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Avverbi, Diverbi e sentimenti...

martedì 10 ottobre 2017

“Azzurro fiammante!” rispose lui.

In “Cromorama” di Riccardo Falcinelli c’è un capitolo sulla temperatura del colore, comunemente considerata calda quando i colori vanno dal giallo al rosso e fredda quando vanno dal bianco al blu. Giustamente Falcinelli parla di pura percezione, dal momento che il fuoco quando diventa caldissimo è in effetti blu e non rosso. 

Questo mi ha fatto pensare ad Alfredo. 
Il primo giorno di scuola del quinto anno di superiori Alfredo arrivò vestito in giacca e cravatta. 

Aveva le mani grandi e callose di chi lavora da parecchi anni, la pelle scurita dal sole di chi vive tutto il giorno all’aria aperta. Aveva un fortissimo accento napoletano e parlava un italiano stentato, ma era curioso, faceva domande, alla prima ora aveva già conosciuto tutti, persino me che normalmente ci metto un paio di anni a conoscere una persona. Suo padre aveva un banco di frutta e verdura al mercato e lui era il primo, in famiglia, ad aver continuato la scuola: voleva diventare avvocato. Diventammo subito amici. Era un po’ triviale, faceva battute sconce, chiedeva a noi ragazze di che colore avessimo il reggiseno, strizzava l’occhio a tutte. Studiava pochissimo, eppure era brillante. Capitò più di una volta che qualcuno ricopiasse i suoi compiti e raramente il contrario. Rideva sempre e non aveva nemici. Un giorno arrivai a scuola con il mio nuovo scooter, mi chiese che colore fosse: grigio perla, gli dissi. E il tuo, che colore è? Gli chiesi. 

“Azzurro fiammante!” rispose lui. 

Lo derisi, stronzissima e stupida e ignorante, dicendogli che l’azzurro fiammante non esiste. E lo derisi ancora di più quando arrivò il giorno dopo con lo scooter azzurro fiammante ricoperto di adesivi di Versace. Alla fine dell’anno lui lasciò la scuola, andò a lavorare con suo padre al banco della frutta. Io e altri compagni abbiamo continuato a frequentarlo anche dopo, lo andavamo a trovare all’uscita di scuola. 
E oggi io voglio chiedere scusa ad Alfredo, ovunque sia: scusa Alfredo. Avevi ragione tu: l’azzurro fiammante esiste. Anzi, l’azzurro è più fiammante del rosso.

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