Ruocco choc, incontri clandestini di boxe anche a Isernia
Nella città pentra si combattevano in segreto match spietati, nei quali si rischiava addirittura la vita. Lo rivela l’ex pugile partenopeo, oggi attore, ai microfoni di Lucignolo 2.0
ISERNIA. Napoli, Roma, Caserta. E Isernia. Anche il capoluogo pentro è stato teatro di incontri clandestini di boxe. A raccontare quanto accadeva in alcune contrade della città, ai microfoni della trasmissione televisiva Lucignolo 2.0 andata in onda domenica notte su Italia Uno, è Salvatore Ruocco. Ex pugile, ormai attore a tempo pieno, tant’è che è approdato di recente anche sul red carpet del Roma film festival, Ruocco ha svelato che a Isernia esisteva un giro di combattimenti violenti e di scommesse, nel quale ogni incontro poteva costare la vita. “Rischiavi la vita, non di farti male”, precisa l'ex pugile. Gli incontri si svolgevano nelle campagne, nei garage precisamente, lontano da occhi indiscreti. “C’erano poche persone. Gli scommettitori a cui piaceva vedere sangue. Le sentinelle che controllavano se arrivava la polizia e, nel caso, fingevano che era in corso un allenamento. E poi c’eravamo noi -spiega l'attore- due combattenti che si sfidavano in match spietati”. La forza per uscire dal giro, Ruocco, l’ha trovata dopo l’ultimo combattimento: “Mi volevano vedere morto -ricorda l'attore partenopeo- e quando ho capito che troppe persone mangiavano sulla mia vita, ho deciso di smettere”. Sapere che questa sorta di Fight club, ossia circoli di combattimento clandestino come quello nato nell’omonimo film del 1999, possano spuntare anche in realtà dalle dimensioni modeste come Isernia, probabilmente, avrà sconcertato i più. La notizia, infatti, stride alquanto con l’immagine di cittadina serena e tranquilla con la quale solitamente si connota il capoluogo pentro.
VD
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