Nella tradizione della Marina Militare Italiana la preghiera del marinaio è il testo che viene letto a bordo delle navi in navigazione, sia nel corso della cerimonia dell'ammaina bandiera sia al termine delle messe; la preghiera è letta dall'ufficiale più giovane a bordo; a terra il testo viene letto al termine delle funzioni religiose celebrate in suffragio dei marinai.
Il testo della preghiera fu composto dallo scrittore Antonio Fogazzaro nel 1901 e venne recitato per la prima volta su nave Garibaldi; la lettura della preghiera fu resa obbligatoria a partire dal 1909 in seguito al rapido diffondersi della tradizione[1].
A Te, o grande eterno Iddio,
Signore del
cielo e dell'abisso,
cui
obbediscono i venti e le onde, noi,
uomini di
mare e di guerra, Ufficiali e Marinai d'Italia,
da questa
sacra nave armata della Patria leviamo i cuori.
Salva ed
esalta, nella Tua fede, o gran Dio, la nostra Nazione.
Da' giusta
gloria e potenza alla nostra bandiera,
comanda che
la tempesta ed i flutti servano a lei;
poni sul
nemico il terrore di lei;
fa che per
sempre la cingano in difesa petti di ferro,
più forti del
ferro che cinge questa nave,
a lei per
sempre dona vittoria.
Benedici , o
Signore, le nostre case lontane, le care genti.
Benedici
nella cadente notte il riposo del popolo,
benedici noi
che, per esso, vegliamo in armi sul mare.
Benedici!
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