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lunedì 19 dicembre 2011

Ruocco a Montesarchio (Bn)


Montesarchio è un comune italiano di 14.707 abitanti della provincia di Benevento in Campania.
Situato 18 km a sud-ovest del capoluogo, nella Valle Caudina, ai piedi del monte Taburno. Il Comune è stato fregiato del titolo di città con il decreto del Presidente della Repubblica del 31 luglio 1997.
E’ dominato dal Monte Taburno e dalla collina, denominata Torre,  che prende il nome dalla Torre di Montesarchio, che vi si erge. Oltre alla torre, la collina ospita un castello e, più in basso sulla collina, le due parti della città vecchia, il lato vetere e il lato novo. La collina domina una vasta pianura dove la città si è espansa negli ultimi decenni. In città si trova anche un piccolo laghetto ed un torrente, denominato Tesa, già fiume immissario del Volturno. Inoltre nella periferia vi è un'importante strada di comunicazione che conduce sul monte Taburno e ai borghi situati ai suoi piedi, denominata via Vitulanense, in contrada Monaca.
Il nome attuale del comune ha avuto origine nel medioevo da "Mons Arculi" successivamente mutato in "Montesarculo". La zona di Montesarchio, abitata sin dal neolitico, è identificata con la città sannita di Caudium, distrutta dopo la disfatta della lega sannitica nel IV secolo a.C.[
Numerose testimonianze archeologiche come gli scavi di Caudium, le terme e l'acquedotto romano e le antiche emergenze di località "Masseria Foglia risalgono all'epoca romana .
Sotto la dominazione dei longobardi nacque l'agglomerato urbano chiamato "Latovetere", tipicamente medievale, con le case addossate al castello e alla torre. In epoca normanna, grazie all'incremento demografico, nacque invece il quartiere "Latonuovo". Il terremoto del 5 giugno 1688 provocò ingenti danni al comune.
Nel XVIII secolo il feudo passò ai Cutillo che lo tennero sino all'abolizione del feudalesimo avvenuta nel 1806.
Dal 1861 appartiene alla provincia di Benevento.
















Monumenti e luoghi di interesse 

Il Castello, già adibito a carcere, è oggi sede del Museo archeologico nazionale del Sannio Caudino.


Architetture religiose 

Abbazia di San Nicola
Sita nel centro storico, è stata edificata fra il XII e il XIII secolo anche se nel corso dei secoli è stata più volte rimaneggiata. La facciata, in stile romanico, è sovrastata da una nicchia un tempo affrescata. L'interno è a due navate e conserva diversi resti della struttura originaria romanica come l'arco che precede il presbiterio. Vi si può ammirare un pregevole altare maggiore in marmi policromi sovrastato da un grande dipinto di pregevole fattura.


Chiesa e Convento di Santa Maria delle Grazie
Il complesso venne edificato dai padri francescani nel XV secolo. La chiesa possiede una navata con una sola cappella laterale dedicata alla Immacolata Concezione. Al suo interno è conservata una scultura lignea della Madonna realizzata dallo scultore napoletano Carmine Lantriceni (1760). Sul chiostro, voluto dal conte Carlo Carafa nel XV secolo, si affaccia il campanile realizzato in epoca posteriore.


Chiesa e Convento di San Francesco
Il complesso è stato costruito nel 1339 ma l'aspetto attuale risale al XVIII secolo. La chiesa, di stile vanvitelliano, ha una facciata con tre ingressi, il centrale possiede una bella porta in legno intarsiata con scene di vita di San Francesco. L'interno è a tre navate ed ha pregevoli altari e dipinti barocchi. Di notevole interesse è l'organo a canne e il pulpito in legno. Il convento è attualmente sede comunale.


Chiesa dell'Annunziata
Nata come cappella privata dei D'Avalos, feudatari di Montesarchio nel 1528, conserva ancora il passaggio che conduceva al palazzo nobiliare. Di notevole interesse è il presbiterio con il coro, ricco di decorazioni, il baldacchino centrale in marmo e l'altare maggiore, costituito da motivi geometrici e floreali.
Altre architetture religiose sono la chiesa di San Leone o della Purità e la chiesa della Santissima Trinità.













