Post in evidenza

Avverbi, Diverbi e sentimenti...

lunedì 16 novembre 2015

Una porta per la città del L'Aquila


Nell’affrontare il tema proposto dal concorso “Una porta per la città” è emerso subito il ruolo altamente strategico che l’area denominata “Piazza d’armi” ricopre. Difatti essa si trova realmente in un punto privilegiato rispetto all’accesso autostradale della città ed allo stesso tempo non dista molto dal suo centro storico; in particolare è possibile stabilire un rapporto molto stretto tra la grande emergenza del castello e questo sito. La dimensione dell’intervento non torva nella città altro riferimento diretto se non questo.
 Giuseppe Ruocco
La genesi del progetto è avvenuta intrecciando tre elementi geometrici cardine che, nel loro sovrapporsi hanno suggerito la trama dell’intervento e le giaciture degli edifici: la prima trama è quella della natura, rappresentata dalle isoipse del terreno che segnano l’andamento leggermente crescente dell’orografia del sito; la seconda è la trama ortogonale degli isolati della città storica; la terza è quella a raggiera, introdotta dal nuovo intervento, che tende ad interpretare il ruolo di “porta” dell’area in questione. Dalla sovrapposizione dei tre disegni nasce la sistemazione complessiva che vede nella raggiera gli allineamenti principali per gli edifici a stecca, nelle isoipse i segni dell’andamento del verde, nella trama ortogonale, parallela a quella del centro storico, la scansione degli spazi pubblici. Già appare chiaro che i materiali di progetto sono prevalentemente tre: il verde, a cui è demandato il disegno paesaggistico della spina centrale del nuovo complesso; gli spazi pubblici pavimentati, che segnano sia gli accessi pedonali principali sia gli spazi pubblici più strettamente collegati agli edifici a stecca; il costruito, a sua volta distinguibile in due tipologie insediative distinte: le stecche che segnano lo sviluppo longitudinale, e gli edifici isolati, che ne rappresentano le conclusioni. A questi tre elementi si affianca l’elemento infrastrutturale: la presenza della metropolitana leggera e della richiesta esplicita di un nodo di interscambio ha stimolato l’idea di comporre un complesso che fosse interamente pedonale: la fermata della metro si insinua dentro il perimetro delle piazze invitando così all’uso diretto del mezzo pubblico; alle estremità degli spazi pubblici, opportunamente integrati nel disegno complessivo, sono inseriti i parcheggi. Sempre relativo alla rimeditazione infrastrutturale va segnalato il disegno di sezione stradale che viene effettuato per le vie di bordo Corrado V e Piccinini, dove viene opportunamente integrato il percorso della metropolitana leggera, il traffico veicolare e quello pedonale.
Il fulcro della composizione è l’ampio spazio a raggiera, che rappresenta il vero e proprio ingresso pedonale all’area in corrispondenza del vertice dal lotto: da qui si diramano i viali nel verde della distribuzione interna del macrolotto.
Il disegno degli spazi verdi è caratterizzato dell’andamento sinuoso dei viali che conducono ai vari edifici e alle varie piazze, punteggiati dalla presenza di panchine e punti luce. Le piazze, comprese tra gli spazi porticati degli edifici, sono interrotte da file di lampioni, alternate a piccole fasce di verde. Tra questi due elementi vengono collocati due specchi d’acqua di cui uno, strettamente pertinenziale degli spazi sportivi, è adibito al canottaggio.
La richiesta espressa attraverso il bando di concorso formulava l’ipotesi di inserimento di attività direzionali, di commercio, di “vetrina”, oltre che a edifici collettivi e per conferenze.Questa varietà funzionale è espressa attraverso una netta distinzione tipologica: le stecche prevedono due livelli: il piano terra porticato, riproposizione di uno spazio tipico della città, accoglie gli spazi commerciali e di vetrina, i primi piani le attività direzionali. Nello specifico gli spazi di vetrina vengono sistemati nel blocco prospiciente via Corrado V, caratterizzato da un singolare portico passante. Tra gli edifici collettivi sono stati inseriti una multisala cinematografica e un centro sportivo. Questi si collocano alle due estremità dello spazio; in particolare l’edificio sportivo permette di collegare anche funzionalmente questo intervento con gli spazi già adibiti a sport ed atletica insediati nelle adiacenze del sito: di questi spazi viene previsto un generale ridisegno ed una armonizzazione con il nuovo progetto. Il terzo degli edifici isolati è la sala convegni, che viene posta in posizione del tutto privilegiata. I tre edifici vengono concepiti con un carattere “massiccio” e poderoso, proprio per la volontà di ispirarsi fortemente all’architettura militare del castello. Nonostante ciò non vengono disdegnati nel progetto di tali edifici le nuove tecnologie, prevedendo l’uso di pareti vetrate, di coperture a rivestimento metallico, di strutture in acciaio per ampie luci.
L’intero complesso si configura come rimeditazione in chiave attuale di alcuni caratteri dei luoghi emblematici del posto e come ricomposizione di segni e giaciture desunte dall’area di progetto e dal suo contesto: questi dati mirano a ottenere l’effetto di uno spazio che oltre che funzionale e confortevole, sintetizzi la modernità con la tipicità dei luoghi
DESIGN
Cibelli Davide, Pinto Giuliano, Russo Enrico

Nessun commento:

Posta un commento