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mercoledì 21 settembre 2011

Il cav. Francesco Paolo RUOCCO, tra i soci fondatori del Circolo Nautico Stabia

 

 

IL CIRCOLO NAUTICO STABIA

All'inizio del nuovo secolo XX si perdono le notizie del Circolo Canottieri Stabiani, anche se qua e là nei documenti si parla sempre di regate e, in particolare di quelle organizzate nel mese di settembre del 1920 da un non meglio identificato Circolo Sportivo, che riceve per l'occasione un contributo "quale concorso del Comune per l'assegnazione di premi ai vincitori delle regate, che abitualmente sogliono farsi tutti gli anni in questo mese."

LA FONDAZIONE DEL 1921

E difatti "con la data del 23 maggio 1921 è costituita in Castellammare di Stabia una Società denominata Circolo Nautico Stabia", con sede in via Bonito, costituita da "una palazzina in legno e muratura costruita a spese della Società (dei Magazzini Generali) nel 1920 sulle banchine del porto di Castellammare di Stabia ... all'unico scopo di creare nella gioventù stabiese la passione dello Sport Remiero."
Il relativo Statuto fu approvato dall'Assemblea Generale dei soci il 27 maggio successivo.
Ma diamo la parola al dott. Vincenzo Imparato senior, che una decina d'anni fa mi regalò un suo manoscritto relativo alla nascita del Circolo, e da cui attingeremo anche in seguito.
"Il Nautico -scrive il dottore Imparato- aveva tratto vita dalla benemerenza del comm. Carlo Enrietti che nel fervore realizzativo dal quale fu animato concepì l'idea di far convergere in una istituzione associativa, coronata da fucina atletico-sportiva, quanti nel mare e per il mare intravedevano la continuità delle storiche e gloriose tradizioni di questa nostra cara e tanto amata città.
Il Comm. Giuseppe Cozzolino, gestore di un'Agenzia Navale sita a via Bonito e fattivo operatore dei traffici portuali, raccolse il viatico del grande e purtroppo obliato promotore Enrietti e ne realizzò il progetto avvalendosi della coadiuvazione di illustri concittadini e degli apporti di industrie e Comandi Marina, compartecipi a che il guiderdone gialloblù dei Canottieri Stabiani del 1881 risplendesse nuovamente al sole e trionfasse nelle competizioni marinare.
L'austerità del Comm. Cozzolino, primo Presidente del sodalizio, concorse, é vero, alla determinazione di un fasto sociale, al collegamento di vincoli con i circoli dell'hinterland Savoia, Napoli, Italia e successivamente Giovinezza, ma costituì ineluttabilmente anche i prodromi di conseguenze verificatisi poi nel decorso degli anni, conseguenze facenti anch'esse parte di una cronistoria da non essere omesse e tantomeno essere distorte ammantandole con gli orpelli.
Sebbene tredicenne nel 1921, da quell'età m'è rimasta impressa la cerimonia inaugurale, vista dall'esterno, e il battesimo delle imbarcazioni (due, se ben ricordo) in dotazione del club.
Fu una suggestiva festa anche per Castellammare poiché il mare pullulò di eleganti, slanciati cutters, motoscafi velocissimi dei circoli napoletani e il loro ancoraggio nello specchio d'acqua antistante la Marinella fu una visione bellissima per la folla stabiese assiepatasi ad assistere le manovre d'ormeggio e lo sbarco di personalità, leggiadre dame e distinti appartenenti ai ceti della Napoli nobilissima, signorile.
Fedelissimi i commenti di stampa sull'eccezionale evento mondano-sportivo ampiamente riportato dai quotidiani e coronato nei "Mosconi" da copioso elenco nominativo degli intervenuti alle nozze del plesso canottieri stabiesi con la pratica di mare.
Primo equipaggio sceso in acqua in jole a quattro, gl'indimenticabili Nino Natale (capovoga), Paolo Scognamiglio, Carlo Vitelli, Nino Gaeta, timoniere Vincenzo Sorrentino, quest'ultimo diventato famoso, anni dopo, quale "navigatore solitario" e recordman delle distanze Castellanmare-Roma, e Roma-Tripoli percorse in canoa
."
Il primo allenatore, nel 1921, fu Attilio Mercanti del Circolo Canottieri Milano, all'epoca militare di leva a Salerno.
"Ero un sedicenne libellista -continua il dott. Imparato- allorché fui inserito nel clan allievi-canottieri per le prime esperienze remiere, sotto la guida dell'esperto maestro, marchese Costa, del Circolo Canottieri Napoli, il quale veniva dal capoluogo a illuderci di poter smuovere l'approdo della banchina antistante il Nautico con le remate istruttive. In pari tempo ci affascinava col miraggio di partecipazione alla Pattinson, competizione che insieme alla Lysistrata, era selettiva per i titoli nazionali.
Svincolo del remo dall'acqua col movimento dei polsi e ampiezza di vogata con attacco e distensione sui carrelli costituirono l'apprendisage di noi giovani protesi, col difficile tirocinio, ad eguagliare, la valentia degli adulti, meticolosamente allenati per le competizioni.
Noi canottieri eravamo inibiti dal frequentare le sale del grazioso chalet, sede del Nautico, tuttavia la paternità del Comm. Giuseppe Mannara succeduto nella Presidenza al Comm. Cozzolino, consentì contrattazioni, d'altronde inevitabili date le ubicazioni di spogliatoi, docce e servizi igienici siti al lato sinistro del salone d'ingresso.
Appartenente a classe di reputata signorilità e non meno mecenate degli Enrietti, ing. Monticelli, avv. Salvatore Turcio, il Comm. Mannara democratico per eccellenza, espresse la propria prodigalità col dono della Marta, jole a quattro, in omaggio della consorte, nata Fusco, e stabilmente strutturando l'equipaggio della jole a otto assestandone l'efficienza a livello da poter realizzare il sogno più ambìto, la vittoria della Lysistrata
."
Al Mannara seguirono l'avv. Catello Geata, l'avv. Nicola Greco, il notaio Giuseppe Fienga, una pentarchia composta dal cav. Francesco Buonocore, l'avv. Vincenzo Criscuolo, il cav. Raffaele Pagliara e il cap. Vincenzo Sorrentino.
Ma nel frattempo i tempi erano mutati, e il nuovo clima politico produsse come presidente il cav. Giovanni Vollono, segretario cittadino del Partito Nazionale Fascista, che probabilmente contribuì al cambiamento del nome del sodalizio, da Circolo Nautico Stabia a Fascio Nautico Stabia, avvenuto il 30 aprile del 1927.
Il dott. Vincenzo Imparato senior afferma che "seguirono, se così può dirsi, anni di appiattimento dell'attivismo sociale", sebbene vivacizzati da tre avvenimenti che distinsero ancora una volta il Nautico.
Il primo fu la venuta, in un anno imprecisato tra il 1921 e 1935, del re Giorgio V d'Inghilterra che sbarcò all'imbarcadero del Circolo ricevuto dal vice console inglese, socio dello Stabia, ing. Ettore Sacco Albanese, visitò i locali, ricevette l'omaggio festoso dei soci per poi proseguire per Pompei.
Seguì il 17 maggio del 1927 la visita di Vittorio Emanuele III re d'Italia.
Da un fascicolo da me rintracciato nell'Archivio Storico del Comune è stata possibile ricostruire minutamente tale avvenimento.
Da un'ordinanza di servizio del Commissariato di P.S. si apprende che il giorno 17 maggio, martedì, alle ore 16,30 vi sarà la visita "di S.M. il RE d'Italia a Pompei (Scavi) con sbarco dal C.T. Confienza alla banchina prospiciente il Fascio Nautico Stabia e con ritorno a Castellammare ed imbarco dalla sede del predetto Fascio Nautico sullo stesso Cacciatorpediniere.
Questo il programma: "ore 16.30 Arrivo a Castellammare e Sbarco di S.M. il RE di Italia che sarà ricevuto sulla banchina prospiciente la sede del Fascio Nautico Stabiese dal Podestà, Comandante del Cantiere, Pretore, Vescovo" etc. "Nei due recinti laterali della sede del Circolo Nautico lato mare, saranno ammessi i soli soci e la Stampa. Nella Sala, a sinistra, le famiglie dei soci, a destra Ufficiali ed altre autorità, dietro apposita corda, in modo da lasciar libero il passaggio. Nel cortile (giardino) a sinistra Orfani di Guerra e Balilla, a destra piccole italiane, ex combattenti e mutilati, parimenti dietro apposita corda. Attraversato il Circolo, S.M. partirà in automobile per Pompei" attraversando via Mazzini, Piazza Principe Umberto, Corso Garibaldi, Traversa Ferrovia, piazza Ferrovia, via Napoli, piazza Principe di Napoli, via Cimitero, chiesa Postiglione, diretto a Torre Centrale Pompei.

