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Avverbi, Diverbi e sentimenti...

giovedì 5 settembre 2013

Ruocco cerca Ruocco: da Procida a Mer el Kebir






Risponderà qualche Ruocco o Ambrosino di Procida legato in maniera parentale all'esistenza di Philippe L'Hostis che è nato da un figlio di nonna Carmela Ruocco espatriata nel 1880 a Mers el Kebir in Algeria ?

'O sango è sango, dice un proverbio napoletano, ma è anche vero che quando si perdono i contatti la parentela potrebbe diventare un fastidio almeno che non porta con sé qualcosa di buono, un'eredità o altro che potrebbe tornare utile.

Risponderà qualcuno dei Ruocco e degli Ambrosino ancora presenti in America ?

Chi era questo militare che cercava i Ruocco a Mer el Kebir ?

Qualche parente o figlio che se ne ricorda potrebbe darci una risposta e ristabilire con essa un contatto con PHILIPPE che tanto sente la loro mancanza.

Infine mi rivolgo a tutti i frequentatori del blog Ruocco e non di dare la soluzione al problema per dare un po' di tranquillità a questo nostro parente che non riesce a fare a meno della voce del suo sangue.

Infine ringrazio il Direttore di " PROCIDA OGGI" che ha accolto e pubblicato la mia nota.

Voglio sperare che PHILIPPE sia ancora collegato con un filo di speranza ancora nel cuore.....

mercoledì 4 settembre 2013

Anna Ruocco: Insegnamento Universitario

ANNA RUOCCO

Anna Ruocco
Titolare di Insegnamento

Bio

Anna Ruocco è nata a Savona il 29 aprile 1964

Curriculum

Si è laureata con lode in Economia e commercio presso l’Università degli studi di Genova con una tesi sperimentale in scienze delle finanze. Ha conseguito il Master of science in pure economics presso l’Università di York (Regno Unito) e il Dottorato di Ricerca in finanza pubblica presso l’Università di Pavia svolgendo un prolungato periodo di studi all’Università della Western Ontario (Canada).

Nel 1995 si trasferisce in Germania dove svolge attività di ricerca e insegnamento presso la Cattedra di Finanza Pubblica dell’Università di Tubinga e poi di Ratisbona in qualità di Professor Associato.
A fine 1999 viene assunta come dirigente presso il Centro Studi di Confindustria, dove dal 2006 ricopre il ruolo di Vice direttore.
A fine 2007 entra nell’Amministrazione finanziaria come Esperto Secit distaccata a Staff del Capo del Dipartimento per le Politiche Fiscali. Dal 2008 al luglio 2011 è Dirigente generale con funzioni di consulenza, studio e ricerche presso il Direttore Generale delle Finanze (Ministero dell’Economia e delle Finanze). Ad agosto 2011 viene nominata Consigliere Economico del Ministro dell’Economia e delle Finanze, incarico in cui è stata confermata a dicembre 2011.

I suoi principali interessi di ricerca sono: gli effetti economici delle imposte, l’analisi comparata dei sistemi di tassazione e la governance europea. Su questi temi ha pubblicato in diverse riviste internazionali di prestigio, tra cui International Tax and Public Finance, FinanzArchiv, Economic Modelling, Swiss Journal of Economics and Statistics. È autore di molti saggi pubblicati in volumi specializzati per Routledge e Avebury. Ha scritto articoli per Affari&Finanza (Repubblica) e per Il Sole 24 Ore.

Ha partecipato come relatore a numerosi convegni e seminari nazionali e internazionali.

