In onore dei Ruocco presenti sul territorio. |
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Dalla Preistoria
all'epoca romana [modifica]
La zona di Albavilla e di tutto il Piano d'Erba risulta abitata dall'uomo fino dalla preistoria,
come testimoniano i reperti rinvenuti nella grotta del Buco del piombo.
In quel periodo le acque occupavano quasi interamente il Piano d'Erba, con gli
attuali laghi di Pusiano e di Alserioche
formavano un unico lago.
Dall'età neolitica iniziano a susseguirsi altre tribù
provenienti dall'Europa centrale che importano l'usanza di costruire le
loro abitazioni supalafitte invece
che in caverne:
resti sono stati rinvenuti sul lago di Pusiano (zona Bosisio Parini e presso l'isola dei cipressi), e sul lago di Montorfano.
Intorno al 1200 a .C.
popoli provenienti dalle Alpi (“Orobii”) si insediarono in queste
zone, come dimostra la toponomastica di alcune località quali Robbiano,
Robbiate, Introbio e, nel comune di Albavilla, il nome del rilievo di
“Montorobio”. Limitrofa a questa area si trova un'altra località, “Castlasc”,
così chiamata per la probabile presenza di recinti di difesa contenenti
abitazioni e capanne di ricovero.
Nel corso dei secoli, il popolo Etrusco e gli Umbri stabilirono colonie tra i Liguri,
sviluppando commercio con i mercati elvetici, gallici e germanici: nella zona
portarono contributi in materia di agricoltura e idraulica con opere di prosciugamento di
acquitrini e paludi, imbrigliamento fiumi e torrenti: la zona del Piano d'Erba era ancora sommersa da un'ampia
distesa di acque.
Agli Etruschi si sovrapposero gli Umbri, o Insubri, che si stabilirono nella
zona da loro definita “Insubria” (1117
a .C.)
Altri popoli al di là delle Alpi premono verso sud, e verso la metà del II
secolo di Roma, nuove orde dilagano
dal nord: risalgono a questo periodo le origini di Milano (559 a .C.)
Queste popolazioni si fusero con i popoli preesistenti dando origine ai Galli
Cisalpini, temuti dagli stessi Romani.
Dopo 4 secoli di scontri e indipendenza, i Romani fecero dell'Italia
settentrionale una provincia romana di nome “Gallia Cisalpina”.
Una strada romana passava da queste zone collegando tra loro Como, Lecco, Bergamo e Brescia,
toccando Caslino d'Erba, Castelmarte
e Proserpio:
strada che, a causa della zona del Piano d'Erba ancora paludosa, passava nella
fascia di territorio delle località di Ferrera, Galbanera, Boccogna, Crevenna,
San Salvatore (come dimostrato dai rinvenimenti archeologici)
Con il dominio romano si diffuse anche il culto degli dei di Roma, come dimostrato dalla
toponomastica di alcuni campi: “Mercolè” o “Mercorè” presso località La Rosa,
il “Cerei” presso la località Cappelletta, “Arcur” verso Molena,
rispettivamente da Mercurio, Cerere edErcole, tutte
divinità romane relative all'agricoltura e
alla pastorizia.
All'età romana risalgono numerosi reperti archeologici, come tombe con armi,
monete, utensili, anfore, bronzi imperiali, terrecotte.
Lo storico cinquecentesco Andrea Alciato collocava ad Albavilla la villa
dell'”Alsium”, dimora del generale romano Lucio Virginio Rufo. Anche Cicerone e Plinio il Vecchio e il Giovane,
si narra abbiamo soggiornato ad Albavilla.
Fino dall'antichità Albavilla ebbe sempre il ruolo di “villa”: si spiega
l'etimologia dell'antico nome “Villalbese”, sostituito nel 1928 da “Albavilla”.
Nelle denominazioni che hanno contraddistinto il paese durante i secoli è
presente il nome delle “Alpi”: "Vicus Alpensis" o il più antico
"Villa Albensis", ad indicare una località di riposante soggiorno in
zona di pascoli montani.
Panorama da Via Cantù |
Dal 1900 ad oggi [modifica]
Nel 1914 viene aperto l'attuale viale Matteotti
e nel 1934- 1935 la strada che conduce all'Alpe del Vicerè,
ultimata la quale si ha la costruzione di un “Villaggio alpino per i Figli
degli Italiani all'Estero”.
Nel 1939 la sede dell'attuale palazzo comunale
(risalente al 1896), viene ampliata.
Anche gli impianti di approvvigionamento e distribuzione delle acque sono
oggetto di interventi e di rifacimenti: acquedotto del Cosia con prelievo presso la diga di Leana (1907), Molena e Carcano (1937), sorgenti di Alserio (1959), rinnovo della rete
di distribuzione (1961).
Il paese si dota di mezzi di comunicazione che
vanno a sostituire le vecchie diligenze a cavalli: autocorriera sulla linea Como-Erba-Canzo-Asso e nel 1911 la tranvia
Como-Erba che verrà
successivamente prolungata fino a Lecco. La tranvia verrà sostituita nel 1955 da un servizio con pullman. Il comune
stanziò anche una somma per la ferrovia Milano-Erba, inaugurata nel1880.
Il 14 luglio 1928, Carcano e Villalbese
si fondono per dare origine a un unico comune, Albavilla; nel 1931 anche la frazione di Molena e di
Ferrera vengono assorbite dal comune da poco nato.
Il primo cittadino del paese a essere nato nel 1928 è Ampelio Corti al quale è stato
consegnato un attestato di riconoscimento.
Il paese durante buona parte del Novecento ha
rappresentato un centro di villeggiatura soprattutto per numerosi turisti
brianzoli e milanesi, grazie a luoghi quali l'Alpe del Vicerè con l'Albergo La
Salute.
Negli ultimi anni l'afflusso turistico è andato
via via calando per ridursi ai soli turisti domenicali, richiamati dall'Alpe del Vicerè o dalle iniziative (sagre e fiere),
come la festa dei Crotti,
organizzata in paese, che richiamano ogni volta moltissime persone.
L'agricoltura e l'allevamento del bestiame,
salvo qualche caso sono quasi scomparse, così come la crisi dell'industria
serica che ha portato alla chiusura delle storiche filande (Civati, Rejna,
Porro, Borselli, Giobbia, Feloy e ultima la Dubini), che offrivano occupazione
agli abitanti di Albavilla.
Attualmente le attività produttive, che si
concentrano prevalentemente nella parte sud del territorio, sono concentrate
sulla meccanica, la tessitura-tintoria, edilizia, florovivaistica, falegnameria
e sul terziario.