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mercoledì 13 marzo 2019

Un altro latitante sotto il letto. Preso pure lui ad opera del capitano Diego RUOCCO

Un altro latitante sotto il letto. Preso pure lui

Un altro latitante sotto il letto. Preso pure lui

BRINDISI – I carabinieri della compagnia di San Vito dei Normanni hanno posto fine alla latitanza di Anthony Longo, 23 anni, di Brindisi. Longo, in regime arresti domiciliari presso la comunità protetta “Airone” di Trepuzzi poiché incompatibile con il regime carcerario, aveva fatto perdere le sue tracce lo scorso agosto.Gianluca Greco
02 ottobre 2013 14:40
BRINDISI – I carabinieri della compagnia di San Vito dei Normanni hanno posto fine alla latitanza di Anthony Longo, 23 anni, di Brindisi. Longo, in regime arresti domiciliari presso la comunità protetta “Airone” di Trepuzzi poiché incompatibile con il regime carcerario, aveva fatto perdere le sue tracce lo scorso agosto, quando venne raggiunto da un provvedimento di ripristino della custodia in carcere emesso dalla corte d’appello di Lecce, in seguito alla condanna in secondo grado di giudizio a 5 anni di reclusione e al pagamento di 800 euro per il reato di concorso in estorsione.
Longo si nascondeva a Brindisi, presso l’abitazione dei genitori della fidanzata in via Lanzellotti. Nel momento in cui i militari coordinati dal capitano Diego Ruocco hanno fatto irruzione, Longo ha tentato di nascondersi sotto un letto. Ma le forze dell’ordine lo hanno individuato e ammanettato nel giro di pochi secondi. In tarda mattinata, il 23enne è stato accompagnato presso la casa circondariale di Brindisi in via Appia.
I carabinieri sono arrivati al nascondiglio al culmine di una lunga e articolata attività investigativa. La fidanzata (la 18enne R.V ) e i suoceri (V.L., di 62 anni, e R. V., di 57 anni), tutti e tre denunciati per favoreggiamento, sono stati pedinati per una settimana, tenuti d’occhio anche quando uscivano per fare la spesa. Stamani, una volta maturata la certezza di poter prendere il catturando, è scattato il blitz.
I fatti per i quali Longo è stato condannato risalgono al novembre del 2009, quando il giovane, in concorso coni i fratelli Fabio e Giovanni Pignataro, diede appuntamento a un brindisino per farsi consegnare mille euro in contanti, in cambio della restituzione di un’auto e di un camper che gli erano stati rubati poche ore prima. L’incontro avvenne a Mesagne, dove c’erano già appostati i poliziotti della Squadra mobile di Brindisi e gli agenti del commissariato del posto. Giovani Pignataro venne arrestato in flagranza. Il 13 gennaio del 2011, furono raggiunti da un’ordinanza di custodia cautelare anche Longo e Fabio Pignataro, già detenuto in carcere per altri motivi.

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