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mercoledì 24 giugno 2020

Covid, Crisanti: “Qualcosa non sta funzionando”.

Covid, Crisanti: “Qualcosa non sta funzionando”. L’elemento che dovrebbe preoccuparci
Secondo il direttore di Microbiologia e Virologia dell'Università di Padova, ora ci stanno salvando le temperature favorevoli, ma in inverno la situazione potrebbe peggiorare
19 Giugno 2020
Il virus sta circolando ancora: parola di Andrea Crisanti, direttore di Microbiologia e Virologia dell’Università di Padova, che nelle interviste rilasciate nelle ultime ore torna a parlare della situazione della pandemia di Covid-19 nel nostro Paese.
A quasi un mese e mezzo dalla ripresa delle attività economiche, i numeri dei contagi restano bassi. Ma per Crisanti, al quale – secondo le indiscrezioni – la Procura di Bergamo avrebbe chiesto di fare da consulente alla pm Maria Cristina Rota nell’inchiesta sulle mancate zone rosse ad Alzano e Nembro, c’è un elemento che deve preoccuparci: i nuovi casi, ha spiegato, non diminuiscono da settimane, e gli scostamenti sono minimi. “Qualcosa non sta funzionando”, afferma l’esperto.
Covid e fattore climatico
Le criticità si registrano in particolar modo in Lombardia, dove “non si sta facendo il tracciamento dei casi, non li si sta cercando e isolando”, altrimenti il calo sarebbe proseguito. E se gli esperti in passato si sono divisi sul fatto che il Covid-19 sia sensibile al fattore climatico, secondo Crisanti dobbiamo ringraziare l’innalzamento delle temperature per il miglioramento della situazione: “Siamo fortunati che il virus pare sensibile alle condizioni climatiche, altrimenti eravamo rovinati”, ha detto al Messaggero parlando dei casi di assembramento registratisi negli ultimi giorni, in particolare a Napoli dopo la vittoria della Coppa Italia. E ha aggiunto: “Ma ciò che ci sta salvando ora, non ci salverà in autunno-inverno”.
Seconda ondata, il rischio c’è
Il pericolo di una seconda ondata, insomma, per il consulente della regione Veneto c’è ed è da non sottostimare. Anche perché, a suo avviso, il nostro Paese avrebbe dovuto sfruttare questo periodo favorevole a livello climatico per “portare vicino a zero i casi positivi, in modo da ridurre al massimo la base di infetti per quando tornerà il freddo e la situazione climatica sarà favorevole a Sars-CoV-2”. E invece “non ci stiamo riuscendo. Non va bene”, ha sottolineato.
Crisanti ha ammesso i tanti aspetti del virus rimasti incompresi dalla comunità scientifica: “Non abbiamo capito molto. Ci sono ancora molte, molte cose da capire”.
Remuzzi: nuovi casi con carica virale bassa
L’analisi dello stimato consulente della regione Veneto contrasta con quella, decisamente più rassicurante, del direttore dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri Irccs, Giuseppe Remuzzi. Ad avviso di quest’ultimo, infatti, “non bisogna confondere il numero di tamponi” positivi “con l’andamento dell’epidemia”: i nuovi casi di positività avrebbero infatti una carica virale molto bassa, e quindi “non contagiosa”, ha affermato in un’intervista al Corriere della Sera.
“Li chiamiamo contagi”, ha aggiunto, “ma sono persone positive al tampone”. Remuzzi è quindi convinto che le autorità sanitarie e politiche debbano “qualificare le nuove positività, o consentire ai laboratori di farlo, spiegando alla gente che una positività inferiore alle centomila copie di Rna non è contagiosa”, per cui “non ha senso stare a casa, isolare, così come non è più troppo utile fare dei tracciamenti che andavano bene all’inizio dell’epidemia”.
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sabato 20 giugno 2020

Se è facile allearsi coi potenti


Se è facile allearsi coi potenti

Se è facile allearsi coi potenti
a me non riesce.
Mettermi d’accordo
poi
con chi ?

Un accidenti
per arrivare al dunque
diventa insormontabile trovarlo.

Contro chi strillo ?
Sono il primo a dirlo
che
non conosco nessuno
anche se strillo
per attirare addosso
un po’ di attenzione
su di me.

