EIDOS Santini Sacri
Pozzano, la chiesa che piaceva a Luigi Vanvitelli
San Francesco di Paola vi si fermò durante uno dei suo viaggio nel 1483. Abbarbicata su un promontorio proteso sul mare, a metà strada tra Castellammare di Stabia e Vico Equense, la basilica di Santa Maria di Pozzano è uno straordinario scrigno d'arte, con opere e dipinti di Dionisio Lazzari, Bonaventura Presti dei Cistercensi, Paolo de Matteis, Domenico Vaccaro, Francesco Pagano, Giovanni Colicci, Luigi Vanvitelli, Sebastiano Conca, Giacinto Diano e Tito Angelini.
"Oggi sono stato a Castellammare per servire li Padri di S. Francesco di Paola, ove ho mangiato del buon pesce, ed il sito è stupendo di bellezza" scrisse Luigi Vanvitelli il 24 settembre 1754 mentre lavorava al progetto della sacrestia della basilica di Pozzano.
Un elegante volume, curato da Pino Ruocco, con saggi di Gennaro Avitabile, Domenico Camardo, Giuseppe Centonze, d.
Carmelo Mezzasalma, P. Gian Franco Scarpitta ed Egidio Valcaccia (Longobardi editore 2017)propone ora una nuova analisi storico-artistica. A partire dall'attribuzione della duecentesca tavola raffigurante la Vergine delle Grazie di Pozzano all'artista pugliese Giovanni da Taranto, formulata dalla studiosa Maria Pia Di Dario Guida. Nel volume, inoltre, Valcaccia avanza l'ipotesi che a commissionare il dipinto sia stata la famiglia Certa: il più antico documento che attesta l'esistenza della "chiesa di Pozzano è datato 13 giugno 1330, anno in cui era rettore, verosimilmente per diritto di patronato, il canonico Simone Certa". È l'archeologo Domenico Camardo a ripercorrere la storia della località in età romana, esamimando le testimonianze archeologiche tra le quali l'ara marmorea (ora in situ si trova una copia) sormontata da una colonna che compare in tutte le stampe d'epoca. Camardo ricorda la presenza a Pozzano di una villa appartenuta al senatore P. Sabidius Pollio nel I secolo dopo Cristo.
(a. fe.)
PINO RUOCCO (a cura di) La basilica di Pozzano...
pagine 136
San Francesco di Paola vi si fermò durante uno dei suo viaggio nel 1483. Abbarbicata su un promontorio proteso sul mare, a metà strada tra Castellammare di Stabia e Vico Equense, la basilica di Santa Maria di Pozzano è uno straordinario scrigno d'arte, con opere e dipinti di Dionisio Lazzari, Bonaventura Presti dei Cistercensi, Paolo de Matteis, Domenico Vaccaro, Francesco Pagano, Giovanni Colicci, Luigi Vanvitelli, Sebastiano Conca, Giacinto Diano e Tito Angelini.
"Oggi sono stato a Castellammare per servire li Padri di S. Francesco di Paola, ove ho mangiato del buon pesce, ed il sito è stupendo di bellezza" scrisse Luigi Vanvitelli il 24 settembre 1754 mentre lavorava al progetto della sacrestia della basilica di Pozzano.
Un elegante volume, curato da Pino Ruocco, con saggi di Gennaro Avitabile, Domenico Camardo, Giuseppe Centonze, d.
Carmelo Mezzasalma, P. Gian Franco Scarpitta ed Egidio Valcaccia (Longobardi editore 2017)propone ora una nuova analisi storico-artistica. A partire dall'attribuzione della duecentesca tavola raffigurante la Vergine delle Grazie di Pozzano all'artista pugliese Giovanni da Taranto, formulata dalla studiosa Maria Pia Di Dario Guida. Nel volume, inoltre, Valcaccia avanza l'ipotesi che a commissionare il dipinto sia stata la famiglia Certa: il più antico documento che attesta l'esistenza della "chiesa di Pozzano è datato 13 giugno 1330, anno in cui era rettore, verosimilmente per diritto di patronato, il canonico Simone Certa". È l'archeologo Domenico Camardo a ripercorrere la storia della località in età romana, esamimando le testimonianze archeologiche tra le quali l'ara marmorea (ora in situ si trova una copia) sormontata da una colonna che compare in tutte le stampe d'epoca. Camardo ricorda la presenza a Pozzano di una villa appartenuta al senatore P. Sabidius Pollio nel I secolo dopo Cristo.
(a. fe.)
PINO RUOCCO (a cura di) La basilica di Pozzano...
pagine 136
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