Mostra Internazionale di Arti Visive
“Aspettando la Primavera” al Salotto dell’Arte
Il tema di questo evento culturale è
“Aspettando la Primavera”, la prima fra le quattro stagioni dell’anno, situata fra
l’inverno e l’estate, che nel nostro emisfero boreale va dal 21 marzo al 21
giugno e in cui le giornate cominciano ad essere tiepide e man mano diventano
più lunghe delle notti. Protagonista di “Aspettando la Primavera” è l’attesa,
un sentimento che conosciamo molto bene, perché ognuno di noi aspetta qualcuno
o qualcosa: il presente non basta a nessuno. Questo evento è stato promosso
dalla galleria “Il salotto dell’arte” di Roma, condotta con competenza e
passione dal direttore artistico Francesco Ventura. Rabindranath Tagore, il famoso poeta bengalese ha dedicato
alla Primavera questa splendida poesia:
Vieni, primavera,/ imprudente e audace
amante della terra,/ dai voce al cuore della foresta!/ Vieni in raffiche
irrequiete/ dove i fiori sbocciano
improvvisi,/ fai spuntare nuove foglie!/
Scoppia, come una rivolta di luce…/ Irrompi
nella città rumorosa,/ libera parole ed
energie soffocate,/ dai forza alla nostra svogliata battaglia/ e conquista la vita!
Partecipano a questo evento Maurizio Attisani che vive la sua pittura come una continua sperimentazione, partendo dalla tradizione figurativa dei paesaggi, dei ritratti e degli autoritratti, attraversando tutti i risultati delle Avanguardie Storiche con le loro sollecitazioni estetiche per arrivare oggi a dei risultati formali che dimostrano una particolare attenzione alle problematiche contemporanee in chiave astratta e di percorsi geometrici, ricchi di elementi materici e di fermenti coloristici che assicurano ad ogni immagine la valenza di un labirinto interiore dal significato magico.
Partecipano a questo evento Maurizio Attisani che vive la sua pittura come una continua sperimentazione, partendo dalla tradizione figurativa dei paesaggi, dei ritratti e degli autoritratti, attraversando tutti i risultati delle Avanguardie Storiche con le loro sollecitazioni estetiche per arrivare oggi a dei risultati formali che dimostrano una particolare attenzione alle problematiche contemporanee in chiave astratta e di percorsi geometrici, ricchi di elementi materici e di fermenti coloristici che assicurano ad ogni immagine la valenza di un labirinto interiore dal significato magico.
Rosalba Carbonetti guarda alla natura e alle persone con gli occhi incantati e stupefatti
dell’artista, con la passione ardente di chi ama il bello e l’armonia. Nei
ritratti non dipinge i tratti fisiognomici in modo piattamente veristico o
fotografico, ma cerca di far emergere la
profondità degli stati d’animo e delle emozioni. Un’armonica struttura disegnativa sorregge il colore e
l’immagine, sempre coerente con la realtà, è rappresentata con una logica
ancorata alle regole tradizionali della pittura, ma anche alla densità emotiva
della poesia.
Nei suoi
acquarelli puri Daniela Ceccanti utilizza
il bianco della carta per rappresentare le luci e per dosare con successive
velature la trasparenza delle tinte. Ed è così che non solo conferma le sue
qualità disegnative e pittoriche, ma
riesce a rendere vivi e palpitanti i soggetti delle sue opere con un linguaggio
d’immediata comunicazione esprimendo un bisogno di comunicazione a livello
profondo.
Carlotta Cecchinato, dipinge opere in bianco e nero, molto
suggestive e legate al linguaggio del segno. Le sue opere appaiono popolate di
elementi astratti, ma che sono portatori di significati concettuali che si
riferiscono al suo mondo poetico, simbolico e professionale come nella
linografia “Calice blacktapes” dove
ripete una serie di cassette apparentemente come segni senza nessun riferimento
al tangibile, ma in realtà quei “nastri
neri” sono il simbolo dei suoi sogni fatti di musica e di canzoni. In
“Incomunicabilità seriale” va alla ricerca di spazi interiori di libertà e l’immagine
diventa impulso, poesia, ricerca, una nuova strada mentale da esplorare.
