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giovedì 4 giugno 2020

La storia dei biscotti di Castellammare di Stabia



La storia dei biscotti di Castellammare di Stabia
Di
 -
17 Gennaio 2016
La storia dei biscotti di Castellammare, località costiera della provincia di Napoli, è molto antica e ricca di fascino. Pare che la ricetta di questi gustosi biscotti sia stata creata nel XIX secolo da una famiglia di produttori locali, che ne custodirono gelosamente il segreto, tramandandosela di padre in figlio, fino al verificarsi, nel secolo scorso, di una serie di morti violente e misteriose, dovute ai continui rifiuti, da parte dei proprietari, di venderla. Probabilmente lo zampino della fantasia popolare ha fatto si che collegassero vicende che non avevano alcun nesso fra di loro, ma che sicuramente hanno contribuito a far crescere l’interesse intorno a questi deliziosi biscotti a forma di sigaro che oggi vengono prodotti e commercializzati al livello industriale secondo l’antica ricetta che prevede l’utilizzo di farina, zucchero e aromi naturali, il tutto lievitato naturalmente e cotto al forno.
 La forma tipica è allungata, o ad anellini, o a freselline, e ancora oggi vengono impacchettati nella stessa carta azzurra utilizzata un tempo dai pastai della vicina Gragnano. 
I biscotti di Castellammare si possono mangiare bagnati nella famosissima Acqua della Madonna la cui sorgente si trova nella stessa Castellammare.

SUPERBONUS 110%: DOMANDE E RISPOSTE

Ultimo aggiornamento: 28/05/2020 - Ing. Annachiara CastagnaRicerca e Sviluppo Logical Soft - Ing. Simone TirinatoRicerca e Sviluppo Logical Soft - Ing. Sara NobiliServizio di Assistenza tecnica Logical Soft - Riproduzione riservata
Il Decreto Legge n.34 del Rilancio, pubblicato la scorsa settimana sulla Gazzetta Ufficiale, ha modificato e per certi versi rivoluzionato la disciplina delle detrazioni fiscali, introducendo il supercredito di imposta del 110% per interventi di isolamento dell'involucro edilizio, installazione di generatori a condensazione o pompa di calore oppure per lavori di protezione antisismica.
Come già era accaduto ad inizio gennaio per l’Ecobonus e soprattutto per il Bonus Facciate, le modalità di applicazione del nuovo incentivo hanno da subito destato alcuni dubbi e perplessità tra i professionisti incaricati di tradurle in pratica.
Precisiamo innanzitutto che la situazione è in divenire e sono attesi nei prossimi giorni i chiarimenti ufficiali dalla Agenzia delle Entrate e da Enea per fare luce sugli aspetti particolarmente critici della legge, come l'incremento di due classi energetiche, cosa è da considerarsi come “edificio” per redigere l'APE e quali sono i servizi da calcolare, la possibilità di includere negli interventi di isolamento anche le coperture, la definizione di condominio, ecc...
In attesa di prese di posizione ufficiali, in questo focus ci riproponiamo di rispondere alle perplessità più ricorrenti, per le quali è già disponibile una replica non suscettibile di interpretazioni arbitrarie. Ovviamente sarà nostra cura aggiornare ed integrare questa pubblicazione di pari passo agli sviluppi legislativi.
TERMOLOG e TRAVILOG sono già pronti per consentire il progetto degli interventi di efficientamento energetico e di riqualificazione antisismica che ricadono nel Superbonus 110% approvato dal Decreto Rilancio e sono costantemente aggiornati ad ogni sviluppo normativo.