Rischio di rompermi
l’osso del collo
certe volte
ma non ho tolto ancora
dal fuoco
una castagna,
che dico una.

La luna che io guardo
sta dietro a una montagna
tutte le sere.
Chi sa quanto guadagna
facendo quella cera
che io non so che farne.

Rischio
e me ne infischio certe volte
dopo che le ho colte
te ne darò qualcuna
per darti
la tua parte di sapore
del proibito.

Ostia Lido           20.06.2020

giovedì 18 giugno 2020

UNICREDIT - Nuove regole di default a partire dal 1° Gennaio 2021

rubrica.

Nuove regole di definizione di default
la definizione dei crediti ad Inadempienza Probabile
la propagazione del default
il periodo minimo di permanenza nello stato di default
le valutazioni che la Banca deve obbligatoriamente effettuare per la riclassificazione in bonis del cliente
La Normativa di riferimento è la seguente:
EBA/GL/2016/07 “Linee Guida sull’applicazione della definizione di default ai sensi dell’art. 178 del Regolamento UE n. 575/2013
EBA/RTS/2016/06 “Nuove tecniche di regolamentazione relative alla soglia di rilevanza delle obbligazioni creditizie in arretrato” che integrano il Regolamento Delegato UE n. 171/2018 della Commissione Europea del 19 ottobre 2017
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Meekz Manny pubblica Can’t Stop Won’t Stop

meekz manny cover
È uscito il singolo di Meekz Manny, rapper di Manchester, Can’t Stop Won’t Stop.
L’artista ha connessioni familiari in Italia, esattamente a Napoli. Ha iniziato a fare musica poco più di un anno fa conquistando popolarità grazie alle canzoni caricate sul suo account Soundcloud. Meekz si ispira molto alla old school degli anni 90, con varie ispirazioni drill.
Can’t Stop Won’t Stop è il singolo che precede l’uscita del primo Ep dell’artista prevista per il 26 giugno, che porta lo stesso nome. Dopo aver accumulato la bellezza di 15 milioni e più di visualizzazioni con i suoi freestyle e aver pubblicato l’apprezzatissimo Year of the Real, ci aspettiamo che i prossimi 7 pezzi del progetto annunciato riusciranno a mostrare il meglio del talento fiorente di Meekz.
meekz manny

Meekz Manny e il suo mantra

Il pezzo è un inno-mantra positivo e potente, ma ha anche un significato importante, in quanto rappresenta il motto e la forza motrice in tutto quello che l’artista fa per cercare di creare una musica con un messaggio importante.
Il punto centrale che ha ispirato questo pezzo è il fatto di tenere sempre duro durante le avversità e nei momenti difficili, frase che gli diceva sempre il nonno e che lo ha sempre motivato nella sua vita: “Non posso fermarmi, non mi fermerò”.
Anche nel video vediamo la riproduzione di una scena militare con carri armati e altre armi da guerra, dove il rapper si muove con tutta la sua crew e fango a volontà, quasi ad evocare con una metafora la vita di tutti giorni, come un duro combattimento per sopravvivere.
Collegandosi al titolo della canzone, di non fermarsi, ha creato una musicalità diversa non facendo cadere il beat per 60 secondi, accentuando anche così il fatto di tenere sempre duro.
Can’t stop, won’t stop (Never)
Free the hitters social-ed locked
Do it for the whole mob (Free the mandem)
Body show, dome shot (Bow)
Sticky if it goes off
Tryna blow your nose off
Hella trips to make the phone pop (Brrr)

sabato 13 giugno 2020


Ricercatori dell’Università Federico II di Napoli e dell’Università di Perugia.
Fine modulo
Coronavirus, scoperta una sostanza naturale che lo blocca
Alcuni ricercatori italiani hanno individuato una sostanza naturale in grado di bloccare l'attacco del coronavirususe
Importante scoperta in Italia: è stata individuata una sostanza naturale, già presente nel corpo, che può bloccare “l’attacco” del Sars-Cov2. A questo risultato sono giunti i ricercatori dell’Università Federico II di Napoli e dell’Università di Perugia.
Gli studiosi sono riusciti a identificare molecole endogene in grado di impedire l’ingresso del coronavirus nelle cellule umane.
Come riporta ‘Ansa’, le molecole sono di natura steroidea e alcune di esse sono degli acidi biliari, ovvero sostanze prodotte nel fegato e nell’intestino dal metabolismo del colesterolo e in grado di fermare l’infezione quando la carica virale non è elevatissima.


venerdì 12 giugno 2020

‘E lacreme ‘e rusata..

