Oggi partiamo con una nuova rubrica che ci porterà ad intervistare le Guide turistiche autorizzate della Regione Campania, professionisti che hanno l’importante ruolo di accompagnare i visitatori alla scoperta del nostro territorio.
Attraverso questi articoli, grazie ai nostri ospiti, vogliamo continuare a fornire informazioni e consigli utili ai turisti per visitare Pompei e i dintorni.
In questo primo appuntamento, vi presento il caro amico Ciro Ruocco, guida turistica da oltre 10 anni, che mi ha tenuta incollata alla sedia per ben 2 ore in una piacevole chiacchierata in cui è riuscito a trasmettermi la passione per il suo lavoro e per questi luoghi magici che ogni giorno ha la fortuna di raccontare, far conoscere e apprezzare. Per questo si sente un privilegiato e si definisce un piccolo ambasciatore.
Prima di partire con l’intervista, Ciro mi racconta, fiero, un episodio che ha visto protagonista sua figlia Martina che a soli 8 anni ha portato avanti una piccola battaglia contro le istituzioni.
Infatti Martina, non riuscendo a visitare una domus all’interno del sito archeologico perchè chiusa al pubblico, decide di scrivere all’allora Ministro Bray ma non può mai immaginare che il papà lo incontra poco dopo negli Scavi di Pompei e che chiede il numero della piccola per telefonarle. Martina con tono deciso lo ammonisce anche al telefono e il Ministro non può far altro che scusarsi per l’inconveniente.
Raccontaci chi sei?
Mi chiamo Ruocco Ciro, sono nato a Vico Equense e ho 40 anni. Sono sposato da 10 anni con Agnese, abbiamo 2 bambine, Martina di 9 anni e Giorgia di quasi 4 anni. Sono di Pompei, cresciuto di fronte agli Scavi in quanto la casa di mio nonno è proprio all’ingresso degli Scavi Archeologici. Non sono laureato, a differenza di molti miei colleghi, mi scrissi alla facoltà di Beni Culturali a Suor Orsola Benincasa a Napoli, ma dopo 2 anni per vicende personali ho lasciato l’università, ma il legame verso questo mondo non si è mai spezzato. Conosco bene 2 lingue straniere, lo spagnolo e l’inglese che ho imparato frequentando dei corsi privati e ho approfondito con diversi viaggi all’estero anche per lunghi periodi. Faccio la guida turistica abilitata dalla regione Campania dal 2004. Sono una guida indipendente, collaboro con diversi tour operator. Accompagno i turisti di varie nazionalità nei posti più belli della nostra regione, naturalmente Pompei, Ercolano, la Costiera Amalfitana, Capri, la Reggia di Caserta e Napoli. Perchè hai scelto come lavoro la guida turistica? Non sono figlio d’arte, nessuno mi ha instradato , ci sono arrivato per passione, per la possibilità che mi è stata offerta di essere un piccolo grande ambasciatore dei luoghi in cui vivo, che amo raccontare positivamente. Purtroppo su Napoli c’è tanta preclusione, e tanti stereotipi che solo chi la conosce più profondamente, riesce a spazzare via completamente.Uno dei ruoli più importanti delle guide è proprio quello di trasmettere il bello della nostra terra. Ti faccio un esempio, a Pompei arrivano ogni giorno centinaia di turisti, la maggior parte viene accompagnata da guide, e questo non puoi sottovalutarlo, se i turisti restano estasiati dalla città Antica una piccola parte del merito è anche delle guide, soprattutto se facciamo un buon lavoro.
Cosa ti piace di questo lavoro e cosa non ti piace?
Di questo lavoro mi piace la dinamicità e le sorprese che mi consente di ricevere quotidianamente. Oggi per esempio sono stato contattato da un’agenzia per un tour in inglese, mi sono ritrovato con 24 filippini, e posso dire che sono tornato a casa con il cuore gonfio per aver incontrato delle persone stupende e perchè dopo la visita erano contentissimi. Mi piace avere un riscontro quotidiano, vedere la gente contenta per quello che riesci a trasmettere. E per questo, mi sento un privilegiato. Quello che non mi piace è la triste fine a cui questa professione sta andando incontro, non per volontà nostra, ma per volontà politica. Stiamo lottando da anni, contro la volontà imposta dall’Europa e avallata dai nostri politici, di liberalizzare la nostra professione.
