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giovedì 18 febbraio 2016

Ruocco a Latisana

Latisana
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Latisana (Tisane in friulano standard, Tisana in friulano centro-orientale[4]) è un comune italiano di 13 712 abitanti della provincia di Udine in Friuli-Venezia Giulia.
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Mappa di Latisana del 1746
Non ci sono dati certi sull'origine romana di Latisana ma solo ipotesi basate su un diario del 333, l'Itinerarium Burdigalense redatto da un pellegrino d'Aquitania. Costui, nel suo viaggio fino a Gerusalemme, tenne scrupolosamente nota di tutte le località incontrate e delle relative distanze in miglia romane. Lungo l'antica Via Annia, nel tratto che collegava Concordia ad Aquileia, scrisse che a 9 miglia (13,28 km) dalla prima si trovava la mutatio (cambio cavalli e ricovero viaggiatori) Apicilia.
Studiando l'attuale carta geografica si presume che tale luogo si trovi alla fine di via Trieste nelle vicinanze della località detta "Crosere" dove ora sorge l'imponente torre dell'Acquedotto. A prova di ciò durante gli scavi per tale opera, sono stati rinvenuti nella zona dei reperti tra i quali una brocchetta contenente ceneri, tessere di mosaici, frammenti di anfore ecc.
La prima citazione ufficiale è del 17 luglio 1072, giorno di consacrazione della chiesa dell'Abbazia Benedettina di Michaelbeuren (Salisburgo), nel documento ufficiale ivi conservato si cita tale "miles Marcqwart de Lantesana" ovvero cavaliere Marquardo di Latisana come facente parte degli illustri personaggi al seguito del Patriarca di Aquileia ed alVescovo di Concordia Dietwino presenti alla cerimonia.
Grazie al fiume Tagliamento che la lambisce e che attualmente la divide dalla regione Veneto, divenne importanteporto fluviale nei secoli XII-XIII. Fu soprattutto nota per il commercio del sale, ma anche di legname, granaglie, vino, minerali e bestiame nonché transito di passeggeri verso il Nord Europa e via di approdo per il mare Adriatico. La denominazione di Porto di Latisana venne fatta per la prima volta in un documento ufficiale del 27 ottobre del 1226. In tale atto si afferma che il conte di Gorizia Mainardo il Vecchio cede al Patriarca di Aquileia Bertoldo i diritti e le rendite sul porto.
La fiorente attività economica così avviata fece sì che i Conti di Gorizia permettessero pure la battitura di una moneta argentea, denaro scodellato di Latisana, tuttora esistente in sette esemplari conosciuti. Altro episodio saliente fu il transito di Papa Gregorio XII il 6 settembre 1409 in fuga da Cividale ed imbarcatosi per la regione Puglia. Divenne Pieve autonoma già nel XII secolo ed il Papa Alessandro VI nel 1655 la elevò al rango di Abbaziale grazie alle numerose chiese ed ai tre conventi presenti sul suo territorio. Il 28 agosto del 1430 passò ufficialmente dopo diverse vicissitudini sotto il controllo della Repubblica di Venezia.
Nel Medioevo era un villaggio circondato da mura con un fossato che prendeva l'acqua dal Tagliamento a monte della Rocca (attuale via Rocca) e con percorso ad arco verso sud riconfluiva nel fiume. Le uniche 2 porte d'ingresso erano quella di San Zuanne (presso l'attuale Piazza Garibaldi, tramite ponte levatoio, a sud) e quella di San Antonio (presso l'attuale piazza Osoppo, ponte in legno, ad est), porta d'entrata per i viandanti provenienti dal Nord Europa.
Nel XVI secolo il centro politico-amministrativo passò nel Palazzo Vendramin appena costruito (distrutto nella seconda guerra mondiale, ora Palazzo Trevisan) e la sicurezza politica resa dalla Serenissima portò al progressivo decadimento della Rocca e del complesso murario difensivo ora non più necessario. Esiste un acquerello settecentesco di Antonio Banchieri che simula una veduta aerea della città e mette in luce alcuni monumenti ora scomparsi come la Chiesa di Santa Croce (in mezzo all'attuale Piazza Indipendenza, la più antica) che in una teca argentea conservava una reliquia della Croce.