UNIVPM UNIVERSITà Politecnica delle Marche - Bandi di concorso


Ricercatori a tempo determinato

n. 1 ricercatore a tempo determinato presso il Dipartimento di medicina sperimentale e clinica, settore concorsuale 05/H1 – Anatomia Umana, settore scientifico disciplinare BIO/16 – Anatomia Umana
Scadenza 4 gennaio 2012 

Premio di laurea finanziato da Manageritalia Ancona

n. 1  premio presso la Facolta' di Economia "G.Fuà"
Scadenza: 11 Gennaio 2012 

Premi di laurea in ricordo dell' Ing. Eugenio Mattei

n. 1 premio presso la Facolta' di Ingegneria
Scadenza: 11 Gennaio 2012 

domenica 18 dicembre 2011

Crassula 'Buddha's Temple'



Crassula 'Buddha's Temple'

Messaggioda stabiae » 14/09/2009, 15:56

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Crassula 'Buddha's Temple'
Ibrido tra Crassula pyramidalis e Crassula perfoliata var. minor creato da Myron Kimnach
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Crassula pyramidalis
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Crassula perfoliata var. minor
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Saluti a Tutti,

Pasquale
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stabiae
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Lassativi e Purghe


Lassativi e purghe

Oggi, mentre ero al bagno, non per assolvere ai problemi dell’evacuazione giornaliera , ma perchè colto da sintomi spastici, mi è tornato in mente il rituale della purga stagionale alla quale i miei genitori, complici i miei nonni paterni e i vicini di casa che la propinavano ai loro figli, mi sottoponevano ad ogni cambio di stagione. Durante il periodo della guerra non era mai successo, ma dopo la liberazione si.

La prima volta ero dai nonni materni in campagna e frequentavo le scuola presso le suore che avevano la chiesa nella zona di Bottaio, all’altezza dello scoglio di Rovigliano.

Non ricordo il motivo che indusse le suore a raccomandare a mia zia che venne a prendermi  come tutti i giorni nel tardo pomeriggio di purgarmi al rientro a casa con l’olio di ricino e il giorno successivo di non mandarmi a scuola.

Non avevo mai sofferto la fame, anche se il cibo che ingerivo non era tanto e si trattava di patate lesse all’insalata con pomodori, pasta e fagioli, minestra di cavoli e tante altre verdure che consumavo quasi sempre cotte e non soffrivo certo di disturbi intestinali.

Mi assoggettai malvolentieri al trattamento e feci fatica nell’ingurgitare i due cucchiai di olio di ricino che mi propinarono.

Negli anni appresso venne di moda il sale inglese e poi la San Pellegrino effervescente al gusto di arancia o limone, ma quell’operazione che svuotava l’intestino da ogni residuo fecale svuotava anche il corpo di quelle poche energie che il cibo ci dava. Per un paio di giorni sentivo la testa come vuota, ma da quel momento eravamo esenti da tanti fastidi dovuti a vermi e da ogni altra forma infettiva che anche la più accurata igiene di quei giorni non riusciva a garantire.


Da Wikipedia. Le informazioni qui riportate hanno solo un fine illustrativo: non costituiscono e non provengono da prescrizione né da consiglio medico



Tratto gastrointestinale



I lassativi (purgativi, anticostipativi) sono sostanze o composti che stimolano la motilità intestinale peristalsi in contrasto ai costipativi (antidiarroici) che la inibiscono. Sono quindi farmaci che curano la stitichezza, la quale riduce o impedisce una corretta defecazione.
Le purghe sono cure drastiche che si fanno raramente e solo in caso di necessità con rimedi oleosi o salinici. È da osservare che fanno perdere all'organismo notevoli quantità di sodio e potassio che bisogna reintegrare.
Un lassativo poco utilizzato è la vitamina C (acido ascorbico), che ha in genere questo effetto in alte dosi (> di 1 gr).
Per le cure "sintomatiche" di stitichezza degli adulti ci sono diverse classi di rimedi. Alcuni sono più indicati per stati passeggeri, altri per stati cronici. Grossolanamente si distinguono i seguenti tipi di lassativi:



Tipologia

Lassativi sintetici

È una denominazione impropria: non esistono farmaci impiegati a scopo lassativo, anche se esistono dei medicinali che contengono dei principi attivi che svolgono una azione detta "procinetica" (che favorisce il movimento) sulla peristalsi intestinale, e si utilizzano in caso di atonia intestinale, reflusso gastroesofageo o duodenogastrico, su prescrizione e sotto controllo del medico.
Principi attivi farmacologici come il bisacodile sono meglio indicati come "purghe" per i loro effetti drastici, piuttosto che "lassativi".