Francesca
Gamboni possiede una sua capacità di dipingere , fiori e volti con grande
competenza tecnica, ma anche con un originale spirito creativo ed in una chiave
emotiva e personale; Giuseppe Giaquinto che sa rappresentare,
astraendole in linee e colori che comunicano, sia la realtà che la circonda,
sia le sensazioni che la pervadono in composizioni equilibrate ed intriganti, ottimo disegnatore
e pittore d’impronta romantica che nelle sue opere rivela un’armoniosa amalgama tra il disegno ed i colori.
Maria Ermando dipinge attraverso
le tecniche più diverse che variano dal pastello all’acrilico, dall’olio
all’acquarello, dalla tecnica mista al disegno e realizza opere che vanno dal
figurativo tradizionale a quello postmoderno con la stessa forza espressiva,
con la stessa intensità umorale e con la stessa sensibilità fragile e
penetrante. Particolarmente pregevoli sono i suoi lavori ad acquarello con le
loro velature e trasparenze dando vita a splendidi paesaggi rivelandosi
un’amante della natura nel suo pieno fulgore con possibilità narrative,
poetiche ed emozionali. pittrice di
splendidi paesaggi ad acquarello, che
riflettono valori compositivi, luministici, cromatici, spirituali ed il suo amore
per una natura incorrotta. le cui opere, ritmate in una gamma di colori intrisi
di luce, sono veicoli pregnanti e significativi di valori pittorici,
luministici e formali
Alla fine
degli anni Settanta ho incontrato il grande artista Ugo Gubbiotti
(Sassoferrato, settembre 1907 - Ostia Lido, Roma, febbraio 1999), partito dalle
Marche è arrivato ad Ostia nel marzo del 1979, dove ha vissuto e lavorato fino
alla sua scomparsa. Lo ricordo chiuso nel suo studio in via dei Traghetti n.
26, dove creava le sue opere nella solitudine e nel silenzio lavorando con
passione e competenza artigianale. Osservavo il suo studio con molto interesse,
alcuni suoi lavori erano già completati ed altri erano ancora da rifinire, ma
emergeva da tutti un grande amore per la vita, per l’arte e per il sentimento
del sacro che egli considerava alla base di ogni cultura e sapienza
esistenziale, elementi primari da cui prendeva l'abbrivio la sua ispirazione.
Le sue pitture, le sue sculture e le sue incisioni nascevano attraverso un
puntuale processo tecnico e un’osmosi di sensazioni, di energie, di idee, che
sembravano vivere in un'atmosfera di atemporalità e su un piano simbolico di
risonanze universali.
Antonio
Munevar è un artista
Colombiano di Bogotà e mette al centro della sua pittura l’uomo e la sua storia attraverso una galleria di opere, dove tutto viene
analizzato attraverso la
Scienza come nell’opera Clonazione,
in cui rappresenta in maniera suggestiva la riproduzione asessuata di un intero organismo
vivente o anche di una singola cellula. La “Galassia” non è solo un
grande insieme di stelle, gas e polveri,
ma anche di sistemi, proprio come quello solare con pianeti e satelliti, reso
pittoricamente con una costruzione geometrica, ma anche caleidoscopica e con
spunti costruttivisti nel senso che l’artista considera l’attività creativa
come una forza attiva con scopi anche sociali e scientifici.
Seby Ruocco con le sue storie metropolitane, i suoi ricordi personali, gli avvenimenti
storici e la reinterpretazione dei prodotti di consumo come manifesti pubblicitari,
marchi di fabbrica, testate di giornale
e omaggi alle opere dei grandi pittori del passato come “Le donne tahitiane” di
Gauguin o “La decostruzione della grande onda di Okusai” che con grande
perizia tecnica sa rappresentare la realtà ed il sogno della vita attraverso i
volti delle donne.
La poesia di Gioacchino Ruocco evidenzia un continuo viaggio fra l’interiorità e
l’esteriorità, fra la coscienza individuale e l’inconscio collettivo, così che
la sua umanità appare immersa in una miriade di emozioni e sentimenti. Ascoltando
i suoi versi sembra che l’olfatto possa godere di tutte le fragranze della
primavera, il tatto e la vista del
velluto e dei colori dei fiori, il cuore percepire il vero senso della vita che
non è solo natura e realtà, ma anche mistero impenetrabile.
A N N A I O Z Z I N O
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