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Sant'Agata de' Goti è un comune italiano di 12.473 abitanti ubicato in Campania, nella provincia di Benevento. Sorge nella Valle Caudina, alle falde del Monte Taburno, ed al confine con la provincia di Caserta. Sant'Agata de' Goti è bandiera arancione del Touring Club Italiano.
La cittadella storica si erge su una propaggine tufacea tra il Martorano e il Riello, due affluenti del fiume Isclero, che formano uno spettacolare incrocio di profondissimi valloni, in era geologica epicentro di un violentissimo sisma; l'intera città si sviluppa alle falde del monte Maineto (
La pianta del centro storico è a semicerchio e misura
Classificazione sismica: zona 2 (sismicità medio-alta).
Idrografia
I corsi d'acqua che attraversano il territorio
comunale sono tutti a carattere torrentizio. I principali sono:- il fiume Riello,
affluente dell'Isclero;
- il fiume Martorano,
anch'esso un affluente del fiume Isclero;
- il fiume Isclero,
affluente del Volturno.
Clima
Il clima è mediterraneo, quasi sempre mite, fresco
nelle notti estive, e solo nei periodi di pieno inverno subisce infiltrazioni
di venti rigidi provenienti dal nord-est; nei periodi in cui le escursioni
termiche tra il giorno e la notte sono forti si stratifica una coltre di nebbia
densa e umida, favorita per lo più dall'Isclero;
spesso è molto ventoso.
Storia
Cratere di Assteas, Museo Archeologico Nazionale di Napoli, rinvenuto in area archeologica di Sant'Agata de' Goti
Le origini del nome
La storia
Gli storici concordano[3]
sull'ipotesi che l'attuale centro abitato di Sant'Agata de' Goti sorga sul
territorio dove un tempo si estendeva l'antica città caudina di Saticula.
Necropoli
sannite sono infatti venute alla luce nella zona nord del territorio
santagatese, nell'area compresa tra il fiume Isclero ed il comune di Frasso Telesino.
Il villaggio di Saticula venne citato da Tito Livio
prima e da Virgilio
poi nel testo dell'Eneide[4].Durante le vicende inerenti alla seconda guerra sannitica (315 a.C.) venne occupata dal dittatore Lucio Emilio ma il villaggio resistette in assedio per due anni e fu presa solo grazie all'intervento di Quinto Fabio Massimo. Successivamente restò fedele a Roma durante la seconda guerra punica. È a questo punto che probabilmente gli insediamenti abitativi si allontanano dalla valle dell'Isclero per spostarsi più a Sud. Ville di epoca romana sono state infatti rinvenute nella zona a sud di Sant'Agata. Non si può invece dire quando sia stata per la prima volta abitata la rocca tufacea che oggi ospita il centro storico di Sant'Agata, sicuramente abitata ai tempi della venuta dei Longobardi.
Man mano che i Romani perdevano il controllo sull'intera penisola il territorio di Saticula divenne sempre più teatro delle scorribande delle tribù barbare degli Unni, dei Vandali e dei Goti. Così per molto tempo si è pensato di attribuire l'origine del toponimo "de' Goti" alla venuta in Campania dei Goti. La tesi appare però oggi meno accreditata rispetto a quella che attribuisce il nome della città alla famiglia francese dei De Goth. Infatti è solo dopo il 1300 che i carteggi ufficiali riportano il toponimo completo.
Durante il Medioevo Sant'Agata fu dominio prima Longobardo, poi Normanno, quindi Svevo ed Angioino. Conquistata dai Longobardi venne inglobata nel Ducato di Benevento. A seguito dell'alleanza con i bizantini venne assediata e conquistata da Ludovico II nell'866 mentre nel 1066 passò sotto il dominio dei normanni. Nel 1230 fu ceduta a Papa Gregorio IX per poi passare nelle mani dei Siginulfo e degli Artus. Nel 1400 divenne possedimento dei Della Ratta, nel 1528 degli Acquaviva e infine nel 1696 dei Carafa, conti di Cerreto Sannita che la tennero sino all'abolizione del feudalesimo avvenuta nel 1806[5].
Sede vescovile dal 970 fino al 1986, quando è stata aggregata alla diocesi di Telese e Cerreto Sannita, ha avuto tra i suoi vescovi Sant'Alfonso Maria de' Liguori, alla guida della diocesi per tredici anni, e Felice Peretti, vescovo dal 1566 al 1571, poi Papa con il nome di Sisto V.
Nel 2004, assieme alla città di Cerreto Sannita, è stato uno dei due comuni della Campania ad essere insignito del marchio di qualità "Bandiera Arancione" del Touring Club.
Monumenti e luoghi di
interesse
Il centro storico di Sant'Agata de' Goti è
molto ben conservato. Passeggiando lungo le sue strade è possibile imbattersi
in emergenze architettoniche per lo più di matrice religiosa. Chiese,
monasteri, un palazzo episcopale e tante vestigia archeologiche di epoca
romana, inserite nelle facciate delle abitazioni, come epigrafi e cippi.- Il Castello di
epoca normanna, pesantemente restaurato nel XVII secolo,
che presenta al primo piano un ciclo di affreschi del pittore Tommaso Giaquinto.