Publications

1.                  I seguenti capitoli in A.Fossati, L'equilibrio economico generale e le simulazioni (1991) Franco Angeli:  Il settore estero (cap.7); Le chiusure con il resto del mondo (cap.10); La calibrazione di benchmark: i parametri del modello (cap.12);  La progressività dell'IRFEF (cap.15).
2.                  Il ruolo delle politiche governative nel processo di privatizzazione delle Ferrovie (1994), in Studi Economici, 49, 52.
3.                  Savings and Investment Fiscal Policies: A quantitative Analysis for the Italian Economy (1996), in A.Fossati (ed), Applied General Equilibrium Modelling for Policy Analysis in the European Union, Avebury.
4.                  Evasione e progressività: il costo della trasparenza in un modello computabile generale (1996), in A.Fossati e S.Giannini (eds), I nuovi sistemi tributari, Franco Angeli (Cavalletti B. e R.Levaggi). Presentato alla conferenza annuale della SIEP (Società Italiana di Economia Pubblica), Pavia 1995.
5.                  Computational General Equilibrium Analysis and Economic Reasoning (1997) in Swiss Journal of Economics and Statistics, Vol.133, p.175-188 (Gliesmann,C.).
6.                  Il disavanzo pubblico nell’Unione europea: quanto sono importanti i criteri di convergenza? (1997) in Economia Internazionale, 50, p. 633-655 (Wiegard,W.).
7.                  Green Tax Reforms, Understanding the Double Dividend Hypothesis, (1997) in Journal of Environmental Law and Policy, 20, p. 171-198 (Wiegard, W.).
8.                  The labour market effects of VAT harmonisation in a multicountry Ap­plied General Equilibrium Model (1998), in A.Fossati e J.Hutton (eds), Policy Simulations in the European Union: a multi­country Applied General Equilibrium Approach, Routledge, London, (Duncan,A., J.Hutton e F. Laroui). Presentato alla conferenza annuale della Economic European Association (EEA), Toulose, 1997 e alla conferenza annuale dell’Associazione Economica Tedesca, Berna, 1997.
9.                  Welfare effects of VAT harmonisation in the European Union (1998) in A.Fossati e J.Hutton (eds), Policy Simulations in the European Union: a multi­country Applied General Equilibrium Approach, Routledge, London (Cavalletti, B.).
10.              Equity on Efficiency Aspects of the Italian Debt Reduction? (1999) Economic  Modelling, 16, 569-589, (Fehr,H.). Presentato alla Business School of Economics, Copenhagen, 1997
11.              Chi sopporta il peso della riduzione del debito pubblico in Italia? (1998), in: S.Giannini e F.Osculati (eds), L’aggiustamento della finanza pubblica degli anni ‘90 e le prospettive nel 2.000, (Fehr,H. e W.Wiegard). Presentato alla conferenza annuale della SIEP, 1997.
12.              Defizitbegrenzung für die Währungsunion: Wer gewinnt, wer verliert? Eine quantitative Untersuchung für Italien (1998) in: K.-D. Henke (ed): Die Zukunft der Staatsfinanzen (Il futuro della Finanza Pubblica), (Fehr,H. e W.Wiegard).
13.              Tax Reform and Employment in Europe (1999) International Tax and Public Finance, 6, 263-287, (Hutton,J.). Presentato alla conferenza annuale dell’International Institute of Public Finance (IIPF) e alla Royal Economic Society.
14.              Can Tax Progression Raise Employment? in Policy Evaluation with Computable General Equilibrium Models (2001) a cura di Fossati e Wiegard, Routledge, London, 2001, 271-300, (Hutton,J.).
15.              Explicit and Implicit Taxation in Uzbekistan (1999), in Herausforderung an die Wirtschaftspolitik an der schwelle zum 21. Jahrhundert, Nuebler and Trabold, 1999. Duncker & Humblot, ( Rosenberg, C. e W. Wiegard).
16.              International competitiveness effects of IRAP, the new regional Italian tax (2001) in Rivista Internazionale di Scienze Economiche e Commerciali, Vol.48, No 3, 421-437 (Levaggi,R.).
17.              Benefit Levels, Tax Progression and Employment (2001)in FinanzArchiv, 58, 121-139, (Hutton,J.).
18.              Il carico fiscale sulle imprese confronti internazionali (2002), Rapporto biennale del CSC "La competitività dell'Italia", edito da Il sole 24 ore, (de Caprariis, G.).
19.              Energiesteuern und Beschäftigung – Einige Simulationsergebnisse (2001) WISU. Das Wirtschaftsstudium 4, S. 596-612 und 622 (Böhringer,C. e W. Wiegard).
20.              Energiesteuern und Beschäftigung – Ein Simulationsmodell zum Selberrechnen (2001), WISU. Das Wirtschaftsstudiu,m 1, S. 117-123 und 129-130 (Böhringer,C. e W. Wiegard).
21.              Green Tax Reforms and Computational Economics: A Do-it-yourself approach (2003), Computational Economics, 22, pp 75-109, (Böhringer, C., W.Wiegard e Collin Starkweather).
22.              La Riforma fiscale in Germania. Le questioni ancora aperte (2003) in Tematiche di fiscalità internazionale, a cura di E.Bonzani, R. Levaggi e P.Panteghini, Franco Angeli.
23.              Coordinamento della tassazione dei redditi d’impresa (2003) in Il Fisco, Rassegna di fiscalità internazionale, (Rolle, G.  e P.Valente).
24.              “Riforme fiscali, distribuzione del carico ed effetti sulla reddività e sulla competitività delle imprese bresciane”, 2005, (Levaggi, R. e M.Mottola,) in “Economia e finanza delle imprese manifatturiere bresciane, a cura di F. Spinelli, G. Tosini e C. Vitali, edito il Mulino.
25.              “Il momento di scegliere: risanare per crescere” (2006) Quaderno di ricerca del Centro Studi Confindustria N.1, lavoro coordinato insieme a Sandro Trento.
26.              “Produttività e attrattività del Paese: i nodi da sciogliere” (2006) Quaderno di ricerca del Centro Studi Confindustria N.2, lavoro coordinato insieme a Sandro Trento.
27.              “Indagine Confindustria sul mercato del lavoro” (2007) Quaderno di ricerca del Centro Studi Confindustria N.3, lavoro coordinato insieme a Sandro Trento.
28.              Politiche economiche e ciclo nell’area dell’euro (con C. Rapacciuolo), in Cavalletti e Fossati (a cura di), Franco Angeli, 2007.