‘E lacreme ‘e rusata..


Quanno me sose
e me sose ambresse
me mette a scrivere
c''a necessità
ancora ‘e ritruvà
‘e suonne fatte
addò comme ‘a rusata*
io m’aggio ‘ntiso ‘ncuollo
a refriscarme l’anema
ca gira tuorno tuorno
pe ritruvà ‘a fascena*
ch’evo misa ‘o pizzo.

Chi è passato a ccà
‘a casa
forse teneva
qualche necessità
forte cchiù da mia
e io ce ‘a benedica
ca po’ dimane torna
cu n’atu sentimento.
M’’o sento
ca ‘o munno
accussì va
si no a tantu tiempo
ce stessemo a scannà.

‘O tradimento è facile
si ‘o tiempo nun t’’o dà
n’atu canzo
pe fa ca ll’allianza
se fa sempe cchiù forte
e fore ‘a porta
truove ‘o bbene ‘e ddio
na vota ‘e parta toia
na vota ‘e parta mia
o meglio a chi ‘a fa primma
cu tanta sentimento.

Gioacchino Ruocco
Ostia Lido  13.06.2020  h. 7,30           


*Rugiada
Fascina

Na sera me mettette appiso


Na sera me mettette appiso
a ‘o braccio ‘e Eduardo
seguenne ‘e passe suie
comme a nu cecato
ca s’abbandona
sicuro dnt’’e mmane ‘e n’ato
addeventanno na perzona sola.

Quanno ce simmo abituate
isso a purtà e io irle appriesso
pure saglienno ‘e scale
o ‘ncopp’a na via nova
me songo abbandunato
sentenno ‘nganna
‘o nuozzolo d’’o chianto.

Sembrava nu frate mio cchià gruosso.
Parlavemo senza jì maie ‘e pressa,
senza tenè ‘a neve dint’’a sacca
pe ati fatte, pe na culata stesa
ca ‘o tiempo  ca s’adumbrava
già ce metteva ‘nfaccia
‘o friddo ‘e ll’ombra
ca ‘un ce lasciava ‘e pede.

Vulette sapè io che facevo,
pecchè screvevo e che vulevo fà.
Quanno le cuntaie ‘a vita mia
restaie sopra a penziero
e me dicette e nun me scuraggià

Quante n’avea sentute 'e fessarie
quanno teneva appena quinnicianne
stanno appriesso ‘o pate
c’’a furtuna soia era sul’isso.
Se resperava ‘nziemo c’’o frate e a sora.

‘O chianto ca le scenneva ‘a ll’uocchie
me cummuvette fino a dint’’a ll’osse
ca me fermaie  pe m’appuià a nu muro
ca ‘e cosse nun ‘e sentevo cchiù

e manco a isso ca cu na mano aizata
e cu na voce roca me salutaie dicenno:
- Nun t’’a piglià ca certa ggente parlano
ca ‘un sanno c’hanna fà.

Dimane songo ‘e stesse ca senza fatica
vanno a chiaitarse ‘o lloro
addò ce sta chi ‘o dà
ca nun l’avasta cchiù chella cammisa
ca se truvaie ‘ncuollo quanno nascette.
Mò vanno truvanno tutt’’o paraviso.