mercoledì 3 giugno 2020


Coronavirus, nuovo effetto collaterale: lo studio italiano
Uno studio italiano ha documentato il primo caso al mondo di danno alla tiroide provocato dal coronavirusute/
Uno studio realizzato dagli endocrinologi dell’Università di Pisa dell’Aou pisana, pubblicato sul ‘Journal of Clinical Endocrinology and Metabolism’, ha documentato il primo caso al mondo di danno alla tiroide provocato dal coronavirus. Come riporta ‘Il Messaggero’, il caso riguarda una donna che ha avuto un attacco di tiroidite subacuta (una patologia infiammatoria della tiroide) subito dopo essere guarita spontaneamente dal Covid-19.
Un mese prima di ammalarsi di coronavirus, la donna aveva effettuato dei controlli alla tiroide, che era risultata perfettamente funzionante.
Il lavoro pubblicato ha come primo autore Alessandro Brancatella, medico specialista in endocrinologia e dottorando di ricerca, assieme alla biologa Debora Ricci, agli specializzandi Nicola Viola e Daniele Sgrò, a Ferruccio Santini, professore associato di endocrinologia e direttore dell’unità operativa endocrinologia 1, e a Francesco Latrofa, associato di endocrinologia.
VIRGILIO NOTIZIE | 03-06-2020 15:17

Tienelo astrinto tu...



Tienele astritto tu

Stu dito è ancora gruosso
p’’a mano toia
ancora piccerella.
Astrignelo
quanto cchiù può
pe sta sicuro
ca io stongo
c’’o penziero a te
pe nun te lascia sulo
a nu mumento a n’ato
quanno te si stancato
‘e sta cu me.

Te guardo ogne minuto
e ‘o core ‘o ssento
ca tu staie cu mme
pure si nu me chiamme
perze dint’’e rummure
ca attuorno stanno
ca ‘a nu mumento a n’ato
ponno starse zitto
pe nu signale russo.
Ma chi te lassa
manco si me perdesse
appriesso a nu penziero

ca ‘e vvote me fa fesso
e me ne porta appriesso
addò tutto è fernuto
e nun rispongo
manco a nu saluto
e ’e chi forse canosco 
e vo’ ‘o nteresse
na sicarretta
o nu cafè ‘o barre
ma piglia ca io sgarro
addò te trovo po’ ?
me faccio fesso e po ?

Tienele astritto tu
ca nun te può fa male
e cagneme sta jurnata
a quanno stammo assieme
mo saccio chi me vò
overo bbene
e dint’’e vene
teno ‘o sangue mio.
Sia beneditto Ddio
e chi ha criato
ca senza ìe isso
io nun fosse pate.

Gioacchino Ruocco
Ostia Lido              06.06.2020 15,18



Via al tracciamento digitale anti Covid 19

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Il 28 maggio scorso abbiamo parlato su questo giornale della tracciabilità digitale in funzione anti Coronavirus.
Articolo
Dopo il via libera dato anche dal Garante per la privacy, in data 1 giugno le Agenzie di stampa hanno divulgato la notizia che l’applicazione fatta mettere a punto dal nostro Governo, chiamata “Immuni”, è pronta e dall’8 prossimo potrà essere scaricata gratuitamente dal negozio digitale Google sugli Smartphone e la sperimentazione avverrà in otto Regioni, nelle quali l’App sarà collegata al Servizio Sanitario Nazionale; per le altre Regioni si dovrà attendere ancora qualche giorno.
Le prime Regioni nelle quali dall’8 giugno prossimo verrà avviata la sperimentazione sono l’Abruzzo, la Liguria, Marche e Puglia, faranno seguito le altre.
Chi volesse approfondire l’argomento può andare a rileggersi il nostro articolo del 28 maggio scorso, cliccando sul link https://www.ulisseonline.it/controluce/effetto-coronavirus-la-tracciabilita-digitale/ .
In sostanza è stato confermato tutto quello che avevamo già anticipato.
Chi volesse, invece, sapere come si può scaricare l’App sullo Smart, può cliccare sul link  https://www.immuni.italia.it/ .
In considerazione delle finalità per le quali l’App è stata concepita, volta a individuare, in caso di contagio, con chi negli ultimi giorni il contagiato è stato in contatto, è necessario che la maggior parte dei cittadini la scarichino sui propri smart, nell’interesse di tutti; il sistema funzionerà solo se almeno il 60% dei cittadini aderiranno.

