Si torna al lavoro, per fortuna!
E’ da poco scoccata la mezzanotte, siamo al 1° settembre, si ricomincia. Domattina sveglia presto e si torna in ufficio dopo un mese di agognate ferie: sole, mare, ozio, dormite, dolce far nulla.
Mi lagno? No! E’ ovvio che mi rode ma non mi lamento. Ringrazio Dio (o chi per lui) di avere un lavoro; mi spossa, domina il mio tempo, riduce al minimo la mia vita privata, ma mi dà da vivere. Ho letto qui e là le considerazioni di alcuni amici che un lavoro non l’hanno, o l’hanno precario, stagionale.
Penso a quanti stentano a campare, a chi non riesce a mettere il piatto in tavola, a chi ha lavorato una vita intera e non raccoglie i frutti del proprio lavoro, dei propri sacrifici. Penso a chi naviga nell’oro senza meritarselo, a chi “mangia il cocco munnato e buono”, ai disonesti, agli intrallazzatori, ai meschini senza coscienza che vivono alla grande, a spese altrui, alla faccia della crisi. Penso a quanto è ingiusto tutto questo.
Posso fare qualcosa per cambiare l’andazzo? Non credo, e se sì, non so cosa. Posso soltanto continuare a vivere onestamente, a lavorare con impegno e dedizione, per stare in pace con la mia coscienza.
Buon lavoro a tutti quelli che riprendono e buona fortuna a tutti quelli che un lavoro non ce l’hanno, con l’augurio che lo trovino presto.
In fin dei conti la nostra Costituzione non dice che l’Italia è una repubblica fondata sul lavoro? …almeno in teoria.
Il Proclama, fatto a malincuore da Delfina, che dimostra di aver vissuto le sue ore di ferie fino all'ultimo momento, dovrebbe far capire che è veramente finito il superfluo e ci avviamo verso
una presa di coscienza che dovrebbe rimetterci con i piedi per terra dal primo all'ultimo,
un dare e un avere che deve avere un valore certo
che deve finire il tempo della furbizia e della disonestà.
Stamattina chi è tornato dalle ferie deve mettersi seriamente a lavorare e non per fare intrallazzi perchè se ci sono ancora risorse in giro che possono fruttare benessere queste non vanno tenute occulte o su posizione di rendite di posizioni speculative.
Chi vive come Delfina presso un notaio sa benissimo la consistenza degli atti che i clienti vanno a fare e e che tipo di affari sono.
L'Italia se non lo è mai stata deve diventare un paese unitario dove tutti mirano al benessere della nazione, dei propri e di quelli che ci vivono a fianco.
Deve finire lo strozzinaggio, deve finire la camorra, lo spaccio di droga, deve finire la malavita, deve finire la crassazione del vicino, deve finire lo scroccamento e la pressappochezza di quelli che ci amministrano, devono smetterla quelli che con poco fanno la vita dei ricchi senza pagare le tasse, deve finire la disonestà.
Vogliamo mugugnare ? ma andiamo a lavorare seriamente come seriamente dobbiamo divenatre cittadini di una realtà dove tutti abbiamo gli stessi diritti e gli stessi doveri, dove i nostri figli abbiano la possibilità di vivere in pace e in tranquillità.
FINE DEL PROCLAMA E DELL CONSIDERAZIONI AGGIUNTE.
E POI TUTTI GUARDANO DELFINA CON UN OCCHIO MALIZIOSO ! Fossero tutte come te !
Buon ritorno da Gioacchino Ruocco
Mi lagno? No! E’ ovvio che mi rode ma non mi lamento. Ringrazio Dio (o chi per lui) di avere un lavoro; mi spossa, domina il mio tempo, riduce al minimo la mia vita privata, ma mi dà da vivere. Ho letto qui e là le considerazioni di alcuni amici che un lavoro non l’hanno, o l’hanno precario, stagionale.
Penso a quanti stentano a campare, a chi non riesce a mettere il piatto in tavola, a chi ha lavorato una vita intera e non raccoglie i frutti del proprio lavoro, dei propri sacrifici. Penso a chi naviga nell’oro senza meritarselo, a chi “mangia il cocco munnato e buono”, ai disonesti, agli intrallazzatori, ai meschini senza coscienza che vivono alla grande, a spese altrui, alla faccia della crisi. Penso a quanto è ingiusto tutto questo.
Posso fare qualcosa per cambiare l’andazzo? Non credo, e se sì, non so cosa. Posso soltanto continuare a vivere onestamente, a lavorare con impegno e dedizione, per stare in pace con la mia coscienza.
Buon lavoro a tutti quelli che riprendono e buona fortuna a tutti quelli che un lavoro non ce l’hanno, con l’augurio che lo trovino presto.
In fin dei conti la nostra Costituzione non dice che l’Italia è una repubblica fondata sul lavoro? …almeno in teoria.
Considerazioni
Il Proclama, fatto a malincuore da Delfina, che dimostra di aver vissuto le sue ore di ferie fino all'ultimo momento, dovrebbe far capire che è veramente finito il superfluo e ci avviamo verso
una presa di coscienza che dovrebbe rimetterci con i piedi per terra dal primo all'ultimo,
un dare e un avere che deve avere un valore certo
che deve finire il tempo della furbizia e della disonestà.
Stamattina chi è tornato dalle ferie deve mettersi seriamente a lavorare e non per fare intrallazzi perchè se ci sono ancora risorse in giro che possono fruttare benessere queste non vanno tenute occulte o su posizione di rendite di posizioni speculative.
Chi vive come Delfina presso un notaio sa benissimo la consistenza degli atti che i clienti vanno a fare e e che tipo di affari sono.
L'Italia se non lo è mai stata deve diventare un paese unitario dove tutti mirano al benessere della nazione, dei propri e di quelli che ci vivono a fianco.
Deve finire lo strozzinaggio, deve finire la camorra, lo spaccio di droga, deve finire la malavita, deve finire la crassazione del vicino, deve finire lo scroccamento e la pressappochezza di quelli che ci amministrano, devono smetterla quelli che con poco fanno la vita dei ricchi senza pagare le tasse, deve finire la disonestà.
Vogliamo mugugnare ? ma andiamo a lavorare seriamente come seriamente dobbiamo divenatre cittadini di una realtà dove tutti abbiamo gli stessi diritti e gli stessi doveri, dove i nostri figli abbiano la possibilità di vivere in pace e in tranquillità.
FINE DEL PROCLAMA E DELL CONSIDERAZIONI AGGIUNTE.
E POI TUTTI GUARDANO DELFINA CON UN OCCHIO MALIZIOSO ! Fossero tutte come te !
Buon ritorno da Gioacchino Ruocco
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