Fisco: riforma in 3 anni, assegno unico famiglia dal 2021
Il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri in audizione sulla Nadef davanti alle commissioni Bilancio congiunte.
La riforma fiscale abbraccerà un arco
“triennale” attraverso anche “una legge delega” che intendiamo adottare “già a
partire dal 2021” con l’assegno unico per la famiglia, le cui
modalità e tempistica sono in fase di approfondimento “in raccordo con il
percorso parlamentare della legge delega”. Così il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri in audizione sulla
Nadef davanti alle commissioni Bilancio congiunte.
“Il modulo principale
della riforma Irpef” dovrebbe essere “operativo dal primo gennaio 2022 ma ci
sarà a regime già una riduzione sostanziale dell’Irpef” con l’estensione del taglio del cuneo e la fiscalità
di vantaggio al Sud. “Sono due elementi aggiuntivi, determineranno una
riduzione tasse nel 2021” ha detto Gualtieri insistendo sul fatto che “le tasse
non aumenteranno l’anno prossimo ma si ridurranno”. Dunque “la maggiore
espansione di bilancio non significa aumento delle tasse ma del deficit” ha
chiarito.
“Stiamo valutando un
prolungamento della moratoria sui crediti”
ha poi affermato il ministro dell’Economia che ha inoltre sottolineato:
“Riteniamo che le misure di monitoraggio e contrasto dell’epidemia unite
all’attenzione e alla cautela da parte di tutti noi e la capacità di dispiegare
una rete di protezione economico-sociale come quella finora messa in campo
consentiranno di limitare ricadute negative sull’economia”.
“Il rapporto
debito-pil si colloca su una traiettoria credibilmente discendente”, senza il
ricorso a “manovre monstre” ha detto Gualtieri, ricordando che il governo
ha “eliminato le clausole Iva”. C’è dunque un impatto
previsionale “che non delinea una marcata correzione dei saldi con un aumento
delle imposte indirette ma un sentiero di aggiustamento realistico e sostenibile
e che tiene conto di risorse accantonate”.
“Un recupero
dell’economia” è stato registrato anche grazie alle misure adottate dal governo
per contenere l’impatto negativo del Covid per un valore complessivo di circa
“100 miliardi”, ha osservato ancora il ministro sottolineando che le previsioni della Nadef sono
“prudenti” e che la stima sul pil del terzo trimestre “dovrebbe risultare
migliore di quelle ipotizzate nel Def di aprile”. Quanto alla stima di un calo
del pil del 9% quest’anno “già sconta un aumento dei contagi” atteso in
autunno.
In collaborazione
con Adnkronos
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