Gioacchino Ruocco
Ostia Lido    12.06.2020.- h 19.00

Panoramica sulla vasculite


Panoramica sulla vasculite

Di 
Alexandra Villa-Forte
, MD, MPH, Cleveland Clinic
Ultima revisione/verifica completa giu 2019| Ultima modifica dei contenuti giu 2019
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I disturbi vasculitici sono causati da un’infiammazione dei vasi sanguigni (vasculite).
  • La vasculite può essere scatenata da alcune infezioni o farmaci, oppure può manifestarsi per motivi sconosciuti.
  • I soggetti possono manifestare sintomi generali, come febbre o affaticamento, seguiti da altri sintomi, a seconda degli organi colpiti.
  • Per confermare la diagnosi, viene effettuata una biopsia su un campione di tessuto prelevato dall’organo colpito, al fine di rilevare l’infiammazione dei vasi sanguigni.
  • Vengono spesso utilizzati corticosteroidi e altri farmaci che sopprimono il sistema immunitario, per ridurre l’infiammazione ed alleviare i sintomi.
La vasculite può colpire persone di ogni età, ma alcuni tipi sono più comuni in determinati gruppi di età.
La vasculite può colpire le arterie (grandi, medie o piccole), i capillari, le vene o una combinazione di essi. Può colpire un vaso sanguigno interamente o solo in parte. Può colpire i vasi sanguigni che irrorano una parte del corpo, come la testa, i nervi o la cute, oppure quelli che irrorano molti organi diversi (vasculite sistemica). Può esserne interessato qualsiasi apparato. A volte la vasculite colpisce la cute, ma non gli organi interni (vasculite cutanea).
Vasculite cutanea
Questa immagine mostra vari ematomi (ecchimosi) e macchie violacee (porpora) sulle gambe.
© SPRINGER SCIENCE+BUSINESS MEDIA
Vasculite cutanea

Cause

Solitamente la causa della vasculite non è nota. In tal caso, si parla di vasculite primaria. Quando, tuttavia, la malattia viene causata da infezioni, tossine, alcuni virus (specialmente quelli dell’epatite) e farmaci, si parla di vasculite secondaria.
La vasculite può essere il risultato di un tumore o di un altro disturbo che causa infiammazione. Presumibilmente, l’infiammazione si verifica quando il sistema immunitario identifica erroneamente i vasi sanguigni, o parte di essi, come estranei e li attacca. Le cellule del sistema immunitario, che causano l’infiammazione, circondano e infiltrano i vasi sanguigni colpiti, danneggiandoli. I vasi sanguigni danneggiati possono diventare permeabili, restringersi o ostruirsi. Di conseguenza, viene interrotto il flusso sanguigno ai tessuti irrorati dai vasi sanguigni. Le aree private di sangue (aree ischemiche) possono risultare danneggiate in modo permanente.

Sapevate che...

  • I vasi sanguigni possono infiammarsi.

Sintomi

I sintomi della vasculite possono derivare da un danno diretto ai vasi sanguigni o da un danno indiretto ai tessuti (come nervi o organi) con interruzione o riduzione dell’apporto sanguigno (ischemia).
I sintomi variano a seconda delle dimensioni e della posizione dei vasi sanguigni colpiti, nonché del livello di danno causato agli organi colpiti. Ad esempio, possono verificarsi i seguenti sintomi:
  • Cute: un’eruzione cutanea di macchie di colore viola-bluastro (emorragie o porpora), orticaria, piccoli noduli, macchie minuscole (petecchie), colorazione anomala a chiazza causata da vasi sanguigni dalla superficie dilatata (livedo reticolare) oppure ulcere sulla parte inferiore delle gambe
  • Nervi periferici: intorpidimento, formicolio o debolezza all’arto colpito
  • Cervello: confusione, convulsioni e ictus
  • Tratto digerente: dolore addominale, diarrea, nausea, vomito e sangue nelle feci
  • Cuore: angina e infarti
  • Reni: ipertensione arteriosa, ritenzione di liquidi (edema) e disfunzione renale
  • Articolazioni: Dolore o gonfiore articolare
Livedo reticolare
Questa foto mostra il tipico pattern cutaneo rosso a rete della livedo reticolare.
© SPRINGER SCIENCE+BUSINESS MEDIA
Livedo reticolare
L’infiammazione può causare anche sintomi generali come febbre, sudorazione notturna, affaticamento, dolori muscolari, inappetenza e perdita di peso.
La vasculite può causare complicanze gravi che richiedono un trattamento immediato. Ad esempio, i vasi sanguigni danneggiati nei polmoni, nel cervello o in altri organi possono sanguinare (emorragia). Gli effetti sui reni possono progredire rapidamente, portando a insufficienza renale. I problemi oculari possono portare alla cecità.

