaggio" e favorisce la
formazione di feci morbide che transitano con facilità e favoriscono la
peristalsi intestinale.
Possono essere utilizzati carboidrati complessi
che non vengono assorbiti, come il lattulosio o il mannitolo; sostanze saline,
come l'idrossido di magnesio, e i fosfati (mentre andrebbero evitati i sali di sodio);
e il macrogol, polimero inerte del glicole etilenico, che "sequestra"
acqua nel lume intestinale se assunto tal quale; mentre opportunamente
disciolto in acqua prima dell'assunzione per OS lega con ponti a idrogeno e la
aggiunge alle feci ammorbidendole ed aumentandone la massa in modo da favorire
i movimenti della peristalsi. Per il loro meccanismo di azione è opportuno
associare l'assunzione di lassativi osmotici, in particolare il macrogol, con
acqua.
Lassativi di contatto
Sono principi attivi irritanti o tossici, che
stimolano in modo abnorme la peristalsi intestinale costringendo il tubo
digerente a vuotarsi rapidamente per allontanare le sostanze nocive.
Fanno
parte di questa famiglia quasi tutti i purganti tradizionali: l'olio di ricino,
i preparati erboristici a base di aloe, cascara e senna. Possono avere indicazione per un
impiego assolutamente occasionale, mai prolungato, e questo vale anche per le
sostanze di origine sintetica che agiscono con lo stesso meccanismo (sodio picosolfato, bisacodil).
Purga e purganti
La purga
è una sostanza medicinale in grado di promuovere od accelerare l'evacuazione
delle feci. Tradizionalmente, il termine è stato riservato
ai rimedi con un'intensità d'azione intermedia tra quelli più blandi (lassativi)
ed i cosiddetti catartici o purganti drastici.
Questa
classificazione viene oggi scarsamente utilizzata, in quanto molto spesso
l'intensità dell'effetto dipende più dalla dose somministrata che non
dall'attività intrinseca del farmaco. Alla luce di tutte queste considerazioni
il termine purgante viene
sempre più spesso usato come semplice sinonimo di lassativo.
Le
indicazioni a favore dei purganti sono limitate; nella maggior parte dei casi,
infatti, si può correggere la stitichezza aumentando semplicemente l'apporto di
liquidi e fibre, ed intensificando l'esercizio fisico. Quando la stipsi
ostinata è dovuta ad importanti cause sottostanti - quali patologie ano-rettali
(emorroidi, ragadi, rettocele ecc.), malattie nervose, farmaci o patologie
funzionali che colpiscono l'intestino (colite, diverticolite ecc.) - è
necessario concentrarsi sul trattamento delle cause piuttosto che sul sintomo
stitichezza. Altre volte, specie nelle donne, il problema deriva
dall'incapacità di rilassare completamente i muscoli del pavimento pelvico che
chiudono il canale anale, o dalla protrusione delle pareti rettali verso la
vagina al momento dello sforzo. Anche in questi casi è necessario trattare le
cause tramite interventi chirurgici o
comportamentali di educazione alla defecazione, poiché i lassativi sono spesso
mal tollerati od efficaci soltanto ad alte dosi. I purganti, pertanto,
diventano necessari soltanto in poche occasioni, tra cui la preparazione a
particolari procedure diagnostiche o chirurgiche, la prevenzione degli sforzi
per la defecazione ed il rammollimento delle feci (ad esempio in presenza di emorroidi
o nel post-infarto). L'ingestione occasionale di un purgante non va
demonizzata, ma è da condannarne l'uso abituale o frequente, che può condurre a
fenomeni di dipendenza o a gravi effetti collaterali specie quando è frutto di
autoprescrizione.
Tradizionalmente,
i purganti vengono classificati in gruppi a seconda del meccanismo d'azione
prevalente. Anche in questo caso esiste una certa confusione, dal momento che
una purga può produrre l'effetto lassativo ricercato tramite azioni multiple.
TIPO
|
MECCANISMO D'AZIONE
|
ESEMPI
|
Purganti lubrificanti |
Lubrificano la massa fecale e le pareti del lume intestinale. Il
tempo d'insorgenza d'azione si attesta intorno alle 6-8 ore.
|
Oli vegetali (olio di mandorle dolci), olio di vaselina o paraffina liquida).
|
Purganti irritanti, stimolanti |
Principi attivi, irritanti o
tossici, che stimolano in modo abnorme la motilità e la secrezione
intestinale. L'evacuazione delle feci
viene così accelerata. Tra tutti sono in assoluto i purganti più abusati.
Generalmente è opportuno assumerli la sera prima di coricarsi dal momento che
possiedono una latenza di effetto di circa 6 - 8 ore. |
Sono il gruppo più numeroso di purganti e comprendono tutte le droghe ad antrachinoni (senna, aloe, rabarbaro, frangola, cascara), olio di ricino, bisacodile, fenoftaleina, sodio picosolfato.
|
Purganti meccanici |
Trattengono acqua nelle feci, aumentandone il volume e
provocando una distensione meccanica del colon che ne favorisce la motilità.
