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venerdì 31 agosto 2018

Ruocco e Di Ruocco a Montano Antilia


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Chiesa di Santa Maria Lauretana
La Chiesa parrocchiale di Massicelle ha come titolare "Santa Maria Lauretana", ma è dedicata a Santa Irene.
La Chiesa, infatti, come già scritto, venne più volte distrutta dai fulmini e ricostruita in un luogo più sicuro e dedicata a Santa Irene, martire bizantina del I° secolo e protettrice dei fulmini e dei raccolti. La costruzione si presenta imponente e ancora oggi possiede particolari di bellezza "passata, ma non tramontata".
La prima notizia della chiesa di Massicelle è del 1478, quando Corrado Malleo, vicario generale della diocesi di Capaccio, staccò Massicelle e Montano da Cuccaro. E' dunque da ritenere che la Chiesa sia stata costruita nel XIV secolo o ai principi del XV secolo; secondo la tradizione popolare essa fu costruita dai francesi, ossia gli Angioini che in quel periodo governavano il Regno di Napoli.
Nel 1548 Papa Paolo III confermò il decreto del vicario Malleo; tuttavia il clero di Cuccaro continuò a celebrare nella chiesa di Massicelle senza il permesso del parroco locale. Solo nel 1715 Mons. Nicolai staccò definitivamente Massicelle da Cuccaro, cui lasciò solo la cappella di S. Maria della Neve. Il più antico decreto di visita pastorale è dell'8 settembre 1728 quando Mons. Agostino Odoardi visitò la Chiesa di Massicelle, ad unica navata, ricevuto dal parroco Carmine Merola. Nella chiesa c'erano sei altari: l'altare maggiore con chiave d'argento per il Tabernacolo e quelli laterali del SS. Rosario, di S. Caterina, di S. Lucia, di S. Lorenzo e delle Anime del Purgatorio.
Nella visita di Mons. Giovan Battista Siciliani del 21 settembre 1875 sono trascritte le dediche e i patronati degli altari. Parroco della chiesa era Giovan Giacomo Natale. Oltre all'altare maggiore dedicato alla Madonna di Loreto, vi erano gli altari di S. Lucia della famiglia Serra e di S. Lorenzo della famiglia Paucera, con ISTRUMENTI del 1708, quello di S. Vito della famiglia Forte, quelli del SS. Rosario del Crocifisso e delle Anime del Purgatorio del popolo.
Il presule mostrò la sua preoccupazione per lo stato della chiesa danneggiata dal terremoto e colpita ripetutamente dai fulmini. Stessa preoccupazione venne espressa dal Vescovo Maglione nella sua visita del 30 maggio 1884. Nella visita del 1894 del Rev. Principe, delegato vescovile, venne annotata la presenza nella chiesa di una reliquia di S. Irene con autentica, cosa non riferita nelle visite precedenti. I restauri di cui la chiesa aveva assolutamente bisogno furono eseguiti dal parroco Pietro Paolo Di Ruocco, come da iscrizione posta sull'arco maggiore e che porta la data del 1898.
Fu rifatto il soffitto della navata con tavole inchiodate ai travi e fu dipinto l'intero tempio ad opera di Luigi Chiarelli. Da notare, sull'arco maggiore, lo stemma dell'Università di Massicelle, con sei colonne, ad indicare i sei casali che componevano il paese.
Nel 1910 assunse la cura spirituale di Massicelle il parroco di Abatemarco Antonio del Senno. Durante gli anni del suo ministero l'antico altare del SS. Rosario fu dedicato a S. Irene e fu costruita la nicchia che ancora custodisce l'immagine della Santa. L'altare delle anime del Purgatorio fu invece dedicato a San Giuseppe, voluto dai coniugi Teresa e Giuseppe Lipiani, che a loro spese acquistarono la statua di San Giuseppe, rivestirono di marmo l'altare e costruirono la nicchia. Lo stesso Lipiani rifece la facciata della chiesa, allargò il cimitero, costruì la fontana ancora in uso nel casale Montemauro.
Nella visita di Mons. Jacuzio del 1911 è annotata la presenza nella chiesa del Fonte Battesimale in pietra e legno (a sinistra dell'entrata della chiesa); l'organo sul portone d'ingresso; le statue di S. Irene, di S. Antonio, della Madonna del Rosario e della Vergine del Loreto e la presenza sul campanile di due campane. La chiesa parrocchiale, danneggiata dal sisma del 23/11/1980, necessita di un'accurata opera di restauro a cui stà provvedendo la sovrintendenza ai BAAS di Salerno co fondi statali. 

Testo a cura del dottor Pietro Forte


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