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martedì 26 gennaio 2016

Lettera d’amore dal Forte Prenestino!

Lettera d’amore dal Forte Prenestino!



“A prendere treni all’alba con Diegoh nelle Sennheiser”

Mentre i primi timidi bagliori di luce cercano di farsi largo nel buio, il treno continua incessante a muoversi e il tempo scorre con particolare lentezza, non può non venirmi in mente questo verso di Don Diegoh – semicitazione poiché in origine nelle cuffie c’era Neffa. Nelle mie invece suona ancora Latte & Sangue, nonostante io stia tornando proprio dalla presentazione romana del disco. Questo perché sentivo il bisogno di un senso di chiusura, di ascoltare quelle pochissime tracce rimaste fuori dal live – per problemi strettamente logistici e di tempo – mentre in testa continuavano a rimescolarsi le immagini di una serata indimenticabile.
Spiegare con le parole ciò che è accaduto al Forte Prenestino probabilmente è impossibile, chi c’era sa, ma voglio provarci comunque. Perché su quel palco non è andato in scena un semplice live, il termine va molto stretto a quella che è diventata senza dubbio una jam, per giunta dannatamente bella. Per i giovani che come me non hanno vissuto la golden age, quando eventi simili erano l’unico punto di ritrovo per gli amanti dell’hip hop e si respirava un’aria completamente diversa, questo 22 gennaio rimarrà negli annali come un vero e proprio viaggio nel passato. A Don Diegoh e Ice One sul palco si sono aggiunti tante, tantissime icone dal rap: SuarezMr. PhilDanno, Il TurcoKentoRancoreCannasUomoDj Ceffo – mentre sotto centinaia di mani si muovevano a tempo, all’unisono, guidati e sincronizzati dal potere universale della musica. Ognuno ha lasciato la sua impronta sul live, che fosse sotto forma di canzoni, strofe, freestyle, scratch, beatboxing e chi più ne ha più ne metta. Il Forte emanava vibrazioni positive indescrivibili, i ragazzi sul palco rappavano con una forza inarrestabile, caricati dallo spirito di chi purtroppo ci ha lasciato ma che impermeava tutta la sala – rest in power tigre, sempre grezzo.
Latte & Sangue è un disco meraviglioso, indubbiamente uno dei migliori lavori del 2015, e dal vivo per giunta migliora: sia con la forza travolgente di pezzi come “Re Nessuno”, “Para Siempre” o “Tutto Qua”, sia quando si parla direttamente al cuore delle persone in “Le Barche” e “Ciao Pa”. Diegoh e Ice One proiettano loro stessi sul microfono e in console, aiutati da tanti amici e sostenuti da un pubblico stupendo. IceOne, all’alba delle 50 primavere, è l’incarnazione di tutto ciò di bello che l’hiphop ha da offrire: c’era prima che chiunque dei presenti conoscesse questo genere, ne ha guidato i primi passi e continua a spingerlo con un messaggio positivo e forte. Che debba scratchare, cantare come un ossesso o fare beatboxing accompagnando i freestylers, non c’è un singolo gesto che sul palco non trasudi amore. Il sodalizio con Diegoh è destinato a durare, come detto da lui stesso, e non vediamo l’ora di scoprire cosa ci serbano per il futuro. Se chi ben comincia è a metà dell’opera, le potenzialità sono virtualmente infinite.
Danno che in frestyle mette a fuoco il microfono per poi spostarsi in console, dopo aver fatto una spettacolare imitazione di Francesco Paura, Rancore incontenibile sul palco, CannasUomo fiume in piena in freestyle, Il Turco con il microfono in mano e mezzo pollice in meno… Purtroppo l’inchiostro trasmette solo minima parte delle immagini che sto tentando di raccontarvi. Eppure la scena italiana, troppo frammentata e isolante, ha disperatamente bisogno di serate come queste. Di dichiarazioni d’amore ad un genere più che mai araldo di messaggi fondamentali per una generazione sempre più in bilico. Perché prima di tutto nasceva per questo il rap, fortunatamente c’è chi non se l’è dimenticato. La riprova? Andate a controllare, probabilmente il tetto del Forte Prenestino gronda ancora latte e sangue, anzi ne è sicuramente impregnato e sono sicuro che lo resterà per molto, moolto a lungo.
Quindi posso solo ringraziare tutti coloro coinvolti nella realizzazione di questa serata: i ragazzo del Forte, Diegoh e IceOne, tutti gli altri fenomenali artisti intervenuti, la GloryHole Records e infine il pubblico, fondamentale per la riuscita di una serata di tale portata. Grazie davvero, di cuore.

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