Recensioni
1.             Gareth D.Myles: Public Economics. 1995. Cambridge University Press. XVI, 546 pp.in Finanzarchiv, 1997.
2.             Ginsburgh, V. and M. Keyzer: The Structure of Applied General Equilibrium Models, MIT Press, in Kyklos, 2/1999.

Working Paper
1.             A multi-country general equilibrium model for the European Union: the basic features and the coding structure (1996) Discussion Paper, Università di Tubinga N.83.
2.             Tax Progression and the Wage Curve. Discussion Paper (1998) University of York N.11 (Hutton,J.).
3.             Vat harmonisation versus labour income taxation (2000) WP n°16, Università di Genova, (Cavalletti,B.)
4.             La tassazione dei redditi d’impresa in Italia: la legge delega per la riforma fiscale (2003), WP Centro Studi Confindustria, 41 (Carotti,F.)
5.             L'Irap e il costo del lavoro: una proposta, (2004),  WP Centro Studi Confindustria, 52 (Carotti, F.)
6.             Nessuno stimolo alla crescita dell’area dell’euro dalla politica economica? Alcune evidenze empiriche, (2006), WP 56 Centro Studi Confindustria (Rapacciuolo, C.)
7.             Politiche economiche e debito pubblico in Italia (2007) WP 58 Centro Studi Confindustria (Rapacciuolo, C.).
8.             Il nuovo modello econometrico trimestrale del CSC per l’economia italiana, CSC Working Paper n.58, dicembre 2007; presentato al 28esimo International Symposium on Forecasting (ISF), Nizza, 22-25 giugno 2008 (C. Pappalardo, C. Rapacciuolo).

Note dal Centro Studi Confindustria
1.             La riforma fiscale tedesca (2000).
2.             Approvato il piano di riduzione fiscale in Germania (2000).
3.             Il disavanzo pubblico in Germania pubblico in Germania e il coordinamento tra Stato e laender (2003).
4.             L’imposizione fiscale a carico delle società di capitali (2003), (Terzulli, A.).
5.             Il carico fiscale sulle imprese (2004), (Mottola, M.).
6.             Aspetti distributivi della Riforma IRE (2005), (Mottola, M.).


martedì 3 settembre 2013

Ruocco a Henderson (NV)


Henderson is a city in Clark CountyNevada. It is the second largest city in Nevada, after Las Vegas, with an estimated population of 257,729 in the 2010 census.[1] The city is part of the Las Vegas metropolitan area, which spans the entireLas Vegas Valley. Henderson occupies the southeastern end of the valley, at an elevation of approximately 1,330 feet (410 m).
In 2011, Forbes magazine ranked Henderson as America's second safest city.[2] Analysts attribute this to Henderson being an affluent city, with a high median income and amenities catering to local residents. This limits movement throughout the area and to nearby Las Vegas. Henderson has also been named as "One of the Best Cities to Live in America" by Bloomberg Businessweek.[3




















Home notable residents[edit source | editbeta]

MacDonald Highlands is located in Henderson and is one of the most affluent neighborhoods in the United States.



FRANCESCO RUOCCO, "VOCAL TRAINER"





Autore del metodo di Tecnica Vocale (il 6° in Europa) "Free Voice System", di cui è stato pubblicato anche il manuale. 

Diplomato in canto presso il conservatorio "G. Martucci" di Salerno si perfeziona seguendo lezioni di tecnica vocale dal noto maestro ANTONIO JUVARRA (autore di saggi e trattati editi dalla Ricordi e famosi in tutto il mondo).