Lassativi "di massa" o idrofili

Si usano di solito fibre vegetali o altre sostanze indigeribili (tipicamente la metilcellulosa) che si gonfiano con acqua nell'intestino e forniscono un volume di materiale che fa da stimolo meccanico per la peristalsi. È importante bere a sufficienza, altrimenti si ottiene l'effetto contrario.
Le sostanze più usate a questo scopo sono semi di lino pestati, fibre di psillium e ispagula, due piante della famiglia delle plantaginaceae, e Guar.

Lassativi emollienti

Sono olii non digeribili che "lubrificano" il contenuto intestinale, facilitando e favorendone il transito. Il lassativo oleoso più noto è la paraffina liquida, o olio di vaselina. È un olio che, dal momento che non viene digerito ed assorbito, non comporta un apporto nutritivo, ma interferisce con l'assorbimento delle sostanze liposolubili (vit.D, vit. E, vit. A, acidi grassi essenziali) per cui ne è controindicato l'uso continuativo.
Un'altra sostanza emolliente utilizzata soprattutto per ammorbidire le feci è la glicerina, meglio detta glicerolo, che si utilizza in forma di supposte.

Lassativi osmotici

Esistono sostanze che, introdotte nel lume intestinale, non vengono assorbite, ed anzi richiamano acqua all'interno dell'intestino. Questo produce una sorta di "lavaggio" e favorisce la formazione di feci morbide che transitano con facilità e favoriscono la peristalsi intestinale.
Possono essere utilizzati carboidrati complessi che non vengono assorbiti, come il lattulosio o il mannitolo; sostanze saline, come l'idrossido di magnesio, e i fosfati (mentre andrebbero evitati i sali di sodio); e il macrogol, polimero inerte del glicole etilenico, che "sequestra" acqua nel lume intestinale se assunto tal quale; mentre opportunamente disciolto in acqua prima dell'assunzione per OS lega con ponti a idrogeno e la aggiunge alle feci ammorbidendole ed aumentandone la massa in modo da favorire i movimenti della peristalsi. Per il loro meccanismo di azione è opportuno associare l'assunzione di lassativi osmotici, in particolare il macrogol, con acqua.

Lassativi di contatto

Sono principi attivi irritanti o tossici, che stimolano in modo abnorme la peristalsi intestinale costringendo il tubo digerente a vuotarsi rapidamente per allontanare le sostanze nocive.
Fanno parte di questa famiglia quasi tutti i purganti tradizionali: l'olio di ricino, i preparati erboristici a base di aloe, cascara e senna. Possono avere indicazione per un impiego assolutamente occasionale, mai prolungato, e questo vale anche per le sostanze di origine sintetica che agiscono con lo stesso meccanismo (sodio picosolfato, bisacodil).



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Purga e purganti

La purga è una sostanza medicinale in grado di promuovere od accelerare l'evacuazione delle feci. Tradizionalmente, il termine è stato riservato ai rimedi con un'intensità d'azione intermedia tra quelli più blandi (lassativi) ed i cosiddetti catartici o purganti drastici.
Questa classificazione viene oggi scarsamente utilizzata, in quanto molto spesso l'intensità dell'effetto dipende più dalla dose somministrata che non dall'attività intrinseca del farmaco. Alla luce di tutte queste considerazioni il termine purgante viene sempre più spesso usato come semplice sinonimo di lassativo.
Le indicazioni a favore dei purganti sono limitate; nella maggior parte dei casi, infatti, si può correggere la stitichezza aumentando semplicemente l'apporto di liquidi e fibre, ed intensificando l'esercizio fisico. Quando la stipsi ostinata è dovuta ad importanti cause sottostanti - quali patologie ano-rettali (emorroidi, ragadi, rettocele ecc.), malattie nervose, farmaci o patologie funzionali che colpiscono l'intestino (colite, diverticolite ecc.) - è necessario concentrarsi sul trattamento delle cause piuttosto che sul sintomo stitichezza. Altre volte, specie nelle donne, il problema deriva dall'incapacità di rilassare completamente i muscoli del pavimento pelvico che chiudono il canale anale, o dalla protrusione delle pareti rettali verso la vagina al momento dello sforzo. Anche in questi casi è necessario trattare le cause tramite interventi chirurgici o comportamentali di educazione alla defecazione, poiché i lassativi sono spesso mal tollerati od efficaci soltanto ad alte dosi. I purganti, pertanto, diventano necessari soltanto in poche occasioni, tra cui la preparazione a particolari procedure diagnostiche o chirurgiche, la prevenzione degli sforzi per la defecazione ed il rammollimento delle feci (ad esempio in presenza di emorroidi o nel post-infarto). L'ingestione occasionale di un purgante non va demonizzata, ma è da condannarne l'uso abituale o frequente, che può condurre a fenomeni di dipendenza o a gravi effetti collaterali specie quando è frutto di autoprescrizione.


