Con l’avvento del “MERCATO LIBERO” il nostro paese diventerà sempre più il paese della fregatura telematica. Lo è già della fregatura porta a porta, della strada di casa o di quella appresso, di quella al semaforo o di quello che ti chiede un aiuto in forma di elemosina esibendosi in una prestazione attoriale da OSCAR mostrandosi andicappato o con menomazioni che richiedono messe in scena da vero truccatore.
Sono incappato una o due volte in alcune di queste
risolvendo il caso la’vvenimento con o ti accontenti di questo o denunciamo al
commissariato di zona.
Avendo tutto da perdere il soggetto si è accontentato di un
caffè ed un cornetto e a smesso di agitarsi.
Mia moglie, per far fronte al suo istinto caritatevole ha
preparato dei panini e li ha recapitati personalmente al malcapitato che
educatamente li ha rifiutati in quanto mussulmano o altro. Voleva dei soldi che
mia moglie, per precauzione, non aveva portato con sé.
Sotto i nostri occhi invece è accaduto il miracolo con il
quale il questuante accorgendosi che si era fatta l’ora del rientro al centro,
ha nascosto la stampella alla quale si appoggiava in mezzo alla siepe che
costeggiava la strada e si è messo a correre verso la vicina stazione della
metropolitana della Stella Polare.
La prima volta che lo sentita ridere e prendere coscienza di
quello a cui non voleva credere ma che
da sempre le dicevo.
Ora ci provano anche i gruppi finanziari per accaparrarsi
parte del mercato della distribuzione di energia elettrica e del gas metano a
domicilio.
Pur utilizzando gli stessi impianti messi in essere per
tanti anni realizzati al novanta per cento da noi utenti ma anche contribuenti,
offrono i due prodotti nominalmente a prezzi diversi con indicazioni
contrattuali che solo il padreterno riesce a comprendere nelle portata
immediata e temporale.
In sintesi paghiamo il prodotto utilizzato misurato con apparecchiature che dovrebbero
comunicare i nostri consumi al centro raccolta dati della società venditrice,
col risultato che quando comunichiamo le nostre letture, il mese successivo
restituiscono solo in parte quello che
invece presuntivamente ci avevano fatto pagare accumulando nelle loro casse
anticipi sui futuri consumi non previsti nei contratti, capitalizzando cifre da
capogiro per un utente anche di fascia superiore finanziandosi a spese degli
ignari clienti che non hanno voglia di prendere coscienza o non sanno come
fare.
Soltanto dopo sei mesi lo scenario è mutato con l’aumento
dei costi per mc o Kwh.
A Roma l’ACEA gas ed elettricità si è svegliata dopo aver
perso più della metà dei propri clienti. Se lo meritava per quando faceva la
voce grossa, per i conguagli che comminava alla clientela senza che questa
abbia mai potuto reagire e per tutte le angherie comminate con ricatti che se
fossero stati denunciati e non soltanto raccontati come lamentele a quest’ora
avremmo riempito, forse, Regina Coeli e Rebibbia.
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