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Avverbi, Diverbi e sentimenti...

sabato 17 marzo 2018

Intero



Monumento a Pasolini . Consagra  - Ostia Lido


INTERO


Intero,
ancora tutto intero
per farmi in mille pezzi
che forse son troppi
per quel poco che son rimasto
dopo la dieta
per cui mi basta la metà
di quello
che prima ingurgitavo.

Intero.
Se fossi ancora così
mi sarei spento a poco a poco
per trovare pace
contro le parole
che mi si ammucchiano dentro
per essere
quel verso che mi assale
maniacale o astruso
e abusa della mia pazienza
e della mia follia latente
per ritrovarsi
sopra un foglio
con le doglie
di chi ha partorito
ben altre cose.

Rischio tante volte di caderci dentro
nel fiume che mi scorre a fianco
o quando l’attraverso
per ritrovarci le ceneri di quelli
che da sempre tormentano
languori benpensanti
ma mi accorgo appena
dei vortici che lambiscono
la pena, se la vale.

Anch’io soffro se non dico
quello che penso
rotolando da dentro la credenza
del sistema
che trema, freme e marcia contro
il senso del giudizio
di chi è senza pane,
senza dignità da profanare,
senza quelle parole che fanno grandi
tutti i sentimenti,
che cercano di raccogliere le membra
nel letto del fiume
in una disperazione uguale
o almeno congeniale al suo percorso
che arrivato a valle
con tante voglie addosso
si è di disteso in un territorio
senza pianure,
in mezzo a quattro sassi
e anse che dopo anse
arriva al mare
lurido delle voglie altrui,
annoiato da qualche ricompensa della storia
che è stata sempre piena di marciume
a fianco ai tanti lumi,
alle tante imprese
e tra contese
di quelli ormai sedotti dalla storia.
Quello che porterò
con me sarà la noia dei secoli
e delle idee rimaste tali
a declamar giustizia,
amore contro odio
sacrificando un dio all’infinto
soltanto col prurito
di farne un santo per ogni sentimento.

Sento dentro lo stesso scendere
del ruminante fiume
senza comprenderne gli spasimi
di trattenersi ancora contro il marciume
che gli arriva dentro
per calmare il mio essere
in una voce fioca
che gioca a fare versi
che sfiorano il volo degli uccelli
con lo sguardo
che gli corre appresso
fin dentro al verde
appena arso di una pineta,
ultimo rifugio
ad un marcio di passo,
che cerca il suo risveglio
come un tasso scampato
al pericolo di un sasso
lanciato all’impazzata
con l’idea di annientarlo
e farne altro
dallo scaltro destino
di chi ammucchia
case su case,
cose su cose
per altre ricompense.

Pietosa l’anima
accese lacrime
appena in tempo
a spegnerlo
e a risvegliarne
i germogli non ancora adulti.

Gioacchino Ruocco
                                         Ostia Lido      17.03.0



Monumento a Pasolini - Mario Rosati - Ostia Lido - Roma

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