Il paese sorge a circa 270 mt s.l.m. e dista circa 2,5 km da
Vietri Sul Mare, 7 da Salerno, 4 dalla frazione Raito, 5 da Àlbori e
da Molina. In quanto frazione di Vietri è
parte territoriale della Costiera amalfitana e sorge sulla strada provinciale che congiunge Vietri con Cava de' Tirreni (da cui dista circa 5 km ), che passa
presso la locale Badia.
Le frazioni vietresi più vicine sono Benincasa e San Vincenzo e i principali
nuclei abitativi che la formano sono le contrade di Padovani, di Iaconti e di
Raccio e Vallone.
Le origini
Le origini del paese potrebbero risalire al 455 d.C. quando in
seguito alla distruzione dell'etrusca Marcina (l'antica Marina di Vietri), i
suoi abitanti si dispersero per il territorio dell'attuale città di Cava de'
Tirreni ed alcuni presumibilmente si rifugiarono sul colle ad occidente della
città, dove oggi sorge appunto Dragonea. Il più antico nome del villaggio è
Transbonea ad evidenziare la sua posizione al di là del fiume Bonea (dal latino
trans Boneam) ma anche altre denominazioni, quali Transboneja e Dragoneja,
ricorrono in documenti risalenti al secolo XI conservati oggi nell'archivio
della Badia di Cava. Alla fine di quel secolo infatti, Dragonea era un casale
considerevole e venne dato in feudo dal Principe Gisulfo II a Vivo Visconte
insieme ai villaggi vicini. Nonostante la denominazione attuale del paese (la
cui forma dialettale è Troneja) sia semplicemente la deformazione del nome
primitivo, una leggenda lo fa derivare da un orrendo dragone. Si narra infatti
che in una spelonca in prossimità del paese si annidava un serpente di
smisurata grandezza che fu ucciso da S. Leone, abate del Monastero della SS.
Trinità di Cava, il quale con le sue preghiere, più che con la spada, liberò il
popolo da quell'incubo.
Origine del termine Truccanari
Gli abitanti sono chiamati "Truccanari" o "Dragonesi". L'origine del termine truccanari deriva da una vicenda del XIX secolo: Si narra che dei dragonesi in processione verso la Badia di Cava si fossero muniti di ceri che nascondevano un'"anima" in legno, onde arrivare preparati ad eventuali scontri fisici con i cavesi, anch'essi ostili. Successivamente agli scontri che avvennero fu coniato il termine, derivante da una sorta di crasi fra le parole troccano (pezzo di legno o bastone in napoletano) e trucco (riferito allo stratagemma di nascondere il corpo contundente in un cero da processione). Nel tempo questo soprannome si diffuse nella cultura popolare di ambito locale, tanto da sostituire de facto il termine dragonesi come gentilizio per il paese . Per estensione, negli ultimi decenni questo termine è stato (e viene ancora) spesso usato in ambito calcistico, soprattutto riguardo alla storica rivalità di campanile fra le compagini di Cava de' Tirreni e Salerno.
Chiese
La Chiesa principale è la chiesa dei santi Pietro e Paolo Apostoli, parrocchia millenaria, una delle più antiche nella provincia di Salerno.
Altra Chiesa molto importante è la chiesa di san Vincenzo Ferreri,
che fu quasi completamente distrutta dal terremoto del 1980, ma attualmente dopo
anni di attesa, anche se solo in parte, sta riprendendo il suo vecchio
splendore grazie alle forze dei volontari che lavorano guidati dalla fede e
dall'amore per il loro paese.
A Dragonea nell'elenco dei telefoni fissi è stato rintracciato un solo RUOCCO. Spero che qualcuno di quelli che ci leggeranno voglio accordarci fiducia fornirci le presenze esatte e i dati che andiamo raccogliendo per aggiornare l'anagrafe presente e passata.
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