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sabato 12 novembre 2011

Ruocco a Sant'Agata dei Goti



Da Wikipedia





Sant'Agata de' Goti è un comune italiano di 12.473 abitanti ubicato in Campania, nella provincia di Benevento. Sorge nella Valle Caudina, alle falde del Monte Taburno, ed al confine con la provincia di Caserta. Sant'Agata de' Goti è bandiera arancione del Touring Club Italiano.
La cittadella storica si erge su una propaggine tufacea tra il Martorano e il Riello, due affluenti del fiume Isclero, che formano uno spettacolare incrocio di profondissimi valloni, in era geologica epicentro di un violentissimo sisma; l'intera città si sviluppa alle falde del monte Maineto (556 m), oltre il torrente Martorano.
La pianta del centro storico è a semicerchio e misura 1 km in lunghezza, con diametro diretto da sud a nord. Tutt'intorno si estende l'intero territorio comunale, prevalentemente collinare. Sant'Agata si distende alle falde del monte Taburno delle cui sorgenti si alimenta l'acquedotto carolino, architettato da Luigi Vanvitelli, che, prima di giungere alle fontane della Reggia di Caserta, attraversa tutto il territorio comunale.
Classificazione sismica: zona 2 (sismicità medio-alta).

Idrografia

I corsi d'acqua che attraversano il territorio comunale sono tutti a carattere torrentizio. I principali sono:
  • il fiume Riello, affluente dell'Isclero;
  • il fiume Martorano, anch'esso un affluente del fiume Isclero;
  • il fiume Isclero, affluente del Volturno.

Clima

Il clima è mediterraneo, quasi sempre mite, fresco nelle notti estive, e solo nei periodi di pieno inverno subisce infiltrazioni di venti rigidi provenienti dal nord-est; nei periodi in cui le escursioni termiche tra il giorno e la notte sono forti si stratifica una coltre di nebbia densa e umida, favorita per lo più dall'Isclero; spesso è molto ventoso.

Storia










Cratere di Assteas, Museo Archeologico Nazionale di Napoli, rinvenuto in area archeologica di Sant'Agata de' Goti


Le origini del nome

Il toponimo Sant'Agata de' Goti, così come oggi noi lo conosciamo, si forma in due differenti periodi storici. Fu nel corso del VI secolo infatti che la città fu intitolata alla santa catanese. Si deve invece alla presenza in città della famiglia francese dei De Goth, alla quale Roberto d'Angiò concesse il feudo di Sant'Agata nel 1300, il "de' Goti". E' infatti solo durante il XIV secolo che il toponimo, così come lo conosciamo oggi, compare per la prima volta in uno scritto ufficiale. Un'altra tesi, invece, attribuisce il "de' Goti" al passaggio dei Goti in questi territori nel corso del VI secolo.

La storia

Gli storici concordano[3] sull'ipotesi che l'attuale centro abitato di Sant'Agata de' Goti sorga sul territorio dove un tempo si estendeva l'antica città caudina di Saticula. Necropoli sannite sono infatti venute alla luce nella zona nord del territorio santagatese, nell'area compresa tra il fiume Isclero ed il comune di Frasso Telesino. Il villaggio di Saticula venne citato da Tito Livio prima e da Virgilio poi nel testo dell'Eneide[4].
Durante le vicende inerenti alla seconda guerra sannitica (315 a.C.) venne occupata dal dittatore Lucio Emilio ma il villaggio resistette in assedio per due anni e fu presa solo grazie all'intervento di Quinto Fabio Massimo. Successivamente restò fedele a Roma durante la seconda guerra punica. È a questo punto che probabilmente gli insediamenti abitativi si allontanano dalla valle dell'Isclero per spostarsi più a Sud. Ville di epoca romana sono state infatti rinvenute nella zona a sud di Sant'Agata. Non si può invece dire quando sia stata per la prima volta abitata la rocca tufacea che oggi ospita il centro storico di Sant'Agata, sicuramente abitata ai tempi della venuta dei Longobardi.
Man mano che i Romani perdevano il controllo sull'intera penisola il territorio di Saticula divenne sempre più teatro delle scorribande delle tribù barbare degli Unni, dei Vandali e dei Goti. Così per molto tempo si è pensato di attribuire l'origine del toponimo "de' Goti" alla venuta in Campania dei Goti. La tesi appare però oggi meno accreditata rispetto a quella che attribuisce il nome della città alla famiglia francese dei De Goth. Infatti è solo dopo il 1300 che i carteggi ufficiali riportano il toponimo completo.
Durante il Medioevo Sant'Agata fu dominio prima Longobardo, poi Normanno, quindi Svevo ed Angioino. Conquistata dai Longobardi venne inglobata nel Ducato di Benevento. A seguito dell'alleanza con i bizantini venne assediata e conquistata da Ludovico II nell'866 mentre nel 1066 passò sotto il dominio dei normanni. Nel 1230 fu ceduta a Papa Gregorio IX per poi passare nelle mani dei Siginulfo e degli Artus. Nel 1400 divenne possedimento dei Della Ratta, nel 1528 degli Acquaviva e infine nel 1696 dei Carafa, conti di Cerreto Sannita che la tennero sino all'abolizione del feudalesimo avvenuta nel 1806[5].
Sede vescovile dal 970 fino al 1986, quando è stata aggregata alla diocesi di Telese e Cerreto Sannita, ha avuto tra i suoi vescovi Sant'Alfonso Maria de' Liguori, alla guida della diocesi per tredici anni, e Felice Peretti, vescovo dal 1566 al 1571, poi Papa con il nome di Sisto V.
Nel 2004, assieme alla città di Cerreto Sannita, è stato uno dei due comuni della Campania ad essere insignito del marchio di qualità "Bandiera Arancione" del Touring Club.