lunedì 1 giugno 2020

2 giugno 1946, il giorno in cui le donne si presero la Storia


2 giugno 1946, il  giorno in cui le donne si presero la Storia

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“Le schede che ci arrivano a casa e ci invitano a compiere il nostro dovere, hanno un’autorità silenziosa e perentoria. Le rigiriamo tra le mani e ci sembrano più preziose della tessera del pane. Stringiamo le schede come biglietti d’amore. Si vedono molti sgabelli pieghevoli infilati al braccio di donne timorose di stancarsi nelle lunghe file davanti ai seggi. E molte tasche gonfie per il pacchetto della colazione. Le conversazioni che nascono tra uomo e donna hanno un tono diverso, alla pari”.
Articolo
E’ il 2 giugno 1946, in Italia le donne hanno potuto votare ed essere votate per la prima volta, e a scrivere è la giornalista radiofonica Anna Garofalo, che per otto anni è stata protagonista di una straordinaria trasmissione radiofonica a partire dal settembre 1944, intitolata Parole di una donna in cui tratta da un punto di vista femminile i nuovi temi dell’emancipazione.
Quel  2  giugno  del  ‘46 i cittadini italiani di entrambi i sessi, maggiori di 21 anni, vennero chiamati alle urne per eleggere i componenti dell’Assemblea Costituente e per votare il referendum istituzionale che avrebbe   stabilito se l’Italia sarebbe stata una nazione monarchica o repubblicana. Sono oltre dodici milioni le donne che votarono per la prima volta. Quel “voto segreto” significava potersi finalmente sottrarre al controllo e alla subordinazione, anche dagli uomini della famiglia. Non fu “una gentile concessione” perché  il voto le donne se  lo sono conquistate durante la guerra, reggendo il fronte interno, tenendo insieme la  famiglia, lavorando al posto degli uomini come operaie, impiegate e professioniste. Le donne furono parte attiva della guerra partigiana e si diedero da fare per aiutare, dopo  l’armistizio  del ‘43, i militari sbandati, i  profughi fornendo rifugio, cibo e abiti civili.
La presenza delle elettrici fu altissima: Nord: 91,3% uomini e 90,3% donne; Centro: 89,7%  uomini e 88% donne ;Sud 84,8% uomini e 86,2% donne; Sicilia: 84.8% uomini e 86,2% donne; Sardegna: 84,4% uomini e  87,3% donne.
Quel 2 giugno 1946 fu una giornata importante per tutta l’Italia. Tra le macerie e le miserie lasciate dalla dittatura e dalla guerra, ovunque si discuteva di politica e la voglia di ricominciare era tanta. Per le donne quella fu una giornata davvero eccezionale. Per  la  prima  volta  potevano  non  solo  ascoltare,  ma  anche prendere parte attivamente alla vita politica.
Furono elette 21 donne su 226 alla Costituente, godendo per la prima volta in Italia dell’elettorato attivo e passivo:
BEI CIUFOLI ADELE gruppo parlamentare comunista; BIANCHI BIANCA gruppo parlamentare socialista; BIANCHINI LAURA gruppo parlamentare democratico cristiano; CONCI ELISABETTA gruppo parlamentare democratico cristiano; DELLI CASTELLI FILOMENA gruppo parlamentare democratico cristiano; DE UNTERRICHTER JERVOLINO MARIA gruppo parlamentare democratico cristiano; FEDERICI AGAMEN MARIA gruppo parlamentare democratico cristiano; GALLICO SPANO NADIA gruppo parlamentare comunista; GOTELLI ANGELA gruppo parlamentare democratico cristiano; GUIDI CINGOLANI ANGELA MARIA gruppo parlamentare democratico cristiano; IOTTI LEONILDE gruppo parlamentare comunista; MATTEI TERESA gruppo parlamentare comunista; MERLIN ANGELA gruppo parlamentare socialista; MINELLA MOLINARI ANGIOLA gruppo parlamentare comunista; MONTAGNANA TOGLIATTI RITA gruppo parlamentare comunista; NICOTERA FIORINI MARIA gruppo parlamentare democratico cristiano; NOCE LONGO TERESA gruppo parlamentare comunista; PENNA BUSCAMI OTTAVIA gruppo parlamentare dell’Uomo Qualunque; POLLASTRINI ELETTRA gruppo parlamentare comunista; ROSSI MARIA MADDALENA gruppo parlamentare democratico cristiano; TITO MANLIO VITTORIA gruppo parlamentare democratico cristiano.
Provenienti da tutta la penisola, erano in maggioranza sposate – 14 su 21 – e avevano  figli,  a  testimonianza che l’impegno politico non è un fatto solo per femministe senza famiglia. Avevano tutte  studiato, fra  loro  c’erano ben 14 laureate. La loro formazione politica si era svolta principalmente accanto al marito e al padre. Conquistarono il diritto alla cittadinanza partecipando attivamente alla Resistenza.  Quasi tutte laureate, molte di loro insegnanti, qualche  giornalista-pubblicista, una sindacalista e una casalinga; tutte piuttosto giovani e alcune giovanissime. Molte avevano preso parte alla Resistenza, pagando  spesso personalmente e a caro prezzo le loro scelte, come Adele Bei (condannata nel 1934 dal Tribunale speciale a 18 anni di carcere per attività  antifascista), Teresa Noce (detta Estella, che dopo aver scontato un anno e mezzo di carcere perché antifascista. venne deportata in un campo di concentramento nazista in Germania dove rimase fino alla fine della guerra) e Rita Montagnana (che aveva passato la maggior parte della sua vita in esilio).
Sessant’anni fa, dunque, le donne, grazie al contributo e al coraggio di queste 21 Madri della Repubblica e di tutte quelle che precedentemente avevano portato avanti questa battaglia, entrarono ufficialmente dalla porta principale nella vita pubblica del nostro paese, attraverso il riconoscimento nella nostra Costituzione di principi come la pari dignità sociale e l’uguaglianza davanti alla legge di tutti i cittadini (art.  3), la parità  tra uomini e donne in ambito lavorativo  (art.4  e art.37), l’uguaglianza morale e giuridica dei coniugi all’interno del matrimonio (art.29) e la parità di accesso agli  uffici  pubblici e alle cariche elettive in  condizione di uguaglianza. Un  cammino tortuoso e difficile,  che può essere più facilmente compreso  pensando che per ben venti volte, prima del  1946, la richiesta del voto alle donne era stata presentata e per ben venti volte era stata respinta.