Perchè i turisti dovrebbe visitare Pompei accompagnati da una guida? e perchè dovrebbero scegliere te?
Io renderei obbligatorio l’utilizzo della guida, perchè oltre ad essere un supporto di contenuti, di spiegazioni, di suggestioni, è anche un vero e proprio supporto logistico, e soprattutto a Pompei si ha bisogno di qualcuno che ti prende e ti porta per mano. Non ci sono altri luoghi al Mondo dove la visita si svolge in una vasta città, ci si perde in una città moderna, figurati in una antica. Io vedo tanti turisti che vagano e magari girano sempre intorno allo stesso punto. Beh se scelgono me… mi fanno felice perchè mi fanno lavorare… scherzo! Il complimento che ricevo spesso e che mi gratifica tanto : è la passione che ci metto nel mio lavoro. Quando c’è passione.. si lavora con il cuore e con l’obiettivo di fare il meglio e di evitare il peggio. Questa passione è nata dalle mie origini, dal fatto che sono cresciuto qui, e da piccolo andavo a giocare con gli altri bambini proprio negli scavi, mia mamma si sentiva più tranquilla quando sapeva che ero li.
Quali sono i consigli che dai ai turisti per la visita agli Scavi Archeologici?
La prima cosa che consiglio è di non indossare il tacco 12
di vestirsi comodi e con scarpe da ginnastica. poi consiglio di fare un pò di ricerche e di prepararsi un pò prima di venire, è più facile lavorare con persone che già sanno cosa stanno andando a vedere. Con turisti totalmente impreparati devo spendere un bel pò di tempo per introdurre Pompei e la sua storia, sottraendo tempo a ciò che vorrei mostrare.
La cosa che più ti emoziona di Pompei Antica?
La cosa che più mi emoziona è Pompei! Se devo scegliere qualcosa in particolare.. ti dico la megalografia di Villa dei Misteri, che da poco tempo è stata riaperta dopo gli ultimi restauri, e posso dirti che non ho mai visto tanta gente interessata a visitarla. Villa dei Misteri è una villa suburbana, bisogna uscire dalle mura e attraversare una necropoli per raggiungerla,quindi è un pò lontana dal percorso usuale. A me piace descrivere il dipinto della Sala dei Misteri come il primo film dalle storia, le prime immagini volutamente non montate. La chiamarono Villa dei Misteri perchè chi all’inizio la interpretò non ci capì nulla e allora diventò il mistero legato a Dioniso e a Baccus: l’introduzione di una giovane vergine al culto, ai misteri dionisiaci. E’ un mondo tutto femminile, le figure maschili sono tutte divinità o semidivinità, tolte quelle rimangono solo figure femminili. E’ un luogo dove si riunivano le donne, il giorno prima del matrimonio della fanciulla. In nessun luogo di Pompei si può vivere tanta intimità, La megalografia è un dipinto di 18 metri, con 28 figure, quando dico che è un film è perchè ti sembra di vivere una storia; ti mostra un mondo che non esiste più, ma è proprio qui che puoi renderti conto che quel mondo è esistito. Io ci vado spesso da solo a contemplarlo, alla ricerca di risposte.
La cosa che non ti piace di Pompei?
I grandi progetti. Quando incontrai Vendola gli dissi: “se volete che non se ne cadono i muri non mandate più soldi a Pompei”. Io dico basta a questi grossi progetti che fanno gola a tanti. Pompei ha bisogno di un’onesta manutenzione quotidiana, se cade una pietra la raccogli e la rimetti al suo posto con la malta. Prima dei Grandi Progetti a Pompei c’era una squadra specializzata di muratori, che avevano acquisito nel tempo le tecniche dei vecchi archeologici come Della Corte e Maiuri. Li hanno mandati tutti in pensione, hanno tolto la squadra interna per favorire il gioco degli appalti. Pompei è una gallina dalle uova d’oro e fa gola a molti, ma quando ci sono problemi, i politici danno in pasto all’opinione pubblica le guide, i custodi, perfino i cani… definendoli le cause dei problemi.