Monumenti e luoghi di interesse

Il centro storico di Sant'Agata de' Goti è molto ben conservato. Passeggiando lungo le sue strade è possibile imbattersi in emergenze architettoniche per lo più di matrice religiosa. Chiese, monasteri, un palazzo episcopale e tante vestigia archeologiche di epoca romana, inserite nelle facciate delle abitazioni, come epigrafi e cippi.
  • Il Castello di epoca normanna, pesantemente restaurato nel XVII secolo, che presenta al primo piano un ciclo di affreschi del pittore Tommaso Giaquinto.
  • Il Duomo o Cattedrale dell'Assunta, fondato nel 970, rifatto nel XII secolo ed ancora nel XVIII secolo. Conserva pregevoli opere artistiche ed una cripta romanica dove gli archi poggiano su fini capitelli lavorati.
  • La Chiesa di Sant'Angelo in Munculanis, dove i recenti lavori di restauro[6] hanno portato alla luce una struttura medievale ed una cripta con sepolture a colatoi.
  • La Chiesa dell'Annunziata, costruita fuori le mura della cittadina medioevale.
  • La Chiesa di San Menna, edificio del X secolo, consacrata nel 1100 da Papa Pasquale II.
  • La Chiesa di San Francesco, con l'annesso convento francescano oggi sede municipale.
  • La Chiesa di Santa Maria di Costantinopoli con il convento delle Monache Redentoriste.

Musei

A Sant'Agata de' Goti ha sede un museo che raccoglie reperti artistici ed archeologici provenienti dall'intera Diocesi e che ha una sezione apposita dedicata ai luoghi dove visse Sant'Alfonso.



Prodotti tipici

La campagna produce prevalentemente olio, vino, frutta (mele e ciliegie in special modo), ortaggi, cereali e legumi. Fra le specialità di frutta si coltiva la mela annurca, prodotto che nel 2006 ha ottenuto il marchio IGP (Indicazione geografica protetta). Il frutto, piccolo e schiacciato, si caratterizza per le proprietà organolettiche: polpa bianca compatta, acidula e profumata. Era già conosciuta e apprezzata nell'antichità romana, e citata da Gaio Plinio Secondo noto come Plinio Il Vecchio che nel suo Naturalis Historia ne localizza l'origine nella zona di Pozzuoli; oggi la mela annurca viene coltivata in tutta la Regione Campania. Di gran qualità è il vino prodotto a Sant'Agata de' Goti, famosi soprattutto la falanghina, che ha ricevuto la denominazione DOC con la dicitura Sant'Agata dei Goti Falanghina, e l'aglianico, etichetta DOC Sant'Agata dei Goti Aglianico riserva.

Eventi e Manifestazioni

  • "I mesi dell'anno", rappresentazione popolare e grottesca delle scadenze stagionali della vita campagnola. Risale forse a qualche rito pagano tramandato dalla tradizione locale.
  • "La Giostra del Cavaliere Turchino", probabilmente, in origine, una rappresentazione di corte medioevale, tramandata e travisata nel corso dei secoli.

Personalità legate a Sant'Agata de' Goti

Calcio

  • Alba Sannio
  • Virtus Goti
  • A.S.D. Sant'Agata Calcio 2010

















Periferia




Periferi





Pallavolo

  • Eurosud Sannio Volley

Servizi Ospedalieri

  • Ospedale "Sant'Alfonso Maria de' Liguori"
  • CMR-Centro Medico Erre (Privato)

Collegamenti stradali

La città è raggiungibile dall'A1 all'uscita Caserta Sud in direzione della Statale Appia, e deviazione a Maddaloni sulla Statale 265 per i Ponti di Valle di Maddaloni, o anche proseguendo sull'Appia, all'uscita di Arpaia o di Airola. È raggiungibile inoltre dalla A1 all'uscita Caianello e proseguendo poi lungo la Strada statale 372 Telesina fino all'imbocco della Fondo Valle Isclero.

Curiosità



I RUOCCO presenti nel comune, che risultano dall'elenco telefonico, sono

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