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venerdì 15 novembre 2013

RUOCCO ad ATRIPALA (AV)





















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Indirizzo: 30, Via Manfredi



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Indirizzo: 36, Via Manfredi




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Atripalda è un comune italiano di 11.149 abitanti[3] della provincia di Avellino in Campania.
Fu fondata, secondo ipotesi fantasiose di antichi scrittori, da Sabatio, pronipote di Noè, il quale dette il nome di Sabathia al primo insediamento umano che trovò vita lungo la vasta fascia di terra bagnata, ieri come oggi, dal corso fluviale del "Sabato", così denominato proprio in omaggio al discendente di Noè.[4]
I luoghi dove intorno all'anno mille sarebbe nato il primo nucleo di Atripalda avevano ospitato - sul pianoro tufaceo che da nord-ovest domina l'attuale centro abitato - Abellinum, un insediamento sannita, poi colonia romana sorta per volontà di Silla nell'82 a.C., poco dopo le riforme agrarie promosse dai Gracchi.
La comunità di Abellinum era prevalentemente formata da milites lassi - trapiantati da Silla tra le mura di Civita - i quali ripopolarono questo lembo di terra irpina dopo aver allontanato da essa i primi abitanti, cioè i "Sabatini" che vengono considerati i grandi antenati degli atripaldesi.
Nel 1559, il "feudo Tripalda" passò nelle mani del nobile finanziere genovese Giacomo Pallavicini Basadonna che l'acquistò per 60.200 ducati.
Il governo del finanziere genovese servì a rafforzare l'innata vocazione al commercio degli abitanti della zona, i quali, già prima della venuta del Basadonna in Irpinia, coltivavano con successo l'"arte del mercanteggiare" lungo le sponde del fiume "Sabato".
Un episodio verificatosi nel 1560 (quindi all'epoca del Basadonna) sarebbe la dimostrazione di quanto forte sia stato l'influsso esercitato sulla popolazione residente dal nobile genovese in tema di finanze e di reperimento di risorse necessarie per la gestione del feudo: gli Atripaldesi, in quell'anno, decisero di realizzare una strada "dentro la terra" per imporre il pagamento del pedaggio a quanti, per portarsi dai paesi limitrofi nel vicino capoluogo, cioè ad Avellino, dovevano attraversare il territorio di Atripalda.

I Caracciolo, con una programmazione "rivoluzionaria", seppero incentivare le risorse dell'intera valle bagnata dal "Sabato".
Le filande, l'industria del ferro, la lavorazione del rame, della carta e della lana concorsero ad assicurare agli Atripaldesi un elevato tenore di vita - superiore a quello del vicino Capoluogo - tanto che in quel periodo non furono censiti "cittadini poveri" tra la popolazione.
Notevole impulso venne assicurato al mondo della cultura che conobbe, grazie al mecenatismo dei Caracciolo, l'Accademia degli Incerti.

Le origini di Atripalda affondano le radici anche nel sangue dei Martiri cristiani: lo Specus Martyrum, conservato all'interno della Chiesa Madre dedicata a S. Ippolisto e S. Sabino (patrono della città), è considerato uno dei maggiori monumenti dell'archeologia cristiana del Meridione. Da li, inoltre, è cominciata l'evangelizzazione del territorio irpino.

Monumenti e luoghi d'interesse

Chiesa di San Nicola

Dogana dei Grani

Falò di San Sabino

Tradizione antichissima ma non religiosa, si ripete ogni anno la sera precedente la festa patronale (cioè la sera dell'8 febbraio). Viene inaugurato e acceso il falò principale in piazza, ma ogni quartiere ha diritto, se vuole, al suo piccolo falò. Tradizionalmente, vengono arrostite alla brace, quando il falò comincia a spegnersi, vari cibi come salsicce e carne.

Giullarte - Ogni anno, nella prima settimana di settembre, si tiene nel centro storico del paese l'evento di Giullarte - Festival Internazionale artisti di strada e mestieri.

Personalità legate ad Atripalda

Nicola Adamo, deputato della Repubblica Italiana per il Partito comunista, eletto alla Camera dei Deputati nelle consultazioni del 1976 e del 1979.
Andrea Ascolese, nato ad Atripalda, attore
Andrea Belli, giurista e letterato lucano di famiglia atripaldese.
Raffaele Aversa, di famiglia atripaldese, visse ad Atripalda l'infanzia e l'adolescenza. Capitàno dei carabinieri, reduce dalla Russia, eseguì insieme al maggiore Giovanni Frignani, per ordine del re Vittorio Emanuele III, l'arresto di Benito Mussolini. Arrestato e torturato nel carcere di via Tasso, fu trucidato alle Fosse Ardeatine il 24 marzo 1944. Fu insignito della medaglia d'oro al valor militare
Luigi Barbarito, nunzio apostolico
Giuseppe Cammarota, nato ad Atripalda, avvocato, è stato giustiziato a Napoli il 4 gennaio 1800 come aderente all'esperienza della repubblica napoletana del 1799
Pellegrino Capaldo, banchiere
Antonio Cassese, giurista di diritto internazionale, figlio dello storico Leopoldo
Sabino Cassese, giurista nel campo del diritto pubblico e amministrativo, figlio dello storico Leopoldo, giudice della Corte Costituzionale
Carlo Vittorio Cicarelli, deputato del Regno d'Italia dal 1904 al 1919
Sabino di Avellino, vescovo di Abellinum nel 525-526 d.c. e patrono della città insieme al diacono San Romolo

Vittorio De Caprariis, di famiglia atripaldese, visse ad Atripalda nel 1944-45 e vi fondò la sezione del Partito d'Azione. Redattore delle riviste Nord e Sud e Il Mondo

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