Quanto tempo occorre per una visita esauriente e quale percorso consigli?
La visita standard con la guida è di 2 ore, e questo tempo è sufficiente per poter fare una buona presentazione del sito archeologico. Le guide sono brave ad ottimizzare questo lasso di tempo e fornire più informazioni possibili.
Si ma secondo te, aldilà della visita con guida, quanto tempo il turista dovrebbe dedicare a Pompei ?
Secondo me, se il visitatore dedica una vita intera a Pompei, male non fa! C’è uno studioso francese, che è andato in pensione ed è venuto a vivere qua, nelle vicinanze degli Scavi perchè vuole dedicare gli anni che gli restano a Pompei. Il percorso che preferisco fare… cominciare la visita da Porta Anfiteatro, il percorso è più completo, sempre nelle 2 ore previste, anche se io sforo sempre per eccesso.
Proponi guide e percorsi personalizzati per tipologia di visitatore? ad esempio per le scuole?
A volte capita soprattutto per visitatore che ritornano a Pompei e in questo caso preferisco cucire addosso una visita diversa e personalizzata. Ci sono tanti percorsi interessanti, come quello che ti mostra il rapporto che Pompei aveva con il suo territorio, la botanica, i percorsi sopra le mura. Anche per i bambini si può impostare la visita adatta al loro linguaggio ed interessi spigando ad esempio cos’era la domus, come funzionava la scuola e lo sport.
Raccontaci una curiosità che non si trova nei libri di scuola
Posso raccontarti dei graffiti, che rappresentano le testimonianze dei cittadini di Pompei. Ce ne sono alcuni molto simpatici, altri anche un pò osè. Come quello di una prostituta che si firma chiamandosi Panta, che significa tutto, una meretrice che si fa chiamare Panta ti fa immaginare che è una specialista che sa fare tutto. Ma anche quello che c’è scritto nella basilica, nell’antico palazzo di giustizia, come un graffito scritto probabilmente da chi aveva letto tutte le frasi scritte su quel muro e con ironia scrive “Come fai tu Parete a non crollare sotto il peso di tante tonterie”. La maggior parte di questi graffiti ormai sono andati persi, ma sono importanti per capire le personalità dei pompeiani.
Cosa consigli di visitare nella città nuova e nei dintorni di Pompei?
Io consiglio di stabilirsi qualche giorno a Pompei anche per visitare i dintorni, siamo a 18 km da Napoli, 30 da Salerno, con la possibilità grazie alla vicinanza della statale di arrivare a Sorrento, poi ci sono le stazioni e il treno della Circumvesuviana, la cui tratta Napoli-Sorrento è ottima. Nei dintorni a me piace tantissimo la Civita Giuliana, la possiamo definire l’Antica Pompei in senso moderno, c’era una comunità di pastori e ci sono dei luoghi molto interessanti. Poi, in un’altra frazione della città nuova, a Sant’Abbondio, c’è il Tempio di Dioniso, che si trova fuori dalle mura perchè il senato romano romano impose a chi venerava il culto del Dio del vino, di farlo fuori dalla città, e quindi i Templi come questo vennero costruiti appena fuori dalla città.
Consiglia un piatto tipico e il miglior ristorante dove mangiarlo…
Io proporrei quello che mangia mio nonno tutti i giorni, i cavoli, i broccoli, le verze, i prodotti locali, quelli della terra. Catone definiva i Pompeiani dei mangiatori di erba, la dieta pompeiana era incentrata sui prodotti della terra e ancora oggi è così per i pompeiani Doc, come mio nonno Vincenzo che ha 95 anni. Secondo me , i ristoranti dovrebbero proporre quello che il nostro magico terreno fertilissimo dona, le eccellenze vesuviane. Dove si possono mangiare? … a casa di mio nonno!
La nostra intervista si conclude qui, grazie Ciro per la tua disponibilità e per le tante informazioni utili che hai condiviso con noi.. lasciamo qui i tuoi contatti in modo che se qualche nostro lettore cerca una guida per la visita di Pompei può contattarti.
Ciro Ruocco – email: ciroruoc@libero.it – Cell: +39 339.5848762