Questo l'invito ricevuto dai soci del Circolo:




 
Egregio Consocio,
 Martedì prossimo alle ore 16 S.M. il Re sbarcherà al Circolo Nautico 
per recarsi a Pompei.
 La S.V., volendo, potrà assistere a tale sbarco, trovandosi nelle sale 
del Circolo non oltre le ore 15.30, ora in cui si chiuderanno i cordoni.
 Dato che le sale del Circolo dovranno ospitare anche le Autorità civili 
e militari, è pregata di intervenire con la sua famiglia, escludendo conoscenti 
e bambini.
 Con profonda osservanza.
      
Il Presidente  avv. Giuseppe Cozzolino

Non sarà certo sfuggito che il presidente Cozzolino, rivolgendosi ai soci, usa l'espressione Circolo Nautico e non Fascio Nautico.
Lascio le conclusioni all'attento lettore.
Dal fascicolo da cui stiamo attingendo apprendiamo anche la composizione all'epoca del Consiglio Direttivo ad appena sei anni dalla fondazione del Circolo.
Presidente: avv. Giuseppe Cozzolino
Vice Presidenti:cav. Giuseppe Mannara e cav. Giovanni Vollono
Consiglieri: cav. Francesco Buonocore,
             console MVSN Maresca, 
             seniore Gaetano D'Auria, 
             cav. Ettore Ovazza.

Ecco, infine, l'elenco dei Soci Fondatori del 1921, tratto da un documento ufficiale coevo, inviato a tal epoca all'Autorità di Polizia.

dott. com. Francesco MONTI, cav. Giovanni NASTI,   
dott. Paolo DE FUSCO,  cav. Ettore OVAZZA,   
Raffaele STRIANO,   cav. Giovanni VOLLONO, 
rag. Gaetano D'AURIA,   console MARESCA,  
com. Gioacchino ROSA ROSA,   prof. Ugo SAFFIOTTI,   
avv. Pietro ANGRISANO,   ing. Alfonso MOSCA, 
Giosuè GAMBARDELLA,   com. Giovanni SIGNORINI,  
com. Giosuè RAVONE,   avv. Giuseppe COZZOLINO,  
notaio Giuseppe FIENGA,   cav. Giuseppe MANNARA, 
cav. Francesco Paolo RUOCCO,   cav. Francesco SALVATI,  
cav. Francesco BUONOCORE,   avv. cav. Luigi CANNAVALE,  
comm. Luigi DEL GAIZO,   Gr. Uff. Carlo ENRIETTI.

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