Diagnosi

  • Valutazione medica
  • Esami del sangue e delle urine
  • Biopsia tissutale (per confermare la diagnosi)
  • A volte esami di diagnostica per immagini
Spesso, alla prima insorgenza dei sintomi non si sospetta una vasculite perché non è una condizione comune e la maggior parte dei sintomi è causata, il più delle volte, da altre patologie. Tuttavia, alcune combinazioni di sintomi o la persistenza dei sintomi conducono alla fine i medici a sospettare una vasculite.
Generalmente, vengono effettuati i seguenti esami del sangue e delle urine:
  • Emocromo completo: Nella vasculite possono manifestarsi delle anomalie come bassa conta di globuli rossi (anemia), eccesso di piastrine, eccesso di globuli bianchi o un’elevata proporzione di alcuni tipi di globuli bianchi, presenti anche in molte altre patologie. La vasculite può causare anemia in quanto provoca una riduzione della produzione di globuli rossi da parte dell’organismo oppure emorragie interne.
  • Profilo metabolico completo: questo esame del sangue misura le sostanze che, se presenti in quantità anomale, possono indicare un danno importante ai reni o al fegato. I reni e il fegato sono organi colpiti in vari disturbi che causano vasculite.
  • Test degli anticorpi: A seconda del disturbo sospettato, vengono effettuati degli esami del sangue per cercare alcuni anticorpi (come gli anticorpi anticitoplasma dei neutrofili) e le proteine di complemento. Ad esempio, gli anticorpi anticitoplasma dei neutrofili sono solitamente presenti nei soggetti che soffrono di granulomatosi con poliangioite o poliangioite microscopica.
  • Esami per l’infezione: Per rilevare le infezioni (come epatite B ed epatite C) che possono aver attivato la vasculite è possibile effettuare esami del sangue.
  • Esami per l’infiammazione: Vengono eseguiti esami del sangue per valutare il livello dell’infiammazione che causa solitamente la vasculite. Ad esempio, viene misurata la velocità alla quale i globuli rossi (eritrociti) si depositano sul fondo di una provetta (velocità di eritrosedimentazione o VES). Una velocità rapida suggerisce un’infiammazione. Anche alti livelli di proteina c-reattiva (prodotta dal fegato in risposta a un’infiammazione sistemica) suggeriscono un’infiammazione. Tuttavia, l’infiammazione ha molte cause diverse dalla vasculite.
  • Analisi delle urine: Viene analizzato un campione di urina per verificare la presenza di globuli rossi e proteine. I risultati di questo esame possono aiutare i medici a determinare se siano stati colpiti i reni. Questa informazione è importante perché l’infiammazione renale può causare un danno grave prima che si sviluppino i sintomi.
I risultati del sangue e delle urine possono aiutare a porre la diagnosi, ma solitamente non sono conclusivi. Per la conferma, viene solitamente prelevato un campione di tessuto da un organo colpito e viene esaminato al microscopio (biopsia), per cercare segni di vasculite. Viene utilizzato un anestetico per desensibilizzare la zona (anestetico locale) e la biopsia può essere effettuata spesso in ambulatorio.
Talvolta, anziché una biopsia dei vasi sanguigni, può essere eseguito un esame di diagnostica per immagini dei vasi sanguigni (come un’arteriografia, una tomografia computerizzata [TAC] o un’angiografia con risonanza magnetica). Possono rendersi necessari altri esami di diagnostica per immagini. Ad esempio, se i polmoni sembrano colpiti, viene effettuata una radiografia del torace e i medici possono effettuare anche una TC.
Possono essere effettuati degli esami per escludere disturbi che potrebbero causare sintomi simili.

Prognosi

La prognosi dipende dal tipo e dalla gravità della vasculite e dagli organi colpiti. Se vengono colpiti i reni o il cuore, la prognosi tende ad essere peggiore.