Il Tagliamento non aveva argini e si trovava un po' più ad ovest dell'attuale corso, si poteva così vedere una via (ora via del Battello?) che dalla Chiesa di Santa Croce conduceva alla Piazzetta, una seconda che dall'attuale Piazza Garibaldi arrivava alle rive del fiume ed una terza che partendo dall'attuale Piazza Duomo formando una specie di semicerchio si ricongiungeva all'attuale via Sottopovolo (che significa 'sotto il pioppo', in quanto nel Medioevo i capi famiglia usavano riunirsi sotto un pioppo), perimetrando il Borgo del Passo, punto di attraversamento tramite zattera del fiume.
Con la decadenza della Serenissima anche il porto di Latisana perse la sua importanza sia economica, sia strategica e soprattutto funzionale dovuta purtroppo al fiume stesso, che perse gran parte della navigabilità a causa delle continue piene che lo insabbiavano. Dopo l'invasione delle truppe napoleoniche, con il trattato di Campoformio passò definitivamente sotto il dominio dell'Impero austriaco. Nel 1814 dopo l'occupazione francese che portò nuove idee di libertà finì sotto il dominio degli austriaci facendo parte del Regno Lombardo-Veneto e subì il dominio poliziesco degli austriaci. Il Risorgimento la vide protagonista con 87 concittadini che dal 1848 parteciparono alle varie guerre d'indipendenza, ora un cippo con i loro nomi li commemora in piazza Indipendenza. Coriolano Gnesutta e Paolo Scarpa facevano parte dei Mille garibaldini che partirono da Quarto.
L'11 novembre 1873 fu inaugurato il ponte che univa stabilmente Latisana al resto d'Italia, 13 campate in legno, 170 metri di lunghezza, era alto 10 m sul livello del fiume. Il 31 dicembre 1888 entrò in funzione la linea ferroviaria con un ponte in ferro a tre arcate parallelo al precedente. Tale linea comprende la stazione di Latisana-Lignano-Bibione, situata a reve distanza dal centro di Latisana. Nel 1908 avvenne il primo allacciamento telefonico pubblico sulla linea Venezia-Udine. Il 23 marzo 1912 fu inaugurato il nuovo ospedale su progetto dell'Ing. Emilio Speroni (milanese) e la direzione medica fu affidata al Dottor Mario Ferretti (bolognese). Le Scuole Elementari con la loro elegante architettura e gli ampi finestroni ad arco furono inaugurate nell'ottobre del 1912. Così anche per lo spettacolo fu inaugurato nel 1908 il primo cinema "Stella" in un ambiente sito nell'attuale piazza Indipendenza ed il primo teatro (Sala Gobbato) nel 1912 decorata dallo scultore latisanese Francesco Ellero.
Le due Grandi Guerre del novecento videro Latisana protagonista data la sua posizione geografica e strategica. Soprattutto la II la coinvolse in modo disastroso, il 19 maggio 1944 il bombardamento degli Alleati provocò 67 morti e la distruzione completa del centro di Latisana. Finita la guerra due nuove tragedie colpirono il paese, il fiume Tagliamento esondò il 2 settembre 1965 ed il 4 novembre 1966 causando notevoli danni e soprattutto alcune vittime nella popolazione.