Nel 1996 giunge finalista al concorso "L'ACCADEMIA DELLA CANZONE DI SANREMO" e fino al 2000 svolge l'attività di turnista (vocalist e pianista) con artisti del panorama nazionale della musica italiana.

Dal 2000 inizia l'attività concertistica ed operistica nel mondo della lirica. All'attività concertistica ha affiancato quella operistica, cantando come tenore solista nelle opere "Boheme", nel ruolo di RODOLFO, ne la "TRAVIATA", nel ruolo di ALFREDO, in "NORMA", nel ruolo di POLLIONE, in "MADAMA BUTTERFLY", nel ruolo di PINKERTON; ha cantato nella "Messa da Requiem" di Verdi per la ricorrenza del centenario della sua morte, portando avanti questa attività a tempo pieno praticamente in tutti i teatri italiani, fino al 2005 anno in cui rallenta la sua attività operistica prendendo parte all'opera "Traviata" al teatro "G.VERDI" di Salerno svoltasi nelle date 11-13-15 maggio.

Vincitore del premio"SEGNALAZIONE SPECIALE" al Concorso Internazionale per voci liriche "OPERA FESTIVAL" premiato dalla famosissima cantante FIORENZA COSSOTTO.



All'attività artistica ha da sempre affiancato quella didattica, tenendo e partecipando a stages e conferenze sulla voce. Collabora attivamente dal 2005 con la dott.ssa Stefania Porcaro (logopedista). Insegna attualmente a Salerno presso la sua scuola "StudioFormazioneVoce".


Per una Società italiana distoria del lavoro


La Biblioteca “Di Vittorio” aderisce e segnala:

Per una Società italiana di storia del lavoro   istituire relazioni tra studiosi di diversa formazione, Censire le ricerche, promuovere la tutela archivistica, offrire sedi specifiche di dibattito e formazione...

