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domenica 31 marzo 2013

Ruocco ad Albavilla (Co)


In onore dei Ruocco presenti sul territorio.


Crotto Sesanet

San Vittore

Villa Liberty

Festa dei Crotti

La Foce

Palazzo comunale

Villa Giamminola

Vista di San Vittore

Crotto Italia

Villino Amabile

Trfeo Jack Canali

valle del Cosia


Piazza Roma


Via XXV aprile

Via A. Volta



Via Cantu

Via Cantu

Via XXV aprile

Via XXV aprile

Via XXV Aprile

Via Mentana



 Da Wikipedia


Dalla Preistoria all'epoca romana [modifica]

La zona di Albavilla e di tutto il Piano d'Erba risulta abitata dall'uomo fino dalla preistoria, come testimoniano i reperti rinvenuti nella grotta del Buco del piombo. In quel periodo le acque occupavano quasi interamente il Piano d'Erba, con gli attuali laghi di Pusiano e di Alserioche formavano un unico lago.

Dall'età neolitica iniziano a susseguirsi altre tribù provenienti dall'Europa centrale che importano l'usanza di costruire le loro abitazioni supalafitte invece che in caverne: resti sono stati rinvenuti sul lago di Pusiano (zona Bosisio Parini e presso l'isola dei cipressi), e sul lago di Montorfano.
Intorno al 1200 a.C. popoli provenienti dalle Alpi (“Orobii”) si insediarono in queste zone, come dimostra la toponomastica di alcune località quali Robbiano, Robbiate, Introbio e, nel comune di Albavilla, il nome del rilievo di “Montorobio”. Limitrofa a questa area si trova un'altra località, “Castlasc”, così chiamata per la probabile presenza di recinti di difesa contenenti abitazioni e capanne di ricovero.
Nel corso dei secoli, il popolo Etrusco e gli Umbri stabilirono colonie tra i Liguri, sviluppando commercio con i mercati elvetici, gallici e germanici: nella zona portarono contributi in materia di agricoltura e idraulica con opere di prosciugamento di acquitrini e paludi, imbrigliamento fiumi e torrenti: la zona del Piano d'Erba era ancora sommersa da un'ampia distesa di acque.
Agli Etruschi si sovrapposero gli Umbri, o Insubri, che si stabilirono nella zona da loro definita “Insubria” (1117 a.C.)
Altri popoli al di là delle Alpi premono verso sud, e verso la metà del II secolo di Roma, nuove orde dilagano dal nord: risalgono a questo periodo le origini di Milano (559 a.C.)
Queste popolazioni si fusero con i popoli preesistenti dando origine ai Galli Cisalpini, temuti dagli stessi Romani. Dopo 4 secoli di scontri e indipendenza, i Romani fecero dell'Italia settentrionale una provincia romana di nome “Gallia Cisalpina”.
Una strada romana passava da queste zone collegando tra loro Como, Lecco, Bergamo e Brescia, toccando Caslino d'Erba, Castelmarte e  Proserpio: strada che, a causa della zona del Piano d'Erba ancora paludosa, passava nella fascia di territorio delle località di Ferrera, Galbanera, Boccogna, Crevenna, San Salvatore (come dimostrato dai rinvenimenti archeologici)
Con il dominio romano si diffuse anche il culto degli dei di Roma, come dimostrato dalla toponomastica di alcuni campi: “Mercolè” o “Mercorè” presso località La Rosa, il “Cerei” presso la località Cappelletta, “Arcur” verso Molena, rispettivamente da Mercurio, Cerere edErcole, tutte divinità romane relative all'agricoltura e alla pastorizia.
All'età romana risalgono numerosi reperti archeologici, come tombe con armi, monete, utensili, anfore, bronzi imperiali, terrecotte.
Lo storico cinquecentesco Andrea Alciato collocava ad Albavilla la villa dell'”Alsium”, dimora del generale romano Lucio Virginio Rufo. Anche Cicerone e Plinio il Vecchio e il Giovane, si narra abbiamo soggiornato ad Albavilla.
Fino dall'antichità Albavilla ebbe sempre il ruolo di “villa”: si spiega l'etimologia dell'antico nome “Villalbese”, sostituito nel 1928 da “Albavilla”. Nelle denominazioni che hanno contraddistinto il paese durante i secoli è presente il nome delle “Alpi”: "Vicus Alpensis" o il più antico "Villa Albensis", ad indicare una località di riposante soggiorno in zona di pascoli montani.

