Post in evidenza

Avverbi, Diverbi e sentimenti...

giovedì 27 agosto 2020

Sotto scorta

  

Sotto scorta

 

Se non vuoi sentirti morta

prima dell’ultimo giorno

che ancora ti resta

lasciala fuor della porta

la tua anima

con l’odio che cova

e la paura che ha.

 

Sono pronto

ogni sera

a venirti incontro

con un sorriso

che dilani il  mio viso,

la mia protesi facciale.

 

Lascia perdere

quello che scrivono i giornali

se domani parlano

di  minacce e di morte.

 

Parleranno di uno

che non sapendo che fare

odiandosi a morte

ha posto finalmente

fine alla sua noia.

 

Sotto scorta ci stanno

soltanto quelli

che non sapendo morire da soli

si fanno ammazzare

per farla finita

sentendo parlare di loro.


Gioacchino Ruocco

 

Ostia Lido 27.08.2020

mercoledì 26 agosto 2020

Tutto sui Bollettini Postali

 

Tutto sui Bollettini Postali

Cosa sono i bollettini postali

Il bollettino postale (in bianco o premarcato) è uno strumento di pagamento utilizzato soprattutto per pagare bollette, imposte, bolli e altri oneri vari

I bollettini postali si possono pagare online tramite i servizi di pagamento bollettini online di Libero Pay.

Cosa pagare con i bollettini online

Esistono 4 tipi di bollettini (bianco o premarcato) che si possono pagare online:

Con Libero Pay, puoi pagare online tutti i bollettini indicati. Per esempio:

Al costo di 1,50 € per ogni bollettino.
Pagare con Libero Pay è rapido e sicuro!

Come pagare i bollettini online

Accedi a Libero
Pay con la
tua Libero Mail
Scegli cosa
vuoi pagare e
compila il
modulo
Conferma i
dati e paga
con carta di
credito

Perché usare Libero Pay?

RAPIDO

Inserisci i tuoi dati personali una volta sola e li troverai sempre precompilati

ECONOMICO

Ogni pagamento ti costa solo 1,50€ di commissione

SICURO

Paga in totale sicurezza con tecnologia 3DSecure tramite Paytipper

Con Libero Pay puoi pagare i bollettini postali, bancari (MAVRAV o Freccia), il bollo auto e gli avvisi di pagamento della pubblica amministrazione in modo semplice, veloce e sicuro grazie alla tua Libero Mail.
E al costo soltanto di 1,50 € per transazione!

APiazza dei Canotti ad Ostia Lido si è vericicato un MIRACOLO

Piazza dei Canotti ad Ostia Lido si è vericicato un MIRACOLO

Un chiosco si è trasformato in un punto di ristorazione su verde pubblico e opera immissioni in atmosfera senza camino adeguato le esalazioni rilasciate dalle fritture e dalla cottura di carni. 

Un attività che negli anni scorsi veniva sistematicamente controllata e multata per qualche inosservanza alle voci commerciali concesse.

Il grattachecca si trova nelle stesse condizioni di esercizio precario e riesce appena appena a sbrigare qualche cliente.

Basta dire in oltre che si creano ingorghi all'altezza del semaforo in quanto la clientela che arriva in macchina lascia le auto in doppia fila con il rischio di bloccare anche l'esercizio di trasporto pubblico.

Le nuove amministrazioni sostenute da quei partiti che habmmo fatto sin qui solamente esercizio di opposizione non degnano la situazione nemmeno di un minuto di attenzione. Altre alle cinque stelle chi amministra arrivano momenti che ci godiamo tutto il firmamento.

Ma il disonesto di turno all'ora chi è ? Mi dispisce per chi lavora, ma cos' non è possibile !

Un mese fà c'è stato anche un incidente che ha coinvolto una decina di macchine scaraventando la più disgraziata nella recinzione vetrata del condominio di via delle Quinqureni 70 dove e rimasta  fino al giorno appresso in un equilibrio instabile che potecva farla cadere nel giardino del condomino che abita in quella proprietà.

Oltre al Covid a Ostia impera un malaffare che non è espressione soltanto dei delinqienti che la frequentano ma di quella parte del potere pubblico che pensa do poter fare quello che vuole tanto non si arriverà amia alla presa della bastiglia ma solamente all'assunzione di una pastiglia per il malessere profuso nell'aria che provoca qualche volta conati di vomito e poter dormire durante quel poco che resta della notte senza ulteriori disagi.