Disse la poetessa Sibilla Aleramo: “Si dovevano toccare gli abissi dell’orrore e della tragedia perché gli uomini si convincessero a chiedere l’aiuto delle donne nella società e nella politica”.

domenica 31 maggio 2020

Me fa na tenerezza stà guagliona



Me fa na tenerezza stà guagliona
ca si ‘o tiempo se manteno bbuono
‘a porta fa na cammenata,
ca si fosse d’’a mia
mettesse ‘ncroce a Ddio
p’’a rendere felice
ca nu surriso è poco,quase niente
p’essere cuntenta tutt’’a vita.

Tene na faccia bbona
e ll’uocchi  inteliggente
ca guardano e spericono
‘o poco e ‘o tanto
ca tanta ‘e chella ggente
e ‘ vvote  ttene e ‘o jetta.

C’ha fatto ‘e malamente
nun ‘o saccio ancora,
saccio sulamente
ca nun se po’ vulè 
‘o bbene ‘e ll’ate
senza te ‘ntromettere
int’’e fatte ‘e lloro.

Pe furzà na vuluntà
ce stà sultanto ‘o bbene.

Si ‘un è succieso primmo
manco succede ogge
ca nun è comme mettere ‘o rilorgio
pe te scetà matina.
E io che pozzo fa
senz’’a fa ncuità
o penzà maleche le fa dì:
-ma chisto a me che va truvanno ?

Gioacchino Ruocco
Ostia Lido  01.06.2020