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giovedì 6 ottobre 2016

Tenuta Ruocco di Cerignola







La Tenuta Ruocco fu costruita alla fine del 1700 e divenne presto la residenza privata di una facoltosa famiglia locale. Nel corso degli anni ha vissuto alterne vicende, mutando le coltivazioni e specializzandosi sempre più nel campo olivicolo per il quale il terreno ha una particolare affinità produttiva.

La tempesta della Seconda Guerra mondiale non risparmia la tenuta. Essendo posizionata più in alto rispetto ai declivi circostanti, viene scelta dagli alleati come punto strategico dal quale i bombardieri americani, attraverso un enorme segnale posto sul tetto, puntavano la loro fusoliera sulla vicina Foggia e sul Gargano.

Purtroppo in questo periodo tutti gli arredi ed i libri andarono distrutti. Non furono risparmiati neanche i preziosi volumi della biblioteca privata del console Giuseppe Colucci di istanza in Giappone e da poco scomparso, che erano stati gelosamente custoditi negli anni nella tenuta, ma che vennero bruciati per scaldare i soldati che qui si accamparono.
Passato l’uragano della guerra, la tenuta per atto dotale passa a Francesca Colucci Ruocco , moglie del Dott. Antonio al quale va il merito di aver trasformato il fondo portandolo all’attuale splendore.
Fu infatti il farmacista a piantare l’oliveto a cespuglio della varietà Bella di Cerignola , che rappresenta oggi il vanto della tenuta con una produzione di olive da tavola uniche per qualità e grandezza.
Oggi sono il Dott. Giovanni ed i suoi figli ad occuparsi della proprietà, con la stessa passione e lo stesso amore dei loro progenitori.
Perché questo amore per la natura e i suoi buoni frutti ha radici secolari, come quelle dei nostri olivi.







La nostra oliva Bella di Cerignola Olivia è la più grande oliva da tavola del mondo e la sua coltivazione ha origini molto antiche. Alcuni autori ritengono che questa cultivar derivi dalle olive Orchitedell’Antica Roma, di cui vi è traccia negli scritti di Columella.
Secondo altri sarebbe stata introdotta dagli Aragonesi intorno al 1400, nel territorio di Cerignola, il che secondo loro giustificherebbe il sinonimo di “Oliva di Spagna” usato in passato. Secondo altri, invece, il sinonimo Oliva di Spagna deriverebbe dal tipo di trasformazione utilizzato a Cerignola, per l’appunto il metodo “spagnolo” o “sivigliano”.
Non essendo mai stata trovata alcuna pianta simile altrove, può essere considerata una varietà autoctona dell’agro di Cerignola.
La coltivazione di questa oliva ha rappresentato, da sempre, un’attività di grande rilievo per Cerignola. In principio trasformata per uso domestico, è andata via via diffondendosi, grazie al fenomeno migratorio, in tutto il mondo ed in particolare negli Stati Uniti di America, fino a divenire una tra le più apprezzate olive da mensa.
L’oliva Bella di Cerignola, grazie al suo valore alimentarederivante dal particolare ambiente pedo-climatico in cui viene coltivata, unico nel suo genere e quindi non ripetibile in altre zone, nell’anno 2000 ha ottenuto la registrazione europea come La Bella della Daunia DOP.
A tale valore si aggiungono la storia, la gastronomia, la bellezza del paesaggio, le tradizioni, le abitudini, la cultura agricola della gente.
Il frutto, dalla produzione media e alternante, è caratterizzato da una pezzatura grande, polpa consistente e fibrosa, dalla resa molto elevata (70-85%). Le olive di solito vengono conservate sotto salamoia.
La raccolta si effettua dopo la metà di ottobre.

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