Tradizionalmente, i purganti vengono classificati in gruppi a seconda del meccanismo d'azione prevalente. Anche in questo caso esiste una certa confusione, dal momento che una purga può produrre l'effetto lassativo ricercato tramite azioni multiple.

TIPO
MECCANISMO D'AZIONE
ESEMPI
Purganti
lubrificanti
Lubrificano la massa fecale e le pareti del lume intestinale. Il tempo d'insorgenza d'azione si attesta intorno alle 6-8 ore.
Purganti
irritanti,
stimolanti
Principi attivi, irritanti o tossici, che stimolano in modo abnorme la motilità e la secrezione intestinale. L'evacuazione delle feci viene così accelerata. Tra tutti sono in assoluto i purganti più abusati. Generalmente è opportuno assumerli la sera prima di coricarsi dal momento che possiedono una latenza di effetto di circa 6 - 8 ore.
Sono il gruppo più numeroso di purganti e comprendono tutte le droghe ad antrachinoni (senna, aloe, rabarbaro, frangola, cascara), olio di ricino, bisacodile, fenoftaleina, sodio picosolfato.
Purganti
meccanici
Trattengono acqua nelle feci, aumentandone il volume e provocando una distensione meccanica del colon che ne favorisce la motilità. L'efficacia di questi composti non è immediata e possono essere necessarie fino ad alcune settimane di terapia prima di poterne apprezzare gli effetti.
Fibre (crusca, psillio, semi di lino, mucillagini, metilcellulosa, glucomannano, policarbofil ecc.). L'uso delle fibre va sempre accompagnato ad un introito idrico adeguato, pena il peggioramento dei sintomi.
Purganti
osmotici
Aumentano la pressione osmotica nell'intestino, richiamando acqua dai tessuti verso l'interno del lume enterico. Il risultato è rapido: feci poltacee e di maggior volume o di consistenza francamente acquosa possono essere eliminate già dopo 5 o 6 ore dall'assunzione, o 2-3 ore nel caso di dosaggi catartici ampiamente utilizzati al fine di svuotare l'intestino prima di interventi chirurgici, esami radiologici ed endoscopici. Solfato di sodio; Solfato di magnesio; Idrossido di magnesio; Tartrato di sodio e di potassio; Alcuni alimenti lassativi, come il tamarindo, la cassia e le prugne secche. Lattulosio, lattosio, polialcoli (sorbitolo, mannitolo, glicerolo), polietilenglicole.

Effetti collaterali dei purganti

I farmaci lassativi sono ampiamente utilizzati e spesso abusati dalla popolazione generale, perché considerati sicuri e facilmente reperibili senza ricetta medica. Per questo motivo, abuso ed autoprescrizione rappresentano i principali problemi, specie in presenza di sottostanti patologie e contemporanea assunzione di altri medicinali.
Segue un elenco dei principali effetti collaterali dei purganti, necessario per sensibilizzare il lettore verso l'argomento ed indirizzarlo ad un consulto medico preventivo.
I purganti capaci di promuovere l'aumento di volume delle feci non danno generalmente effetti indesiderati gravi e soprattutto producono scarse reazioni sistemiche. Queste sostanze, comunque, devono essere sempre assunte con un adeguato apporto idrico, per evitare l'indurimento delle feci cui potrebbe conseguire un'occlusione intestinale ed un aggravamento della stipsi. Soggetti con ulcere, stenosi od aderenze gastrointestinali dovrebbero evitarne l'uso. Gonfiore gastrico, meteorismo, flatulenza e tensione addominale sono i sintomi più comuni da sovradosaggio. Molte di queste sostanze interferiscono con numerosi farmaci, limitandone l'assorbimento; lo psillio può provocare reazioni allergiche IgE mediate.
Gli effetti collaterali dei lassativi osmotici salini (solfato di magnesio, idrossido di magnesio e sali di sodio) derivano dal fatto che una piccola percentuale dei sali viene comunque assorbita nel circolo sistemico, provocando squilibri idro-elettrolitici più o meno marcati. A tal proposito le soluzioni ipertoniche sono le più pericolose, specialmente per neonati e pazienti con problemi renali e di ipertensione. Il polietilenglicole, invece, è generalmente ben tollerato perché non altera l'equilibrio idroelettrolitico del paziente.
L'olio di ricino può provocare danni alla mucosa intestinale, stimolare le contrazioni uterine (controindicato in gravidanza) ed a lungo termine causare malassorbimento. L'olio di vaselina può irritare il retto e lo sfintere anale, e, se usato a lungo, malassorbimento di vitamine liposolubili.
L'uso prolungato di lassativi stimolanti puo' portare ad un deterioramento della funzionalità intestinale, rendendo la muscolatura del colon sempre più spastica ed incapace di contrarsi. L'abuso di antrachinolonici può provocare melanosi del colon.
Ricordiamo, infine, che dopo un'energica defecazione indotta dalla purga è necessario un intervallo di tempo di qualche giorno prima che nel tratto intestinale si accumulino le scorie necessarie per una successiva defecazione. Questa condizione di falsa stitichezza non va assolutamente intesa come un fenomeno anomalo e non giustifica in alcun modo una nuova assunzione di purganti.