 



Panorama da Via Cantù



Dal 1900 ad oggi [modifica]

Nel 1914 viene aperto l'attuale viale Matteotti e nel 1934- 1935 la strada che conduce all'Alpe del Vicerè, ultimata la quale si ha la costruzione di un “Villaggio alpino per i Figli degli Italiani all'Estero”.
Nel 1939 la sede dell'attuale palazzo comunale (risalente al 1896), viene ampliata. Anche gli impianti di approvvigionamento e distribuzione delle acque sono oggetto di interventi e di rifacimenti: acquedotto del Cosia con prelievo presso la diga di Leana (1907), Molena e Carcano (1937), sorgenti di Alserio (1959), rinnovo della rete di distribuzione (1961).
Il paese si dota di mezzi di comunicazione che vanno a sostituire le vecchie diligenze a cavalli: autocorriera sulla linea Como-Erba-Canzo-Asso e nel 1911 la tranvia Como-Erba che verrà successivamente prolungata fino a Lecco. La tranvia verrà sostituita nel 1955 da un servizio con pullman. Il comune stanziò anche una somma per la ferrovia Milano-Erba, inaugurata nel1880.
Il 14 luglio 1928, Carcano e Villalbese si fondono per dare origine a un unico comune, Albavilla; nel 1931 anche la frazione di Molena e di Ferrera vengono assorbite dal comune da poco nato.
Il primo cittadino del paese a essere nato nel 1928 è Ampelio Corti al quale è stato consegnato un attestato di riconoscimento.
Il paese durante buona parte del Novecento ha rappresentato un centro di villeggiatura soprattutto per numerosi turisti brianzoli e milanesi, grazie a luoghi quali l'Alpe del Vicerè con l'Albergo La Salute.
Negli ultimi anni l'afflusso turistico è andato via via calando per ridursi ai soli turisti domenicali, richiamati dall'Alpe del Vicerè o dalle iniziative (sagre e fiere), come la festa dei Crotti, organizzata in paese, che richiamano ogni volta moltissime persone.
L'agricoltura e l'allevamento del bestiame, salvo qualche caso sono quasi scomparse, così come la crisi dell'industria serica che ha portato alla chiusura delle storiche filande (Civati, Rejna, Porro, Borselli, Giobbia, Feloy e ultima la Dubini), che offrivano occupazione agli abitanti di Albavilla.
Attualmente le attività produttive, che si concentrano prevalentemente nella parte sud del territorio, sono concentrate sulla meccanica, la tessitura-tintoria, edilizia, florovivaistica, falegnameria e sul terziario.

giovedì 5 maggio 2011

Essenza e materia




inaugurazione sabato 7 maggio | ore 18.00 
 dal 7 al 29 maggio 2011 
palazzo del broletto - piazza duomo | Como

Gli storici ambienti del Broletto ospitano la personale della giovane artista comasca Ester Negretti che, per l'occasione ha scelto di presentare un allestimento di opere concepito appositamente per questo spazio.

La mostra, che offre uno spunto di riflessione sul nucleo di lavori recenti che illustrano proprio l'ultima fase creativa dell'artista, presenta due grandi interventi che, strutturati come sculture ambientali, dialogano con le dimensioni e le caratteristiche della grande sala espositiva.
L'insieme dell'allestimento è pensato per intrecciare un rapporto con la dimensione storica dell'ambiente facendola diventare parte concretamente attiva, e non mero contenitore, del senso della sua poetica. Luogo e opere stringono quindi un legame forte che, con puntuale coerenza, risponde alle visioni e al gesto artistico di Negretti.

Questa unione diventa mezzo per un coinvolgimento stretto con lo spettatore rendendo la visione della mostra un'esperienza sensoriale intensa e peculiare, dove la materia è la protagonista incontrastata e indiscussa dei suoi lavori. Vicina alle posizioni e alle modalità dell'Informale, Ester Negretti agisce, infatti, sulle tensioni specifiche dei diversi materiali utilizzati che, sottoposti ad intense sperimentazioni, li spingono a verificarne le potenzialità e le capacità espressive.

Nulla viene prima dell'attento lavoro, vivo e intenso, operato sulla natura stessa delle sostanze che vanno a comporre l'opera e che diventano agenti attivatori dei sensi e, a prescindere da un'immediata immedesimazione e comprensione, si muovono sempre sulla sollecitazione percettiva. Scolpita, bruciata, lavorata, sedimentata, colorata, in tutte le sue svariate esternazioni possibili, la materia viene esorcizzata nel suo limite estremo di sostanza concreta per diventare mezzo d'indagine del pensiero nella contemplazione dell'arte.

In occasione della mostra verrà pubblicato, edito da Vanilla edizioni, un catalogo monografico, bilingue italiano-inglese con il testo critico di Matteo Galbiati, la riproduzione di tutte le opere in mostra e un aggiornato apparato bio-bibliografico. Le prime 70 copie del catalogo contengono un'acquaforte-acquatinta firmata e numerata realizzata dall'artista in occasione di questa mostra per sostenere le attività della Cooperativa Sociale Sim-patia di Valmorea (CO).





Ester Negretti, dopo gli anni di formazione e studi, svolte diverse esperienze in svariati ambiti creativi, si dedica con impegno unico alla pittura che vive come momento totalizzante. Vocazione sentita fin da bambina, in lei la pittura rappresenta un diverso approccio e modo per rapportarsi al mondo e alla realtà circostante. Proprio il contesto urbanizzato della città di provincia ha condizionato la sua pratica artistica: agisce demolendo e ricostruendo, fa della materia un'epidermide. Espone in mostre personali e collettive dal 2002. Vive e lavora a Como.

Ester Negretti: Essenza e materia
a cura di Matteo Galbiati
7-29 Maggio 2011
Palazzo del Broletto
Piazza Duomo, Como
Martedì a venerdì, 14-19; sabato e domenica, 10-13; 14-19; chiuso lunedì
Ingresso libero