- Il Duomo o Cattedrale
dell'Assunta, fondato nel 970, rifatto nel XII secolo
ed ancora nel XVIII secolo. Conserva pregevoli opere artistiche
ed una cripta romanica dove gli archi poggiano su fini capitelli
lavorati.
- La Chiesa di
Sant'Angelo in Munculanis, dove i recenti lavori di restauro[6]
hanno portato alla luce una struttura medievale ed una cripta con
sepolture a colatoi.
- La Chiesa
dell'Annunziata, costruita fuori le mura della cittadina medioevale.
- La Chiesa di San
Menna, edificio del X secolo, consacrata nel 1100
da Papa Pasquale II.
- La Chiesa di San
Francesco, con l'annesso convento francescano oggi sede municipale.
- La Chiesa di Santa
Maria di Costantinopoli con il convento delle Monache Redentoriste.
Musei
A Sant'Agata de' Goti ha sede un museo che
raccoglie reperti artistici ed archeologici provenienti dall'intera Diocesi e
che ha una sezione apposita dedicata ai luoghi dove visse Sant'Alfonso.
Prodotti tipici
La campagna produce prevalentemente olio, vino,
frutta (mele e ciliegie in special modo), ortaggi, cereali e legumi. Fra le
specialità di frutta si coltiva la mela annurca,
prodotto che nel 2006 ha
ottenuto il marchio IGP (Indicazione geografica protetta). Il
frutto, piccolo e schiacciato, si caratterizza per le proprietà organolettiche:
polpa bianca compatta, acidula e profumata. Era già conosciuta e apprezzata
nell'antichità romana, e citata da Gaio Plinio Secondo noto come Plinio Il Vecchio che nel
suo Naturalis Historia ne localizza l'origine nella zona di Pozzuoli;
oggi la mela annurca viene coltivata in tutta la Regione Campania. Di gran
qualità è il vino prodotto a Sant'Agata de' Goti, famosi soprattutto la falanghina,
che ha ricevuto la denominazione DOC con la dicitura Sant'Agata dei Goti Falanghina, e l'aglianico,
etichetta DOC Sant'Agata dei Goti Aglianico riserva.
Eventi e Manifestazioni
- Falanghina Felix
rassegna regionale sui vini da uva falanghina
prodotti in Campania.
- Suoni di Terra | Popoli Ritmi e Danze | Festival
delle Musiche e delle Altre Culture, Festival multidisciplinare
che si svolge ogni anno nell'arco dell'ultima settimana di agosto.
- "I mesi
dell'anno", rappresentazione popolare e grottesca delle scadenze
stagionali della vita campagnola. Risale forse a qualche rito pagano
tramandato dalla tradizione locale.
- "La Giostra del
Cavaliere Turchino", probabilmente, in origine, una rappresentazione
di corte medioevale, tramandata e travisata nel corso dei secoli.
Personalità legate a
Sant'Agata de' Goti
- Felice
Peretti, poi Papa con il nome di Sisto V
è stato vescovo della diocesi dal 1566
al 1571;
- Sant'Alfonso Maria de' Liguori
è stato vescovo della diocesi dal 1762
al 1775.
- Domenico De Masi, sociologo, è cittadino
onorario di Sant'Agata de' Goti.
- Ignazio Abate,
calciatore italiano, terzino del Milan.
Calcio
- Alba Sannio
- Virtus Goti
- A.S.D. Sant'Agata
Calcio 2010
Periferia |
Periferi |
Pallavolo
- Eurosud Sannio Volley
Servizi Ospedalieri
- Ospedale
"Sant'Alfonso Maria de' Liguori"
- CMR-Centro Medico Erre
(Privato)
Collegamenti stradali
La città è raggiungibile dall'A1 all'uscita Caserta Sud
in direzione della Statale Appia, e deviazione a Maddaloni
sulla Statale 265 per i Ponti di Valle di Maddaloni, o anche proseguendo
sull'Appia, all'uscita di Arpaia o di Airola. È raggiungibile inoltre dalla A1
all'uscita Caianello
e proseguendo poi lungo la Strada statale 372 Telesina fino
all'imbocco della Fondo Valle Isclero.
Curiosità
- Sant'Agata è stata
spesso set cinematografico, vi sono stati girati infatti molti film e
cortometraggi. Tra gli altri Il resto di niente, ispirato
all'omonimo romanzo di Enzo Striano, La mia generazione, con Silvio
Orlando, Claudio Amendola e Stefano
Accorsi e L'imbroglio nel lenzuolo con Maria Grazia Cucinotta e Nathalie Caldonazzo.
- Sant'Agata de' Goti è
la città natale del calciatore del Milan Ignazio Abate,
campione d'Italia nella stagione 2010–2011.
- Sant'Agata de' Goti
ha ospitato la tappa numero 7 del Giro d'Italia 2011.
I RUOCCO presenti nel comune, che risultano dall'elenco telefonico, sono
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