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Avverbi, Diverbi e sentimenti...

mercoledì 11 marzo 2015

Delfina Ruocco: Briciole di quotidiano.


Non che abbia la presunzione che quanto mi accade possa interessare a qualcuno, ma mi piace raccontare piccoli episodi del mio quotidiano attraverso i quali recupero la giusta dimensione dei rapporti umani, fatti di cose semplici, di rispetto reciproco, di disponibilità verso gli altri, sia che riguardino la mia veste pubblica che quella privata. Sono e resto una sognatrice.
……….

Circa un mesetto fa…

   Sono in cucina con mio marito, stiamo cenando (a casa mia si cena intorno alle 22.00) e sento il rumore del furgone che viene a ritirare la spazzatura. Guardo l’orologio, sono le 22.30.
Ma come?? La spazzatura si deposita fino a mezzanotte e vengono a ritirarla già a quest’ora? Mi affaccio alla finestra.
   Considerato che sono a piano terra e la finestra della mia cucina dà sul cortile del fabbricato, mi incrocio con il netturbino che sta prelevando il contenitore dell’organico.
- Ehi! - gli dico - ma com’è che siete così in anticipo? Io sto cenando e non ho ancora depositato l’umido!
- Signò, passatammella pa’ ‘a fenestra” (Signora, passatemela dalla finestra)
   Chiudo in fretta il sacchetto dell’organico e torno alla finestra per consegnarlo al netturbino che, in perfetto dialetto stabiese, si  giustifica spiegandomi che hanno difficoltà a rispettare gli orari per carenza di mezzi e di personale per cui fanno un doppio giro: il primo, con un furgone più piccolo, per raccogliere la spazzatura dei condominii; il secondo, con un furgone più grande, per la spazzatura dei negozi e dei supermercati.
   Gli sorrido, comprensiva.
- Signò, nun ve preoccupate, quando passo ‘accà ve dongo ‘na voce (Signora, non vi preoccupate, quando passo di qua vi chiamo).
   Da quella sera, per tutte le sere successive, il mio amico “monnezzaro” (nell’accezione più rispettosa del termine) ha richiamato la mia attenzione:
- Signò, vetro”.
- Signò, plastica e lattine”.
    Alternativamente io o mio marito ci siamo affacciati alla finestra per passargli la spazzatura o per dirgli che l’avevamo già depositata giù al portone, ma entrambe le circostanze erano occasione per scambiare due parole con lui e per augurargli buon lavoro e buona notte.
……….
   Da qualche giorno, l’orario per il ritiro della spazzatura pare essere tornato alla normalità; magari non proprio dopo la mezzanotte, ma appena un po’ prima. Eppure, il mio amico monnezzaro passa sotto la mia finestra.
- Signò, tutto a posto?
- Tutto a posto, grazie. Buon lavoro!
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