Nel passaggio tra XX e XXIsecolo da più parti è stata dichiarata la crisi della categoria “lavoro”, quando non addirittura con grande enfasi la “fine del lavoro” tout court. Ciò è avvenuto su due differenti livelli, concettuale e storiografico:sul piano teorico‐concettuale, la crisi è apparsa sia nei termini di eclissi del lavoro come lo si era conosciuto all’alba della rivoluzione industriale e dell’espansione capitalistica,sia nei termini della conseguente impossibilità di restituire una visione complessiva e unificante sul terreno analitico;sul piano storiografico,si è manifestato un forte calo d’interesse peril lavoro e i lavoratori come oggetto di studio.Da più parti si è rimessa in discussione tanto la transizione novecentesca di paradigma storiografico (dalla storia politica delle classi dirigenti alla storia della società), quanto la “nuova” storia del lavoro,radicalizzando
ripensamenti già in atto lungo faglie interne al campo stesso della storia sociale.
Oggi,mentre si assiste ad una ripresa d’interesse per gli studi di storia del lavoro – sotto tale definizione ricomprendendo ambiti di ricerca pur molto diversi tra loro – la crisi di senso e di metodo delle discipline storiche permane.Nuovi equilibri si sono affermati e la transizione di paradigma è considerata da parti consistenti del campo storiografico una vicenda del passato, vale a dire superata o da superare: e con essa non solo le eccessive sicurezze della “storia economica e sociale”,ma la possibilità stessa di una conoscenza storica generale e strutturale. Il ritorno della storia politica tradizionale e la diffusione di una sensibilità “culturalista” sembrano aver sancito la definitiva emarginazione di oggetti che si vogliono desueti quali i lavoratori, le lavoratrici, le loro vite dentro e fuori i luoghi di lavoro, i loro movimenti e le loro organizzazioni.
Due elementi,tuttavia, portano a ridimensionare questa lettura dell’ultimo quarantennio storiografico: da un lato, la labour history continua a produrre nel mondo risultati di assoluto rilievo, anzi si diffonde nei contesti di nuova industrializzazione e accompagna le nuove ondate del conflitto che inevitabilmente si generano; dall’altro, anche in Italia, una nuova generazione di ricercatori e ricercatrici, cresciuta e maturata nel ventennio della “crisi” della storia, ha continuato, anche in virtù di una robusta inserzione nei dibattiti internazionali e di un dialogo interdisciplinare con le altre scienze sociali, a percorrere i sentieri della storia del lavoro.
Lungi dall’attraversare un’eclissi, dunque, dentro e fuori i confini nazionali la storia del lavoro sta assumendo i tratti di un’”area di interesse” di crescente rilievo. Le ricerche hanno di fatto realizzato un sostanziale ampliamento del proprio oggetto e delle strumentazioni di indagine, e hanno moltiplicato i punti di vista prospettici. Si tratta di un ampliamento di natura tematica (con l’estensione a forme e identità non legate al lavoro industriale dipendente e alle strutture sindacali di organizzazione), cronologica (con il superamento all’indietro dello steccato della prima rivoluzione industriale) e geografica (in una prospettiva transnazionale e che include i processi di mobilità dei lavoratori come costitutivi e strutturanti le condizioni stesse di lavoro).
Sono ormai maturate le condizioni di una rinnovata presenza e incidenza degli studi sul lavoro nel panorama della cultura e della storiografia italiana. Ma sono maturate in modo spesso disperso e frammentato,seguendo percorsi a volte individuali,frutto della vitalità degli stimoli a cui intendono dare risposta, e tuttavia in assenza di circuiti di ricerca organizzati, visibili e trasparenti, che consentano uno scambio proficuo di esperienze, progetti e risultanze in prospettiva di una loro circolazione.
È giunto il momento di istituire più strette relazionifra studiosi di diversa formazione,fraapprocci,sensibilità e metodi,fra generazioni diricercatori,fra le istituzioni ancora interessate a promuovere la conoscenza e la storia del lavoro: per promuovere una cooperazione effettiva c'è bisogno di un coordinamento, di uno spazio di confronto, discambio di informazioni, di discussione che sappia connettere imille rivoli in cuisi articola,spesso individualmente, una ricerca ricca e tutt’altro che residuale. Sitratta di costruire insieme un luogo d’incontro tra storici e al contempo tra studiosi del passato e di altrisettori delle scienze umane (dai giuristi agliscienziati
sociali, agli economisti), in cuisia possibilemettere a raffronto le reciproche acquisizioni, avviare scambi e collaborazioni, articolare emoltiplicare le prospettive conoscitive sul lavoro.
Nel tentativo di praticare una storia del tempo presente, di individuare e discutere le caratteristiche del mondo attuale in una dimensione temporale non schiacciata sull’attualità, ma che sappia però raccoglierne le domande, nonché valorizzarla e ricondurla nello spazio di una contemporaneità lunga.
Per questo lanciamo l’idea della formazione di una Società italiana di storia del lavoro, una forma associativa ampiamente diffusa nell’area di lingua inglese. Il fine principale resta quello di mettere in comune le diverse esperienze: nell'era di Internet l’incontro potrebbe sembrare scontato,ma il mezzo tecnico non è sufficiente senza il momento organizzato, che potrebbe fungere da catalizzatore di una crescita collettiva del sapere, improntato alla condivisione, alla collaborazione, allo scambio reciproco. Censire le ricerche, promuovere la tutela archivistica, offrire sedi specifiche di dibattito e formazione, intensificare lo scambio internazionale, mettere in relazione metodi, interpretazioni,fonti,facilitare la comunicazione pubblica dei risultati delle ricerche storiche:sono questi alcuni dei principali compiti che una Società potrebbe assolvere, valorizzando l’esperienza degli studi o si maturi e offrendo spazi di crescita a studenti, dottorandi, giovani ricercatori.

Marzo, 2012

Promuovono:

Luca Baldissara (Università di Pisa),
Lorenzo Bertucelli(Università di Modena e Reggio Emilia),
Andrea Caracausi(Università di Venezia),
Tullia Catalan (Università di Trieste),
Laura Cerasi(Università diGenova),
Giovanni Contini Bonacossi (Soprintendenza Archivistica Toscana, Firenze),
ChristianG.De Vito (International Institute of SocialHistory, Amsterdam),
Ferdinando Fasce (Università diGenova),
Giovanni Favero (Università di Venezia),
Marco Fincardi(Università di Venezia),
StefanoGallo (Università di Pisa),
Giovanni Levi(Università di Venezia),
Stefano Musso (Università di Torino),
MicheleNani(Istituto di Storia dell'Europa Mediterranea ‐ CNR,Genova),
Ilaria Pavan (ScuolaNormale Superiore, Pisa),
Santo Peli(Università di Padova),
Stefano Petrungaro (InstitutfürOst‐und Südosteuropaforschung, Regensburg),
Michela Ponzani(Istituto storico germanico, Roma),
Giovanni Ruocco (Università “La Sapienza”, Roma)
Devi Sacchetto (Università di Padova),
Simone Selva (Fondazione Claudio Sabattini, Bologna),
Marica Tolomelli(Università di Bologna),Jorge Torre Santos(Università di Milano),
Ariella Verrocchio (Istituto Livio Saranz, Trieste).
Per aderire scrivere a storialavoro@email.it
Indicando nome, cognome, eventuale istituzione, città

