Delfina Ruocco ha condiviso la sua nota.
11 h ·
Oggi la memoria storica di FB mi ha riproposto questa nota che ho scritto due anni fa. Ricordo ancora il volto di quell'anziana signora e la sua tenerezza quando mi ha accarezzato il viso.
Delfina Ruocco ha scritto una nuova nota: Buona Pasqua signorì.
Stasera ho avuto un incontro strano… bello.
…..
Da qualche tempo non sto al meglio; capita a molti suppongo, ed è già capitato anche a me… ma faccio sempre più fatica a reagire; non riesco più, come un tempo, a sfoderare le armi e a prendere di petto le sfide della vita.
Problemucci di salute, divergenze sul lavoro, preoccupazioni per il futuro di mia figlia, spese che aumentano, delusioni di vario genere mi stanno rendendo fragile, vulnerabile, insicura.
Sì lo so, c’è chi sta peggio di me, i problemi sono altri, eccetera eccetera, ma quando ci si sente come mi sento io adesso, tutto il resto passa in second’ordine, la priorità ora sono io!
Un malessere latente, un malcontento soffocato, un senso di insoddisfazione e di rabbia, un qualcosa di indefinito che però è micidiale; logora, distrugge, smorza… e io che caratterialmente sono estroversa, socievole, casinara, chiacchierona, non mi riconosco più. Mi sforzo di mostrarmi sempre solare, sorridente, positiva, ma che fatica!
Ho fatto un test sulla depressione oggi, una cazzata, nessuna attendibilità; è venuto fuori che non sono ancora depressa ma che ho il mal di vivere. Che significa? Che voglio morire? Col cavolo!
Io voglio vivere, e vivere alla grande, nel senso che intendo cogliere tutto ciò che di bello la vita può offrirmi; non me ne frega niente di lussi e sfarzi, voglio piccole cose che mi facciano bene al cuore.
…..
Oggi, inaspettatamente, ho avuto il pomeriggio libero dal lavoro e me ne sono andata dal parrucchiere. Sono uscita in tempo utile per fare un salto al supermercato che è lì a due passi. Ho acceso una sigaretta e ho fatto un giro più lungo per fumare.
Da Via Plinio il Vecchio ho risalito Via Denza, poi giù per Via Nocera a guardare le vetrine fino a Santa Maria dell’Orto; ho svoltato in Via Catello Fusco e sono tornata a Via Denza per andare al supermercato.
Appena svoltato l’angolo, sotto i portici, dove c’è la gioielleria, incrocio una vecchietta. La noto subito, è distinta; cappotto nero, berretto di lana, portamento fiero nonostante il bastone.
Mi guarda, mi passa accanto e parlando in perfetto italiano…
- “Signorina, scusi se la disturbo, è già passata la processione della Via Crucis?”
- “No signora, non ancora.”
- “E a che ora passa?”
- “Non saprei, ma credo non manchi molto. Se resta qui un po’ la vedrà passare e ci si può accodare, se vuole.”
- “Sì, magari aspetto qui.”
E da lì mi ha parlato della Via Crucis, di sua figlia che è avvocato e che ora vive in costiera sorrentina dove fanno delle bellissime processioni nella settimana santa, della Madonna che si dispera per la morte del Figlio, di lei che non se la sente più di andare perché è anziana e non ce la fa più a camminare tanto… Io la ascoltavo, commossa e intenerita, e più la guardavo, più i lucciconi mi salivano agli occhi.
- “Scusi signorina se le ho fatto perdere un po’ di tempo, forse aveva fretta.”
- “Ma si immagini signora! E’ stato un piacere parlare con lei.”
- “Grazie ancora.”
Mi ha accarezzato il viso e mi ha detto “Buona Pasqua, signorì”.
…..
Da qualche tempo non sto al meglio; capita a molti suppongo, ed è già capitato anche a me… ma faccio sempre più fatica a reagire; non riesco più, come un tempo, a sfoderare le armi e a prendere di petto le sfide della vita.
Problemucci di salute, divergenze sul lavoro, preoccupazioni per il futuro di mia figlia, spese che aumentano, delusioni di vario genere mi stanno rendendo fragile, vulnerabile, insicura.
Sì lo so, c’è chi sta peggio di me, i problemi sono altri, eccetera eccetera, ma quando ci si sente come mi sento io adesso, tutto il resto passa in second’ordine, la priorità ora sono io!
Un malessere latente, un malcontento soffocato, un senso di insoddisfazione e di rabbia, un qualcosa di indefinito che però è micidiale; logora, distrugge, smorza… e io che caratterialmente sono estroversa, socievole, casinara, chiacchierona, non mi riconosco più. Mi sforzo di mostrarmi sempre solare, sorridente, positiva, ma che fatica!
Ho fatto un test sulla depressione oggi, una cazzata, nessuna attendibilità; è venuto fuori che non sono ancora depressa ma che ho il mal di vivere. Che significa? Che voglio morire? Col cavolo!
Io voglio vivere, e vivere alla grande, nel senso che intendo cogliere tutto ciò che di bello la vita può offrirmi; non me ne frega niente di lussi e sfarzi, voglio piccole cose che mi facciano bene al cuore.
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Oggi, inaspettatamente, ho avuto il pomeriggio libero dal lavoro e me ne sono andata dal parrucchiere. Sono uscita in tempo utile per fare un salto al supermercato che è lì a due passi. Ho acceso una sigaretta e ho fatto un giro più lungo per fumare.
Da Via Plinio il Vecchio ho risalito Via Denza, poi giù per Via Nocera a guardare le vetrine fino a Santa Maria dell’Orto; ho svoltato in Via Catello Fusco e sono tornata a Via Denza per andare al supermercato.
Appena svoltato l’angolo, sotto i portici, dove c’è la gioielleria, incrocio una vecchietta. La noto subito, è distinta; cappotto nero, berretto di lana, portamento fiero nonostante il bastone.
Mi guarda, mi passa accanto e parlando in perfetto italiano…
- “Signorina, scusi se la disturbo, è già passata la processione della Via Crucis?”
- “No signora, non ancora.”
- “E a che ora passa?”
- “Non saprei, ma credo non manchi molto. Se resta qui un po’ la vedrà passare e ci si può accodare, se vuole.”
- “Sì, magari aspetto qui.”
E da lì mi ha parlato della Via Crucis, di sua figlia che è avvocato e che ora vive in costiera sorrentina dove fanno delle bellissime processioni nella settimana santa, della Madonna che si dispera per la morte del Figlio, di lei che non se la sente più di andare perché è anziana e non ce la fa più a camminare tanto… Io la ascoltavo, commossa e intenerita, e più la guardavo, più i lucciconi mi salivano agli occhi.
- “Scusi signorina se le ho fatto perdere un po’ di tempo, forse aveva fretta.”
- “Ma si immagini signora! E’ stato un piacere parlare con lei.”
- “Grazie ancora.”
Mi ha accarezzato il viso e mi ha detto “Buona Pasqua, signorì”.
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