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giovedì 20 febbraio 2014

I marchesi Ruocco di Castellammare di Stabia: Fine di un'illusione.


Quelli che per mio nonno erano i Marchesi Ruocco, di cui parlava continuamente come fossero stati suoi parenti, meravigliandosi del mancato riconoscimento da parte di questi, erano in realtà discendenti dei Marchesi Cardone in quanto figli di Nicola Cardone, nato a Ogliastro Cilento 13/07/1886 che aveva preso in moglie Maria Ruocco, nata a Castellammare di Stabia 03/01/1923  da cui ebbe diversi figli maschi ed una femmina.

I Ruocco avevano costruito su via Nocera la loro abitazione che all’epoca era circondata da un giardino molto ricco di piante rigogliose di cui è rimasto qualche ricordo e la loro fonte di reddito su via Napolidedicandosi all’industria della pasta in un fabbricato imponente a più piani all’interno del quale,  Raffaele Ruocco definito "uomo di singolare attività e di iniziative geniali  “un molino a cilindro con pastificio e molitura di zolfo con tutti gli ordigni ed i sistemi suggeriti dall'industria moderna.”

Lo stabilimento era di tre piani e occupava un'area di 2500 mq. Lavorava a ciclo continuo, giorno e notte producendo oltre cento quintali di pasta il giorno e non aveva nulla da invidiare alle più rinomate industrie di Torre Annunziata e Gragnano.

Il molino non era da meno con i suoi quindici cilindri in continua attività e in grado di produrre 500 quintali di farina al giorno. Il che - scriveva Il Mattino il 18 settembre 1913 - fa dello stabilimento Ruocco uno dei più produttivi che il nostro Mezzogiorno possa vantare.

Nel 1908,durante gli scioperi che si verificarono nel mese di febbraio per la rivendicazione di un salario più rispondente alle ore lavorate, troviamo invece a capo del pastificio il figlio Francesco Paolo

Nicola Cardone discendeva dai marchesi di Melito pred. di Prignano. – Disc. da Giuseppe, penultimo intestatario nel Cedolario di Principato Ultra.

Affidandomi alle scarse notizie in mio possesso arguisco che Maria doveva essere  l’unica figlia di Francesco Paolo Ruocco mentre lui viene ricordato anche per aver concorso alla rinascita  con un nuovo volto del Circolo Nautico stabiese nel 1926.

I CARDONE con i quali si imparentò per dare un maggior lustro alla sua famiglia sono iscritti nel libro d'Oro della Nobiltà Italiana dal 1933, col titolo di marchesi di Melito (m.p.). Predicato di Prignano (m.f.) in virtù del D.M. di riconoscimento 13 febbraio 1928:

Nicola, fratello di Antonio (1862), di Francesco (1887) e di Gaspare ( 1891), nato  a Ogliastro C. il 13 luglio 1886, sposò a Castellammare di Stabia Anna Ruocco il 13 gennaio 1923.

I Figli di Nicola sono stati
Antonio, marchese di Melito col predicato di Prignano;
Francesco, nobile dei marchesi di Melito col predicato di Prignano;
Giovanna, nobile dei marchesi di Melito col predicato di Prignano;
Gaspare, nobile dei marchesi di Melito col predicato di Prignano;
Enrico, nobile dei marchesi di Melito col predicato di Prignano;
che hanno conservato sia il titolo sia le dimore di Prignano, Castellammare di Stabia e Napoli.

Se mio nonno fosse vivo  mi direbbe che non è possibile  forse perché in cuor suo si sentiva addosso una vena di nobiltà .

La moglie, mia nonna Erminia, discendeva da un ramo della famiglia Longobardi e aveva portato in dote un appartamento, disposto su due piani con ingresso indipendente e mobilio di elevato valore e un corredo altrettanto costoso come molti affermavano di dodici in dodici delle migliori qualità.





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