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Localizzazione
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Amministrazione
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Territorio
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64,53 km²
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238,76 ab./km²
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Agoiolo, Camminata, Cappella,
Casalbellotto, Fossacaprara, Motta San Fermo, Quattrocase, Roncadello, Valle,
Vicobellignano, Vicoboneghisio, Vicomoscano
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Comuni
confinanti
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Casteldidone, Colorno (PR),Martignana di
Po, Mezzani(PR), Rivarolo del Re ed Uniti, Sabbioneta (MN),Viadana (MN)
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Altre
informazioni
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26041
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(+39) 0375
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CodiceISTAT
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019021
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B898
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CR
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zona 4 (sismicità molto bassa)
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casalesi in città, casalaschi
nelle frazioni e nel territorio circostante il Comune
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San Carlo Borromeo; San Leonardo (Quartiere
Borgo)
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4 novembre
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Geografia fisica
Casalmaggiore si trova nell'estremità sud orientale della provincia di Cremona, al confine con le provincie di Mantova eParma. Accanto alla città da sempre il Po, uno dei suoi simboli e fedeli compagni, ma anche terribile avversario nelle piene del 1951, 1994 e 2000.
Storia
Ancora non c'è chiarezza sulla genesi esatta della città di Casalmaggiore. Il ritrovamento della "Stazione Enea Casali" nel 1970 al Santuario della Fontana, unitamente ai reperti rinvenuti nella frazione di Fossacaprara, confermano la presenza di insediamenti fin dall'età del bronzo, ma la disposizione della città e il ritrovamento di armi fanno pensare che Casalmaggiore sia stata fondata in epoca romana con il nome di Castra Majora, ovvero "Accampamento Principale".
Il primo documento scritto che citi Casalmaggiore è un'iscrizione rinvenuta sotto un'immagine della Beata Vergine nella chiesa di San Giovanni Battista (collocata un tempo nell'area dell'odierna Isolabella). Attorno al 1000 Casalmaggiore era un castello fortificato sotto il dominio estense e la solitaria rocca di via Vaghi ne è una traccia. Sotto la dominazioneveneziana, nel XV secolo, Casalmaggiore aveva la giurisdizione "sugli uomini e le ville" di Rivarolo Intus (odiernaRivarolo del Re), Villanova, Gambalone, Camminata, Cappella di Staurci, Quattrocase, Casalbellotto, Roncadello, Staffolo, Fossacaprara, Vicomoscano, Motta dei Maltraversi, corrispondenti a grandi linee alle odierne frazioni.
Durante la dominazione veneziana, Casalmaggiore ribadì la propria vocazione commerciale, grazie alla propria collocazione geografica. Proprio a causa di questa ubicazione strategica, nel Cinquecento molti potentati posarono gli occhi sulla città, tra cui il Ducato di Milano e il Marchesato di Mantova, senza dimenticare l'attenzione delle truppe francesi e spagnole. Nel 1539 vi si rifugiò l'artista Parmigianino, in fuga da Parma, morendovi l'anno successivo. Sul finire del Seicento, prese corpo l'idea di creare una vera e propria signoria di Casalmaggiore.
Negli anni a cavallo tra il Millequattrocento e il Millecinquecento Casalmaggiore, terra di confine ambita da più potenze, ebbe modo di ottenere nel novembre del 1500 da parte della Serenissima Repubblica di Venezia la ratifica ufficiale dei propri Statuti che la rendevano autonoma dalla giurisdizione di Cremona. Gli Statuti stavano ad indicare le raccolte sistematiche delle leggi fondamentali del Comune e delle Corporazioni. Negli Statuti confluivano norme consuetudinarie formatesi nei secoli, ma prive di ufficialità e anche formule di promesse e di impegni che i magistrati del Comune si assumevano di fronte al popolo e viceversa. Fu grazie all'abilità diplomatica del cittadino, il patrizio Leonardo Chiozzi, poi celebrato come "pater patriae" e di suo fratello Andrea, entrambi oratori della "Comunitas ed homines Casalis Maioris", che gli Statuti furono ratificati ufficialmente. Questo rappresentò per Casalmaggiore il periodo in cui si costituì come piccola entità statuale, poiché vennero sottoposte alla sua giurisdizione le ville (frazioni) del territorio circostante che formarono il suo contado. In virtù di questi Statuti, Casalmaggiore si elevò di grado e si inserì a pieno titolo nel processo che la vide affrancarsi dalla dipendenza di una città dominante quale era Cremona, per costituirsi in autonomo soggetto politico.
