Esodo dal viale della Stazione, chiude storico Bar Ruocco. “Tanta amarezza”
4 gennaio 2017 ·
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Qualcuno entra e con l’humor di sempre chiede un caffè. Qualcun altro entra e si guarda attorno. Qualcun altro ancora esclama: “Spero di rivederla”. Dallo scorso 2 gennaio, in viale XXIV Maggio, cuore del quartiere ferrovia, di nuovo una chiusura, una saracinesca che si abbassa, un pezzo di storia di quella zona che se ne va. È il Bar Ruocco, che chiude i battenti, dopo un’intensa attività iniziata nel 1960.
Due generazioni, prima il papà poi il figlio Pietro, hanno gestito con amore a passione il bar del civico 22, divenuto negli anni un punto di ritrovo fondamentale, in quello che un tempo era definito il salottino bene della città, ormai sempre più spoglio dei suoi storici negozi. Ad oggi, il locale, è quasi privo dei suoi arredi, ancora pochi giorni e poi il proprietario consegnerà le chiavi al legittimo proprietario dello stabile: l’Acquedotto Pugliese.
Una decisione naturalmente sofferta: “L’amarezza è tanta, per una cosa che poteva essere risolta ma non siamo stati supportati da nessuno – racconta a l’Immediato il proprietario del bar Pietro Ruocco -. I motivi legati a questa decisione sono sicuramente collegati alla crisi economica che stiamo vivendo, ma non solo. Il proprietario dell’immobile, l’Acquedotto Pugliese, sta andando controcorrente, invece di dimezzare o di lasciare queste locazioni ha pensato quasi bene di raddoppiarle”.
Stanco di tante battaglie condotte negli anni, quella del signor Ruocco è una scelta che non aveva altre vie d’uscita. “Decide Bari e non Foggia. La colpa non è di Landella, perché sono dieci anni che questa situazione va avanti e non è mai stato fatto niente. Non può essere certo l’ultimo che deve pagare né tantomeno ci si può aspettare dall’ultimo che faccia miracoli – ha evidenziato il proprietario -. Mi aspettavo qualcosa di più da parte degli assessori che stanno alla Regione. Invece non c’è stato, nella maniera più assoluta, un minimo interessamento nonostante fossero a conoscenza della situazione critica”.
Unico baluardo per i numerosi clienti che vedono oggi spegnere l’ennesima luce nel loro quartiere, Ruocco è in vena di bilanci dopo tanti anni di attività. “Abbiamo portato avanti iniziative per la città: installato le luci davanti all’ingresso del bar, organizzato sagre, collocato piante sul viale e tavoli fuori per dodici mesi l’anno. Tutto questo però non è servito. Forse alla fine vorranno svilire il locale per venderlo a qualcun altro”.
Il Palazzo dell’Acquedotto ad oggi risulterebbe vuoto, con appartamenti chiusi e solo due piani occupati da alcuni uffici. Una piccola soddisfazione personale per il signor Ruocco, è la notizia che i suoi quattro dipendenti, in quanto persone qualificate, hanno già trovato un altro lavoro.
Intanto l’esodo dal viale della Stazione continua, oltre al bar Ruocco diverse le attività in fase di trasferimento: dalla pelletteria “Franzi” alla ditta di timbri e numeratori “Longo”.