L'efficacia di questi composti non è immediata e possono essere necessarie
fino ad alcune settimane di terapia prima di poterne apprezzare gli effetti.
|
Fibre (crusca, psillio, semi di lino, mucillagini, metilcellulosa, glucomannano, policarbofil ecc.). L'uso delle fibre va
sempre accompagnato ad un introito idrico adeguato, pena il peggioramento dei
sintomi. |
Purganti osmotici |
Aumentano la pressione osmotica nell'intestino, richiamando acqua dai tessuti verso
l'interno del lume enterico. Il risultato è rapido: feci poltacee e di
maggior volume o di consistenza francamente acquosa possono essere eliminate
già dopo 5 o 6 ore dall'assunzione, o 2-3 ore nel caso di dosaggi catartici ampiamente utilizzati al
fine di svuotare l'intestino prima di interventi chirurgici, esami
radiologici ed endoscopici. |
Solfato di sodio; Solfato di
magnesio; Idrossido di magnesio; Tartrato di sodio e di potassio; Alcuni alimenti lassativi, come il tamarindo, la cassia e le prugne secche. Lattulosio, lattosio, polialcoli (sorbitolo, mannitolo, glicerolo), polietilenglicole. |
Effetti collaterali dei
purganti
I
farmaci lassativi sono ampiamente utilizzati e spesso abusati dalla popolazione
generale, perché considerati sicuri e facilmente reperibili senza ricetta
medica. Per questo motivo, abuso ed autoprescrizione rappresentano i principali
problemi, specie in presenza di sottostanti patologie e contemporanea
assunzione di altri medicinali.
Segue un
elenco dei principali effetti collaterali dei purganti, necessario per
sensibilizzare il lettore verso l'argomento ed indirizzarlo ad un consulto
medico preventivo.
I
purganti capaci di promuovere l'aumento di volume delle feci non danno
generalmente effetti indesiderati gravi e soprattutto producono scarse reazioni
sistemiche. Queste sostanze, comunque, devono essere sempre assunte con un
adeguato apporto idrico, per evitare l'indurimento delle feci cui potrebbe
conseguire un'occlusione intestinale ed un aggravamento della stipsi. Soggetti con ulcere, stenosi od aderenze
gastrointestinali dovrebbero evitarne l'uso. Gonfiore gastrico, meteorismo, flatulenza e tensione addominale sono i sintomi
più comuni da sovradosaggio. Molte di queste sostanze interferiscono con
numerosi farmaci, limitandone l'assorbimento; lo psillio può provocare reazioni
allergiche IgE mediate.
Gli
effetti collaterali dei lassativi osmotici salini (solfato di magnesio, idrossido di magnesio e sali di sodio)
derivano dal fatto che una piccola percentuale dei sali viene comunque
assorbita nel circolo sistemico, provocando squilibri idro-elettrolitici più o
meno marcati. A tal proposito le soluzioni ipertoniche sono le più pericolose,
specialmente per neonati e pazienti con problemi renali e di ipertensione. Il polietilenglicole, invece, è generalmente ben
tollerato perché non altera l'equilibrio idroelettrolitico del paziente.
L'olio
di ricino può provocare danni alla mucosa intestinale, stimolare le contrazioni
uterine (controindicato in gravidanza) ed a lungo termine causare malassorbimento. L'olio di vaselina può irritare il retto e lo sfintere
anale, e, se usato a lungo, malassorbimento di vitamine
liposolubili.
L'uso
prolungato di lassativi stimolanti puo' portare ad un deterioramento della
funzionalità intestinale, rendendo la muscolatura del colon sempre più spastica
ed incapace di contrarsi. L'abuso di antrachinolonici può provocare melanosi del colon.
Ricordiamo,
infine, che dopo un'energica defecazione indotta dalla purga è necessario un
intervallo di tempo di qualche giorno prima che nel tratto intestinale si
accumulino le scorie necessarie per una successiva defecazione. Questa
condizione di falsa stitichezza non va assolutamente intesa come un
fenomeno anomalo e non giustifica in alcun modo una nuova assunzione di
purganti.
Quando è necessaria la
purga?
Per un
trattamento razionale della stitichezza può risultare utile applicare con
razionalità la seguente strategia di intervento: rispettare un orario preciso
delle evacuazioni → non rimandare la defecazione quando insorge lo stimolo →
evitare la sedentarietà → limitare per quanto possibile lo
stress o trovare un modo per sfogare le tensioni accumulate → seguire una dieta equilibrata ad alto residuo (ricca di
alimenti vegetali e cereali integrali) → masticare con cura il cibo →
consumare i pasti ad orari regolari, colazione inclusa ) → limitare gli alcolici →
assumere abbondanti quantità di liquidi distribuite durante la giornata →
durante l'evacuazione assumere una posizione "alla turca" sistemando
un rialzo sotto i piedi in modo da avvicinare le cosce al petto → cercare di
ricorrere il meno frequentemente possibile alla purga → cominciare
eventualmente con i lassativi di volume, più leggeri ma dall'azione
più lenta → se si rende necessaria una frequente assunzione di purganti
rivolgersi allo specialista.
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Il clistere - detto anche clisma o enema - è una procedura
con cui si immettono soluzioni liquide, in genere medicamentose, nel retto e
nel colon, mediante un tubicino introdotto nell'ano. Ne esistono di diversi
tipi, ognuno con un finalità ben precisa. Clisteri a base di acqua tiepida
(500-1000 cc), in cui sono state eventualmente sciolte sostanze purgative (ad
es. glicerina), vengono...
Si definisce purgante qualsiasi sostanza o preparato
erboristico o farmaceutico capace di favorire l'evacuazione intestinale.
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piante largamente utilizzate dall'uomo, appartenenti alla famiglia delle
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