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venerdì 16 febbraio 2018

Ruocco nella Campagna di Spagna



Campagna di Spagna

Nel 1808 per assicurarsi il controllo del Mediterraneo e nell'intento di rendere "stagno" il blocco continentale, Napoleone è costretto ad imporre la sua dominazione sulla penisola iberica, troppo aperta all'influenza inglese. Si tratterà, dice il Bonaparte con malcelato ottimismo, di una impresa da ragazzi. E' vero peraltro che dopo l'avvento al potere della dinastia dei Borboni, agli inizi del 1700, la Spagna sembra ormai votata al ruolo di alleato docile della Francia. L'esempio della guerra vittoriosa condotta dalla Convenzione a sud dei Pirenei nel 1793-95 ha convinto l'Imperatore che basteranno alcune decine di migliaia di uomini per assicurarsi il successo di una campagna spagnola ben condotta. Si tratta in effetti di una corsa contro il tempo nei confronti dell'Inghilterra, già saldamente impiantata in Portogallo. Il cotone e la lana merinos di queste terre meridionali rappresentano oggetto della bramosia dei commercianti e degli industriali stranieri. La Spagna sulla quale l'Imperatore e i Francesi sono molto male informati, sembra una preda sacrificale: il popolo è considerato inerte, l'economia sonnecchiante, l'esercito regolare in uno stato pietoso e la famiglia reale in pieno discredito. Le prime truppe francesi penetrano nell'autunno del 1807, agli ordini del maresciallo Murat, che arriva a Madrid il 23 marzo 1808. Napoleone ottiene senza difficoltà l'abdicazione del re Carlo IV e l'esilio di suo figlio Ferdinando VII, deportato nel castello di Valençay per tutta la durata del conflitto


I Ruocco sono evidenziati in giallo




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