Nel 1959 la frazione di Lignano Sabbiadoro, in seguito ad una protesta dei suoi residenti, diventò comune autonomo. Nel 1970 è stata completata l'Autostrada Venezia - Trieste che serve anche Latisana con la sua omonima uscita. Nei primi anni settanta inizia lo sviluppo del porto turistico di Aprilia Marittima, situato sullaLaguna di Marano nei pressi di Lignano Sabbiadoro. Nel 1981, l'appuntato Enea Codotto originario della frazione di Gorgo fu ucciso nei pressi di Padova da un gruppo di terroristi di estrema destra. Nel 2005 lo stadio del capoluogo ed il palazzetto dello sport hanno ospitato alcune gare delle Olimpiadi giovanili di Lignano Sabbiadoro. Nel 2006 è stato aperto al pubblico nella frazione di Gorgo il Parco dei Pappagalli, parco unico in Europa nel suo genere in cui erano ospitati moltissimi esemplari di pappagalli provenienti da varie parti del mondo. Tuttavia il parco ha chiuso definitivamente nel 2013 a causa di difficoltà economiche e ora si trova in stato di abbandono.
A Latisana e in altri 11 comuni limitrofi si producono i vini D.O.C. Friuli Latisana.
Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]
·         Duomo di San Giovanni Battista
·         Chiesa di Sant'Antonio
Già parte dell'adiacente monastero delle Terziarie Francescane, al culmine della facciata tre sculture di maestro veneziano, i Ss. Antonio da Padova e Francesco d'Assisi e l'Immacolata (sec. XVIII). Il campanile con cella a bifore ha un'insolita per la bassa friulana cupola a cipolla e sormonta il tetto della chiesa. La torre è dotata di un orologio meccanico sei-settecentesco. L'Altar Maggiore (sec. XVIII) è sormontato da una pala del veneziano Francesco Cappella (1714-84) raffigurante il Transito di S.Giuseppe, la Madonna con Bambino e i Ss. Antonio da Padova e Chiara. Inoltre il dipinto di fine Cinquecento e scuola veneta Madonna e Santi ed un'interessante Annunciazione su tavola (sec. XVIII) ripresa da un'incisione del francese Laurent Cars (1699-1771).
·         Chiesa della Beata Vergine delle Grazie
Posta nei pressi dell'Ospedale in località Sabbionera, la sua storia è legata a quella dell'attiguo cenobio francescano (sec. XVII) ora distrutto. Ha un altare ligneo del ‘marangone' latisanese Antonio Mozzon (1751) con statua lignea raffigurante la Madonna con Bambino dello scultore Giovanni Costantini (1914). Inoltre è presente una pala rappresentante la Vergine che sovrasta S. Luigi e S. Chiara attribuita all'artista udinese Eugenio Pini (1600-1654) e un Cristo professionale (sec. XVIII). Piccole acqueforti dell'incisore veneziano Giuseppe Wagner formano la via Crucis. È presente anche un bell'organo costruito dal friulano Valentino Zanin.
·         Tempio Gaspari
Costruito nel 1860 dall'architetto udinese Andrea Scala per conto di Rosa de Egregis Gaspari (fondatrice dell'asilo infantile) in memoria del marito Gaspare Luigi Gaspari (agronomo). Elegante edificio neoclassico caratterizzato da una pianta centrale circolare, sovrastata da una cupola semisferica. All'interno si trova il monumento sepolcrale in una nicchia alta otto metri con la statua del defunto a cui fa da degno compimento un angelo, scolpiti entrambi dal sandanielese Luigi Minisini. Dietro l'altare una scala marmorea conduce alla cripta dove sono sepolti il Gaspare, la moglie Rosa ed il loro unico figlioletto Diodato, morto poche ore dopo il parto.
·         Chiesa di Santa Maria (Bevazzana)

Trasportata nel 1966 dalle rive del Tagliamento nel comune di Lignano Sabbiadoro ed ivi ricostruita nella pineta del GETUR. Eretta nel Quattrocento presso il monastero e l'adiacente borgo fluviale contiene: un ciclo di affreschi con la Madonna come presenza prevalente, commissionati da Bartolomeo Vendramin, attribuiti forse a Masolino da Panicate (sec. XV); un'acquasantiera del 1498; una scultura in pietra raffigurante la Madonna che allatta il Bambino del comasco G.A. Pilacorte e una scultura in legno dipinto della Madonna con Bambino quattrocentesca. L'unico altare è in pietra.

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