CHI sta decidendo di ricandidarsi deve tener conto che i suoi tirapiedi non sono all'altezza di reggere questa periferia. Ormai anche la forza pubblica dichiara nei fatti la sua incapacità avendo smarrito la capacità di rapporto con gli abitanti che vanno accompagnati nella vita di tutti i giorni producendo benessere per quelli che vi concorrino. GiErre. 


martedì 25 agosto 2020

RUOCCO e Parenti


Gioacchino Ruocco figlio di .......................?



















 Un cugino che non ho mai conosciuto e frequentato per la lontananza che è nata fra di noi per motivi di lavoro e di opportunità familiari.


Gioacchino RUOCCO foglio di Sebastiano





giovedì 20 agosto 2020

Pure ‘nterra Surriento ‘o viento è triste....

 


Pure ‘nterra Surriento

‘o viento è triste,

‘e vvote cammurriste,

‘e vvote pazziariello

quanno cerca

‘e t’aizà ‘a vunnella

pe me fa vede ‘o riesto

‘e na bella guagliona

senz’aspettà ‘a stagione.

 

Torna a Surriento

canta na canzone,

ma che ce torno a fà

si ‘a stagione ‘e ogge

nun è comme a chella ‘e na vota,

‘e quann’ero guaglione,

‘e quanno me diste nu vaso

pecchè avevo ragione

e tu diceve  sempe ‘o cuntrario

pe te fa vasà

ch’era ‘a pazzia nosta.

 

Che faccia tosta tenevemo,

che cape toste

ca nun se rumpeveno maie

e sempe chiene

d’’e stesse penziere.

 

S’io currevo nnante

tu me venive appriesso

e s’ire tu a correre

io facevo ‘o stesso

comme ‘o viento

ca scenneva d’’e cuolle

ca cavero comm’era

ce faceva muolle muolle

e ce jettavemo a mmare

addò ll’acqua ce steva

e ce aspettava

‘a quann’eremo guagliune.

 

Che tiempe ereno chille.

Io te sceppave ‘e capille

e tu me vasave.

Io te currevo appriesso

e quanno t’acchiappavo

te salavo a tuute parte.

Eremo guagliune

ma già l’ammore

tanno pazziava

senza penzà ‘o riesto.

 

A mmare stevemo annure

senza nu vestito

senza na vesta

e io te vedevo comme ire

senza currive, senza malizie

cu tutte quanto ‘o riesto.

Era nu sfizio ‘a vita

e nun ce credo ancora.

‘E tiempe so’ cagnate.

Ogge se more

cadenno dint’’a casa,

‘a nu pere ‘e cerase

o pe na sbutecata ‘e pere,

‘e vvote quanno aiesce

‘e vvote quanne trase

comme a n’ombra

ca me dà nu vaso e se ne fuie.

Ogge chesto simme nuie

‘nterra Surriento

senza cagnà na virgula

e manco ‘e sentimente.

 

Ostia lido        21.08.2020 h 07,30

lunedì 17 agosto 2020

I RUOCCHIO

 RUOCCHIO.  Sicuramente è un altro scherzo che determinò con l'avvento di Napoleone al potere la bascita dello stato civile che prima era tenuto dai preti o dai signori che era affidatari di territori da amministrare per i potenti dei tempi in cui queste cose succedevano per riscuotere tasse e prebende sui commerci e sui commercianti, sulle botteghe che svogevano mestieri o altro.

Sicuramente all'atto dell'obbligo imposto ci furono incomprensioni tra i dichiaranti e i riceventi. La stessa cosa successe con gli zingari e con gli ebrei che furono registrati con il nome dei mestieri che svolgevano o quello dei luogi dove si erano insediati.

A modo mio ho dat la stessa lettura per quelli che hanno il cognome "Di Ruocco" sicuramente verificatosi all'atto della denuncia a fronte della marea di nalfabeti che in quei tempi erano presenti nei territori occupati.


» Migliori nelle Regioni Locali
  1. Campania = 23
  2. Molise = 6
  3. Lazio = 5
  4. Lombardia = 4
  5. Veneto = 2
  6. Piemonte = 2
  7. Toscana = 2
  8. Sardegna = 1
  9. Emilia-Romagna = 1
  10. Marche = 1

» Migliori a livello globale

NazioneI nostri archiviStima
USA97120
Italy47180
France26
Belgium221
Australia112

    ruocchio nome


» Classifica

Il posizionamento per popolarità in Italia è #N/A (nome raro)
Nel mondo ci sono più di 149+ persone che si chiamano ruocchio


» Significato del nome

Il cognome ruocchio significa ...


» Persone famose

Not found.