Tale periodo, secondo testimonianze storiche (Romani, Lodi, ecc.), ha rappresentato per gli abitanti di Casalmaggiore una specie di "età dell'oro" in cui fioriva il commercio di vino, gualdo, canapa, zafferano ed altro, scambiati, tramite la via fluviale del Po, con spezie e mercanzie di grande valore provenienti da Venezia. In tal modo la città era diventata un importante porto e punto di rifornimento per i mercati del circondario. Tutto ciò a vantaggio di una diffusa agiatezza che si trasformava in cultura, feste, giostre e altri "virtuosi" trattenimenti organizzati sia da parte dei nobili che dai popolani in un clima di pace e familiarità che ancor oggi si vorrebbe auspicare. L'accordo tra Casalmaggiore e la Serenissima veniva ufficializzato dal Doge Agostino Barbarigo il 21 novembre 1500 e costituì un evento importantissimo perché sulla sua falsariga furono redatte successivamente le ristampe che, di secolo in secolo, portarono Casalmaggiore al felice coronamento del suo sviluppo storico con la proclamazione a città. Il manoscritto originale del documento veneziano è ancora conservato nell'Archivio Storico del Comune.
Nel 1754 Maria Teresa d'Austria concesse a Casalmaggiore il titolo di città; tale riconoscimento non fu dato per meriti particolari ma a parziale rimborso dei crediti che Casalmaggiore vantava nei confronti dell'Austria. Negli anni successivi la comunità locale poté ospitare l'imperatore d'Austria Giuseppe II.
Dal 1787 al 1797 Casalmaggiore fu capoluogo dell'omonima provincia, ottenuta dallo smembramento del Contado di Cremona.
Dal 1787 al 1797 Casalmaggiore fu capoluogo dell'omonima provincia, ottenuta dallo smembramento del Contado di Cremona.
Casalmaggiore passò poi attraverso la dominazione napoleonica e i vari stati che si succedettero in breve tempo finché, dopo il Congresso di Vienna, entrò nel Regno Lombardo-Veneto, in provincia di Cremona.
Dopo la seconda guerra di indipendenza (1859) fu unita al Regno di Sardegna, che nel 1861 divenne il Regno d'Italia. Casalmaggiore divenne capoluogo di un circondario della provincia di Cremona. Nel 1862 Casalmaggiore ricevette la visita di Giuseppe Garibaldi.
Tra il 1884 e il 1887, la città fu raggiunta dalla ferrovia proveniente da Piadena e da Parma (l'attuale Parma – Brescia). Casalmaggiore fu per qualche decennio a cavallo dei secoli XIX e XX uno snodo tranviario fra la rete cremonese e quella mantovana. Nel 1886 presso la frazione di Ponte Majocche fu istituita una fermata della tranvia Mantova-Viadana, mentre nel 1888 fu aperta la linea proveniente da Cremona e una breve diramazione per Ponte Majocche la quale attraversava il centro della città.
Nel 1915 le frazioni di Brugnolo, Rivarolo del Re e Villanova furono distaccate dalla città, andando a formare il nuovo comune di Rivarolo del Re ed Uniti.
Monumenti e luoghi d'interesse
Casalmaggiore si sviluppa e si ramifica intorno alla Piazza Garibaldi, dove si trova il centro principale della città con il Palazzo Comunale in stile neogotico.
Di interesse turistico sono anche il Duomo, il Museo del Bijou, il Museo Diotti, Palazzo Martinelli, il Torrione estense, la chiesa ed il convento di Santa Chiara, la chiesa di San Leonardo, la chiesa di Santa Maria del Popolo (comunemente conosciuta come Chiesa dell'Ospedale - fine XVI secolo), il convento di San Francesco, il Teatro Comunale (fine Settecento), il Santuario Madonna della Fontana dove la tradizione narra sia sepolto il famoso pittore Girolamo Francesco Maria Mazzola, detto il Parmigianino e le rive del Po.
Inoltre, sono presenti numerosi palazzi:
- Palazzo Comunale e piazza Garibaldi
- Palazzo Mina - Tentolini
- Palazzo Melzi
- Palazzo Camozzi
- Palazzo Favagrossa
- Palazzo Lanciani - Rocca
- Palazzo Manganelli
- Palazzo Porcelli
- Palazzo Contini
- Palazzo dei Barnabiti (Biblioteca, Auditorium)
- Palazzo Martinelli
Via Molossi Maria 47 - 26041 Casalmaggiore (CR) tel: 0375 201312
Non è un giardino.
È un pezzo di giornata
senza capo ne coda.
L’ultima piena
cose di altre vite
e si è portato via
la mia grazia di dio,
tutto il mio mondo
apparecchiato intorno.
All’ora dell’Ave Maria
giro in tondo all’idea
di prendere e partire
per non so dove
e con quale mezzo
se scarto il fiume
che mi fa disperare
quando si mette
quasi dentro casa.
Arriva alla cimasa
della porta
e non so cosa fare
se non morire
con il pianto in gola
quando in cielo il sole
rallegra l’erba
e canta una cicala.
La piglierei a calci
per mandarla via,
per non farmi illudere
come fa talvolta
che poi mi trovo
con i piedi a bagno
nel lagno della morte.
Gioacchino Ruocco
Ostia Lido 2016/01/24
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