Ogni volta che accedo a questo Blog diventa sempre più prepotente la volontà di chiamare il popolo di Agropoli ad una presa di coscienza sui fatti raccontati da APICELLA nei suoi scritti e ai chiarimenti da egli forniti alla parentela ancora in vita.
Sono convinto che se la storia di Frank Ruocco non fosse stata tirata in ballo nel libro scritto dal sig. Apicella, nonostante fosse a conoscenza dei suoi coetanei, nessuno oggi starebbe a parlarne pur dovendogli della riconoscenza per il gesto compiuto durante l'ultima guerra.
Le chiacchiere preferiscono ricordare cose che non stanno ne in cielo e ne in terra come se io per avere assolto a una delle opere di carità "Visitare i carcerati" fossi diventato ad un tratto un delinquente.
L'azione di Ruocco non è stato il gesto di uno sconsiderato da qualunque angolazione venga guardato, ma, senza esagerare, un atto eroico che qualunque altra comunità civile gli avrebbe riconosciuto tributandogli gli onori dovuti per aver sottratto ai bombardamenti degli Americani che avrebbero sicuramente provocati morti e distruzioni, la popolazione e la cittadina di Agropoli che ne trasse sicuri benefici.
Apicella ha cercato di chiarire quello che ha scritto, ma gli altri cosa dicono e cosa stanno facendo per onorare la memoria di questo uomo che mettendo a repentaglio la propria vita raggiungeva la nave americana , sotto il fuoco incrociato dei tedeschi presenti a terra, che aveva iniziato il bombardamento del territorio di Agropoli per risparmiare ai propri compaesani morti e distruzioni sul territorio.
Gli agropolesi, ora, dovrebbero darsi una sveglia e promuovere quantomeno la sistemazione di una targa per ricordare il gesto eroico compiuto da Frank VitoRuocco
e dell'altro compaesano che non fu una passeggiata e neppure il gesto di un pazzo tenuto conto delle rappresaglie e delle deportazioni attuate dai tedeschi nella loro ritirata.
ONORE A FRANK RUOCCO
CHE IN DISPREZZO DELLA PROPRIA VITA
SI ADOPERO'
PER RISPARMIARE AL SUO PAESE e AI SUOI COMPAESANI
LE BOMBE DELLA LIBERAZIONE
DEL FUOCO AMICO
Valor civile
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Le ricompense al valor civile sono le
onorificenze concesse dalla Repubblica Italiana al fine di «premiare
atti di eccezionale coraggio che manifestano preclara virtù civica e per
segnalarne gli autori come degni di pubblico onore». Possono essere premiati
singoli cittadini (eventualmente, alla memoria) o collettivamente «reparti militari,
enti e corpi» (inclusi i Comuni)
quando abbiano scientemente esposto la propria vita a manifesto pericolo. La
norma che regola la concessione delle medaglie al valor civile è la legge del 2
gennaio 1958,
numero 13.[1]
Medaglia d'oro al valor
civile (Regno d'Italia)
Procedura di
concessione
La legge prevede (art.
7) che di norma la concessione dei riconoscimenti segua l'esame dell'atto
coraggioso da parte di una commissione composta da un prefetto,
un senatore, un
deputato, due membri in rappresentanza della Presidenza del Consiglio dei
ministri, un generale dei carabinieri, da un rappresentante della
Fondazione Carnegie e un componente
dell’amministrazione civile del Ministero dell’Interno.
Se tuttavia "i
caratteri dell'atto coraggioso e la risonanza che questo ha suscitato nella
pubblica opinione" sono di per sé sufficienti ad attestare
l'opportunità dell'onorificenza, il presidente della Repubblica può procedere
al riconoscimento senza la valutazione della prevista commissione (art. 8).