» Nomi popolari per il cognome ruocchio

      Alessandro(4)   Ruggiero(3)   Filippo(3)   Roberto(2)   Rosalba(2)   Maria(2)   Michele(2)   Ermanno(2)   Vincenzo(2)   Teresa(2)   Anella(2)   Violanda(1)   Rocco(1)   Janet(1)   Umberto(1)   Rinaldo(1)   Sergio(1)   Salvatore(1)   Silvana(1)   Valeria(1)   Rosaria(1)   Antonietta(1)   Carmine(1)   Antonia(1)   Anna(1)   Andrea(1)   Enrichetta(1)   Enrico(1)   Lucio(1)   Mario(1)   Giuseppe(1)   Giovanni(1)   Fernando(1)   Massimino(1)  

domenica 16 agosto 2020

Limite prelievo contanti dal conto corrente

 


DIRITTO E FISCO | ARTICOLI

Limite prelievo contanti dal conto corrente

30 Gennaio 2020
Limite prelievo contanti dal conto corrente

Cosa succede se prelevi molti soldi allo sportello della banca e te li fai consegnare in contanti? Quali controlli possono fare la banca e l’Agenzia delle Entrate sull’utilizzo del denaro?

Dopo aver letto la nostra guida sul limite versamenti contanti su conto corrente sai bene ora che depositare denaro contante in banca può essere molto rischioso nonostante non esista alcun limite imposto dalla normativa sull’antiriciclaggio. Questo perché c’è una norma del Testo Unico delle imposte sui redditi [1] secondo cui i bonifici o i versamenti sul conto corrente, se non giustificati o giustificabili, si presumono essere reddito e, quindi, vanno tassati. Il regalo di un familiare che non può essere dimostrato, la vincita al bingo o la giocata alle scommesse potrebbero insomma costarti un accertamento fiscale se non hai una convincente difesa da opporre all’Agenzia delle Entrate.

A questo punto, ti chiederai se esiste anche un limite al prelievo di contanti dal conto corrente. Anche in questo caso la risposta deve fare i conti da un lato con la normativa sulla tracciabilità dei pagamenti e, dall’altro, con quella fiscale. Ma procediamo con ordine.

PUBBLICITÀ

Si possono prelevare dal conto più di tremila euro?

Avrai di certo sentito dire che la legge [2] vieta i trasferimenti di contanti per cifre pari o superiori a 3mila euro. Questa norma, però, non si applica né ai prelievi, né ai versamenti in banca visto che, in questo caso, la proprietà del denaro resta sempre in capo allo stesso soggetto (il correntista), essendo l’istituto di credito un mero depositario e custode.

Detto ciò, quindi, non si rischia la famigerata multa per l’uso del contante che va da 3mila a 50mila euro, né tantomeno si rischiano sanzioni penali.

In teoria, quindi, puoi anche estinguere il conto corrente e chiedere di ottenere i tuoi risparmi in contanti. L’unico limite al prelievo scatta per importi superiori a 12.500 euro: in questo caso, vi è il divieto di trasferire somme di denaro senza un intermediario abilitato (come la banca), il che è richiesto dalla normativa sull’antiriciclaggio.

Ma attenzione: con una recente modifica alle norme è stata prevista una segnalazione obbligatoria alla Uif (l’Unità di informazione finanziaria) da parte delle banche per tutti i prelievi superiori a 10mila euro nell’arco dello stesso mese. E ciò vale anche se si tratta di prelievi frazionati in più operazioni di importo inferiore (ad esempio 10 prelievi da mille euro). La segnalazione viene fatta non per una questione fiscale ma per un controllo sulle attività illecite. Non finisce quindi all’Agenzia delle Entrate, ma potrebbe approdare alla Procura della Repubblica. Si tratta, è bene chiarirlo subito, di « controlli» e non di «divieti», siamo fuori dal perimetro delle segnalazioni per operazioni sospette (Sos) ma comunque, secondo la Gdf e la Direzione investigativa antimafia, in un ambito che deve essere monitorato per incrociare informazioni su chi è troppo appassionato al contante, «strumento anonimo e non tracciabile».

L’obbligo, già introdotto nel 2017 con le modifiche al decreto antiriciclaggio (Dlgs 231/2007), è stato meglio dettagliato dal Provvedimento dell’Uif del 28 marzo scorso. Le comunicazioni oggettive non sono controlli fiscali né di polizia ma servono, in ultima analisi, a “raffinare” le segnalazioni di operazioni sospette, inviate oggi a decine di migliaia ma spesso solo per evitare rischi all’intermediario più che per intercettare operazioni realmente a rischio riciclaggio/terrorismo.

C’è poi un ulteriore limite: una volta in possesso dei contanti, non potrai spenderli o trasferirli a un’altra persona se si tratta di importi pari o superiori a 3mila euro. Potrai conservarli a casa o utilizzarli per i tuoi acquisti solo per spese più ridotte.