Quando è necessaria la purga?

Per un trattamento razionale della stitichezza può risultare utile applicare con razionalità la seguente strategia di intervento: rispettare un orario preciso delle evacuazioni → non rimandare la defecazione quando insorge lo stimolo → evitare la sedentarietà → limitare per quanto possibile lo stress o trovare un modo per sfogare le tensioni accumulate → seguire una dieta equilibrata ad alto residuo (ricca di alimenti vegetali e cereali integrali) → masticare con cura il cibo → consumare i pasti ad orari regolari, colazione inclusa ) → limitare gli alcolici → assumere abbondanti quantità di liquidi distribuite durante la giornata → durante l'evacuazione assumere una posizione "alla turca" sistemando un rialzo sotto i piedi in modo da avvicinare le cosce al petto → cercare di ricorrere il meno frequentemente possibile alla purga → cominciare eventualmente con i lassativi di volume, più leggeri ma dall'azione più lenta → se si rende necessaria una frequente assunzione di purganti rivolgersi allo specialista.




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Il clistere - detto anche clisma o enema - è una procedura con cui si immettono soluzioni liquide, in genere medicamentose, nel retto e nel colon, mediante un tubicino introdotto nell'ano. Ne esistono di diversi tipi, ognuno con un finalità ben precisa. Clisteri a base di acqua tiepida (500-1000 cc), in cui sono state eventualmente sciolte sostanze purgative (ad es. glicerina), vengono...
Si definisce purgante qualsiasi sostanza o preparato erboristico o farmaceutico capace di favorire l'evacuazione intestinale. Sinonimi di purganti Le piante purganti sono altresì note come: purgative, lassative, anticostipative. Piante medicinali purganti ed integratori dalle proprietà purganti Vedi piante lassative, catartiche Articoli correlati ...
La mannite, meglio nota come D-mannitolo, è uno zucchero, un monosaccaride ben conosciuto per le sue virtù lassative. Questo esoso, appartenente alla categoria dei polioli, può essere sintetizzato industrialmente a partire dal saccarosio, mentre la fonte naturale di mannite per eccellenza è rappresentata dalla manna.
Con il termine cassia si fa riferimento ad un genere di piante largamente utilizzate dall'uomo, appartenenti alla famiglia delle leguminose. Tra le numerose specie di cassia ricordiamo: Cassia fistula: specie originaria dell'Etiopia e coltivata nelle regioni tropicali; i suoi frutti contengono una polpa nerastra, di odore caratteristico e sapore dolciastro...

mercoledì 14 dicembre 2011

CONFERME E NOVITÀ DA ARTISTINMOSTRA









La più significativa fiera italiana dedicata all'incontro diretto tra artisti e appassionati d'arte contemporanea

ArtistInMostra, la manifestazione, unica nel suo genere, volta alla scoperta di nuovi talenti dell'arte contemporanea, si presenta affiancando, in un nuovissimo padiglione, la sezione del Modernariato, dedicata all'Arte del Novecento, del Vintage e del Design, della 18° edizione di Mercanteinfiera Primavera (3 - 11 marzo 2012) , manifestazione che vanta 50.000 visitatori.

