Chiedo spesso al cielo perché sei dovuto andare via all'improvviso e perché mi hai lasciata sola in balia degli eventi e di questa vita, che adesso un po' mi pesa senza la tua stretta e i tuoi sorrisi rassicuranti, senza la tua presenza discreta ma importante, senza le tue domande, i tuoi rimproveri e la tue spinte a fare sempre meglio e a comportarmi bene.
Non mi sono ancora abituata, papà. Tutto sembra più difficile da quando non ci sei. In molti mi dicono che dovrei abituarmici, che in fondo prima o poi saresti dovuto andar via come tutti noi su questa Terra, ma a me sembra quasi impossibile potermi abituare a questo tuo arrivederci: ho provato a lasciare che il tempo lenisse queste ferite ma l'ho fatto invano perché in fondo ho sempre saputo che tu fossi insostituibile.
Adesso la vita scorre lenta, c'è tutto un mondo là fuori che aspetta che io mi riprenda in mano le mie abitudini, che ritrovi il mio sorriso e il mio spirito, che ritorni ad essere insomma quella di sempre.
Non so papà quando la vita riprenderà il suo ritmo e quando questo cuore tornerà a battere come prima, quando riuscirò a colorare il mondo con i colori che mi avevi fatto conoscere tu e non so neanche se tutto questo sarà possibile perché in fondo come posso sostituirti? Come posso far finta che in realtà ci sei pur avendomi lasciato qui?
Non lo so, papà. Ti penso e il mio cuore si fa pieno di tristezza e di speranza: se sei nelle stelle lassù, ti prego, traccia una strada nel cielo, indicami la via l'ultima volta e fammi tornare a sorridere.
Ti voglio bene
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