Devi sapere che per effetto della Legge di Bilancio 2020, sarà modificata la normativa sull’antiriciclaggio per quanto riguarda il limite del contante. Dal 1° luglio 2020 fino al 31 dicembre 2021, si abbassa il tetto all’uso di contanti a 1.999,99 euro. Non si potranno fare in contanti né pagamenti, né prestiti, né donazioni a partire da 2.000 euro in su, ma bisognerà optare per strumenti tracciabili (bonifici, assegni, carte di debito e carte di credito). Dal 1° gennaio 2022, il tetto si abbassa ulteriormente a 1.000 euro.

Se sei un imprenditore e il conto è intestato alla tua azienda devi stare molto attento. La legge, infatti, fissa un doppio limite: se, nel fare il prelievo di contanti dal conto corrente, superi il tetto di mille euro al giorno o di 5mila euro al mese, devi conservare i documenti per dimostrare al fisco il beneficiario del pagamento.

La richiesta di chiarimenti da parte della banca

Se il prelievo di contanti dal tuo conto è consistente – ad esempio supera cinquemila euro – lo sportellista potrebbe chiederti chiarimenti sull’uso che intendi fare di tale denaro. Lo farà non per denunciarti all’Agenzia delle Entrate, ma in ottemperanza alla normativa sull’antiriciclaggio. Nel caso in cui l’operazione dovesse risultargli sospetta, dovrà segnalarti alla direzione della banca. Quest’ultima valuterà se mandare gli atti alla Uif (Unità di informazione finanziaria) che, a sua volta, potrebbe (nei casi più gravi) segnalare l’episodio alla Procura della Repubblica per le indagini. Insomma, l’eventualità è remota e, soprattutto, confinata ai casi più torbidi.

I controlli fiscali in caso di prelievi di contanti dal conto corrente

Diverse e molto più stringenti sono le regole sui controlli fiscali in caso di prelievi di contanti dal conto corrente bancario. Ancora una volta qui dobbiamo distinguere tra contribuenti disoccupati, pensionati o che svolgono un lavoro dipendente e quelli che, invece, sono titolari di una partita Iva e svolgono attività imprenditoriale.

Per i primi non sono previsti controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate sui prelievi in banca. Il che significa che se dovessi prendere dal conto 5mila euro in contanti e spenderli in una sola giornata, nessuno potrà dirti nulla. Attento però a non comprare beni di lusso come auto o case se non hai un reddito che può supportare tali spese. In queste ipotesi, infatti, incorreresti sicuramente in un accertamento fiscale tramite redditometro. Tale accertamento scatta tutte le volte in cui mantieni un tenore di vita superiore alle tue possibilità. Per evitare sanzioni fiscali, sarà meglio che, piuttosto di spendere il contante, utilizzi i bonifici bancari. In quel caso, avrai la prova che il denaro utilizzato non deriva da evasione, ma era già “tracciato” in banca.

Invece per gli imprenditori, vige una regola diversa: il denaro prelevato dalla banca, se non giustificato, si presume utilizzato per investimenti e, quindi, viene tassato. In buona sostanza, se hai un conto corrente intestato alla tua azienda devi conservare un documento con data certa che attesta l’utilizzo che hai fatto dei soldi (ad esempio il pagamento di un risarcimento a una persona che hai investito con la bicicletta); altrimenti l’Agenzia delle Entrate potrà presumere magari che hai comprato merce per venderla senza emettere fattura o altre attività rivolte all’evasione fiscale.

Chiudiamo il cerchio con i professionisti, categoria “di mezzo” che ha dato più volte problemi interpretativi. Dopo un intervento della Corte Costituzionale del 2014, anche la Cassazione ha ritenuto che medici, avvocati, ingegneri, commercialisti, ecc. dovessero essere equiparati ai “comuni” contribuenti: non essendo soggetti a una contabilità separata, i prelievi dal conto corrente non sarebbero quindi sottoposti a controlli fiscali. Questo orientamento, però, di recente, è stato sconfessato da una sentenza [3], sempre a firma della Cassazione.

Secondo questo orientamento – che tuttavia è rimasto isolato – i professionisti sarebbero equiparabili agli imprenditori: quindi, l’Agenzia delle Entrate può presumere che dietro i prelievi di contanti, se l’utilizzo del denaro non viene giustificato, vi sia un’evasione. Il che è assurdo: verrebbe così imposto a tutti i professionisti di tenere un conto dedicato all’attività lavorativa, distinto da quello personale con il quale fare la spesa al supermercato. Ma la legge non prevede questo onere. Maggiori informazioni sull’argomento nell’articolo I controlli del fisco sul conto corrente di professionisti e autonomi.