Dopo il successo di partecipazione e critica, vengono confermati i tre Concorsi della prima edizione, con interessanti novità per promuovere gli artisti nell'articolato sistema dell'arte.

- il Premio della Critica raddoppia e premia un artista per la pittura e uno per le altre tecniche artistiche;

- il Premio dei Galleristi triplica e premia tre artisti affiancandoli nella promozione sul mercato e nel mondo dell'arte;

- il Premio del Pubblico raddoppia portando avanti, con due artisti, il duplice progetto editoriale e sociale iniziato con l'edizione 2011.

La pagina intera sul catalogo, la visibilità sul sito artistiweb.it, con uno stand virtuale da febbraio a dicembre 2012, e l'intensa campagna di comunicazione, sono tra i molteplici vantaggi che la partecipazione alla manifestazione offre, oltre alla sicura presenza di pubblico qualificato amante dell' arte e del collezionismo.



Sono aperte le iscrizioni!

ArtistInMostra 2012
Quartiere Fieristico di Parma
Viale delle Esposizioni 393A - 43126 Parma
sabato 3, domenica 4, venerdì 9, sabato 10, domenica 11 marzo 2012
Orario d'apertura: ore 10 - 20
www.artistinmostra.it
info@artistinmostra.it
045 8030038

venerdì 9 dicembre 2011

Isolato da giorni da un gestore inerte

Sono diversi giorni che non riesco ad accedere ai blogs che dall’inizio dell’anno  ho aperto su Google  e seguo quasi tutti i giorni per aggiornarli con le notizie dell’ultima ora.

In un primo momento avevo creduto che fosse il mio PC a non funzionare bene, ma dopo due giorni di inutili tentativi per rianimarlo e una verifica della sua funzionalità, ho chiamato la Wind che è il gestore della mia utenza fissa e di quelle mobile e del servizio di ADSl  e l’operatore di turno, dopo un interrogatorio di terzo grado e una serie di manovre, mi ha chiarito che dipendeva dalla linea telefonica se non riuscivo collegarmi ad internet e quindi ai blog che seguo http://gentedistabia.blogspot.comhttp://saladattesa1.blogspot.com/http://ruoccotribu.blogspot.com/ .

Durante la prima telefonata (domenica 4/12/2011) mi era stato detto che il giorno dopo (lunedì 5) l’inconveniente sarebbe stato eliminato con un intervento sulla cabina di zona, ma la giornata è passata invana salvo cinque minuti di collegamento che avevano del miracoloso che mi hanno permesso di accertare se c’erano urgenze da soddisfare. Poi di nuovo il buio. Ho chiamato nuovamente il 155 che mi ha comunicato contrariamente a quello del giorno prima che prima di tre giorni era impossibile effettuare interventi, come per dirmi che prima di tre giorni non avevo nessuna  speranza di ritornare ad operare.

Ieri stessa solfa nella prima parte della telefonata. Quando l’operatrice è ritornata in linea dopo gli accertamenti del caso, mi ha detto che prima di quattro cinque giorni il disservizio da me segnalato non poteva essere risolto. Al che ho fatto presente che i giorni contrattuali erano solo tre per quello che mi aveva detto la sua collega del giorno precedente. Per tutta risposta la ragazza indignata dalle mie rimostranze, mi ha risposto che mi stava bene o no, le cose stavano così. Era inutile avanzare pretese che andavano oltre l’accordo contrattuale. E ancora quando ho minacciato di cambiare gestore, mi ha risposto che lo facessi pure tanto a lei non importava niente del mio disagio lavorativo provocato dal disservizio.

C’è chi cerca di risolvere i problemi del default nazionale e chi nel suo piccolo manda a rotoli la sua azienda con atteggiamenti che allontanano l’utenza.
Sarebbe bastato un atteggiamento di comprensione per raccontarmi la sua impotenza a risolvere il mio problema e invece no, anzi assumeva un tono di sfida tanto era sicura che la mia minaccia di cambiare gestore era solo un modo di dire.

In conclusione alle ore sette di questa mattina 7 dicembre non è successo ancora niente. I miei tentativi si concludono con un nulla di fatto, con l’avviso che la pagina è indisponibile in questa Italia che invece va….  Domani chi sa, tenuto conto che c’è un ponte di mezzo e l’utente è tenuto comunque a pagare senza alzare la voce, tanto…

Pubblicato presso utente di altro gestore di telefonia