Trattamento

  • Trattamento di cause ovvie di vasculite (compresa l’interruzione di determinati farmaci)
  • Corticosteroidi e altri immunosoppressori
Se una causa è evidente, viene trattata. Ad esempio, se la vasculite è causata da un’infezione, trattando quest’ultima si tratta anche la vasculite. Vengono interrotti i farmaci che causano la vasculite. Il trattamento dipende dal tipo e dalla gravità della vasculite e dagli organi colpiti. Solitamente, questo trattamento mira a impedire al sistema immunitario di continuare a danneggiare i vasi sanguigni.
Se sono colpiti organi vitali, come polmoni, cuore, cervello o reni, è spesso necessario un trattamento immediato in ospedale. A volte è necessario un gruppo di specialisti (esperti di infiammazioni o di disturbi polmonari o renali) per fornire le cure necessarie. I trattamenti tipici includono alte dosi di corticosteroidi, altri farmaci che sopprimono il sistema immunitario (immunosoppressori, come ciclofosfamide) e rituximab.
Tipi lievi di vasculite, come quelli che colpiscono solo la cute, possono richiedere un trattamento lieve, eventualmente solo un monitoraggio attento o un trattamento dei sintomi.

Corticosteroidi

Per la maggior parte delle vasculiti, viene generalmente utilizzato un corticosteroide (solitamente il prednisone) per ridurre l’infiammazione. A volte il corticosteroide viene associato a un altro immunosoppressore, come azatioprina, ciclofosfamide, metotressato o rituximab. I farmaci utilizzati per trattare la vasculite possono avere effetti collaterali. Quindi, quando l’infiammazione è sotto controllo, la dose di farmaci può essere ridotta lentamente, i corticosteroidi possono essere interrotti e vengono utilizzati immunosoppressori meno potenti. Viene utilizzata la dose minima sufficiente a controllare i sintomi.
Quando l’infiammazione è sotto controllo (remissione), si possono interrompere tutti i farmaci. Alcune persone restano in remissione per sempre. In altri soggetti, i sintomi si ripresentano una o più volte (recidiva). Se le recidive sono frequenti, i soggetti possono aver bisogno di assumere un immunosoppressore in modo permanente. Alcune persone devono assumere corticosteroidi per un lungo periodo di tempo.
Gli effetti collaterali, come la diminuzione della densità ossea (osteoporosi), il maggior rischio di infezioni, la cataratta, l’ipertensione arteriosa, l’aumento di peso e il diabete si verificano con maggiore probabilità se si assumono corticosteroidi per molto tempo. Per aiutare a prevenire la diminuzione della densità ossea, si consiglia ai pazienti di assumere integratori di calcio e di vitamina D e viene spesso somministrato un bifosfonato, come l’alendronato, il risedronato o l’ibandronato, che aiuta ad aumentare la densità ossea. La densità ossea viene misurata periodicamente.

Altri immunosoppressori

Gli immunosoppressori indeboliscono il sistema immunitario, quindi aumenta il rischio di sviluppare infezioni gravi. La ciclofosfamide, un potente immunosoppressore, può causare un’irritazione della vescica, sangue nelle urine e a volte, con l’uso a lungo termine, perfino tumore della vescica. Se la ciclofosfamide viene somministrata in vena (per via endovenosa), viene prescritto anche il farmaco mesna, che contrasta chimicamente alcuni effetti tossici della ciclofosfamide sulla vescica. Viene effettuato spesso un emocromo completo, a volte anche una volta la settimana, per i soggetti che assumono immunosoppressori potenti. Gli immunosoppressori possono causare la diminuzione del numero di cellule del sangue.
Tutti i pazienti trattati con questi immunosoppressori vanno monitorati per l’eventuale comparsa di infezioni opportunistiche e di altro tipo. Sarebbe opportuno prendere in considerazione l’esecuzione di esami per stabilire l’eventuale pregressa infezione tubercolotica (TBC) e da epatite B, dato che entrambe possono essere riattivate dagli immunosoppressori. Le vaccinazioni di routine (ad esempio per l’influenza e la polmonite) sono consigliate ed estremamente importanti per i soggetti che assumono immunosoppressori.
I pazienti dovrebbe essere consapevoli il più possibile dei loro disturbi, in modo tale da poter riferire immediatamente al medico i sintomi principali. È molto importante anche conoscere gli effetti collaterali dei farmaci assunti. Anche durante la remissione, i soggetti devono restare in contatto con il loro medico, perché è impossibile prevedere quanto durerà il periodo di remissione.

Per ulteriori informazioni

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