lunedì 2 settembre 2013

Guglielmo Maria Ruocco


Luca Ruocco: teatro

La variante E.K. al Teatro dell’Orologio di Roma dal 25 al 28 aprile

REDAZIONE 16 APRILE 2013 0
La variante E.K. al Teatro dell’Orologio di Roma dal 25 al 28 aprile

La variante E.K.

A GRANDE RICHIESTA RITORNA A ROMA


Dopo il fortunato debutto a gennaio, la compagnia DoppioSenso Unico ritorna al Teatro dell’Orologio dal 25 al 28 aprile con “La variante E.K.“.
Uno spettacolo nato nei locali e teatrini della capitale, in forma di studio. Da gennaio ad agosto 2012, infatti, è stato presentato in più occasioni nella sua versione breve, per giungere alla forma definitiva arricchito del rapporto con il pubblico che ne è parte essenziale.
Luca Ruocco ed Ivan Talarico giocano infatti con gli spettatori portandoli in scena come protagonisti; li guidano, attraverso i vari quadri, nella complessa vicenda del suicidio di E.K. Una situazione raccontata tramite esercizi di stilevariazioniripetizionierrori e ripensamenti, che spazia nei luoghi e nel tempo in maniera libera, suscitando risate improvvise e incontrollate, nonostante l’atmosfera funerea.
I due performer agiscono liberamente, senza vincoli d’interpretazione, aiutati da cartelli proiettati e pochi e rappresentantivi oggetti e maschere.
Uno spettacolo surreale, dal ritmo veloce e dall’ironia nera, che ride e fa ridere della morte del concetto di individuo.

Sinossi:
Un uomo alle corde aspira alla corda, ma necessita metodo. Si sottopone a un duro allenamento ma nel momento cruciale non coglie il nodo. Ricondotto sulla diritta via si dà la fine. Strani figuri ne portano le spoglie. La sua vita è dibattuta in giusta causa, ripercorsa nei punti salienti, nei consigli di chi non disse giusta parola. La sua passione per il west apre lo spettacolo sull’inquietante e straordinario mondo dei cavalli. Tramutato anch’esso in cavallo troverà all’inferno la giusta pena.
DoppioSenso Unico:
DoppioSenso Unico è una compagnia teatrale, produzione video e musicale indipendente, fondata nel 1999da Luca Ruocco e Ivan Talarico sulla scia dell’omonima compagnia gestita dagli antenati nel 1932.
Dal 2003 è attiva come produzione musicale di colonne sonore, canzoni e musiche per spettacoli.
Nel 2004 inizia la produzione di cortometraggi indipendenti e a basso budget: la trilogia Horror Vacui‘a suppa ‘e lattedidascaliale feste dei poveri.
Nel 2005 debutta a Roma, al Gran Teatro Ignazio AbbatepaoloViageatruà, primo spettacolo di e con Luca Ruocco, Ivan Talarico e Lorenzo Vecchio.
Il secondo spettacolo Le clamorose avventure di Mario Pappice e Pepé Papocchio, scritto e interpretato da Luca Ruocco e Ivan Talarico, diretto e illuminato da Lorenzo Vecchio, presentato nel 2008 alTeatro Furio Camillo di Roma è stato portato anche al Teatro Ygramul e al festival Differenti Sensazioni 08a Biella.
A marzo 2009 si presentano alle semifinali del Premio Scenario a L’Aquila, con Operamolla – The Flacio show, riscuotendo interesse e suscitando curiosità. In scena oltre a Talarico, Ruocco e Vecchio, Valerio Diamanti e Felice Operamolla.

Uno spettacolo di e con Luca Ruocco e Ivan Talarico
Maschere e oggetti Stefania Onofrio

Quando: dal 25 al 28 aprile 2013 – ore 21:15 (domenica ore 17:45)

Dove: Teatro dell’Orologio – Sala Gassman [via dei Filippini 17/a]

Prezzi: intero 10€, ridotto 8€ (+ 2€ di tessera associativa)

Info e prenotazioni: doppiosensounico@gmail.com – 328.9721666 – 328.1586895

Sito: www.doppiosensouni.com