Padula è un comune italiano di 5.558 abitanti. E’ situata a sud-est della provincia di Salerno, nel Vallo di Diano, su due colli a 699 m s.l.m. Dista circa dieci chilometri da Sala Consilina. Lungo il confine con Sassano scorre il fiume Tanagro, che attraversa il Vallo di Diano da sud a nord. Padula dista 100 km da Salerno e 65 km da Potenza.
Classificazione sismica: zona 1 (sismicità alta), Ordinanza PCM. 3274 del 20/03/2003.
Il nome di Padula deriva molto probabilmente dal latino medievale Paludem, cioè palude, mediante la trasposizione delle lettere D e L. Infatti in passato nella pianura sottostante si stendeva una palude.
In località Civita diversi ritrovamenti fanno stimare che i primi insediamenti umani vi si siano stabiliti intorno al XII secolo a.C. È solo nel VI secolo a.C. che si iniziò a popolare la zona dove sorge l'attuale Padula. In località Valle Pupina sono stati ritrovati bellissimi corredi tombali, formati da vasellame in bronzo e ceramiche di chiaro stampo greco, attualmente esposti nel museo archeologico, presso la Certosa di Padula. Occupata dai Lucani prima, dai Romani poi, la città non ebbe vita facile: schieratasi con Pirro e con Annibale, dovette subire le ripercussioni derivanti da queste infelici scelte. Riuscì a risollevarsi grazie all'impulso ricevuto dalla costruzione della Regio-Capuam che la collegava alle più centrali Paestum e Velia, tanto che nell'89 a .C. diventa Municipio Romano.
La prima trasformazione urbanistica in chiave unitaria si ebbe ad opera di Tommaso Sanseverino, incaricato da Carlo II d'Angiò nel 1296 di provvedere alla difesa della città. Questi cinse tutto l'abitato con un imponente cinta muraria che partiva dei bastioni del Castello per arrivare a chiudersi sullo strapiombo, rendendo il paese impenetrabile. Da notare l'introduzione di accessi fortificati e torri di guardia, di chiaro stampo angioino. I Sanseverino furono gli artefici, oltre che gli interpreti, di queste trasformazioni. Si sviluppò l'area intorno al Castello: sorge la Chiesa di San Clemente, che era cappella privata del feudatario, un ospedale pubblico, la sede del governo cittadino, e diversi palazzi, sedi degli uffici o alloggi dei dipendenti del marchesato. Inoltre, sposando lo spirito guelfo della corte angioina, favorirono l'insediamento di ordini monastici nel territorio padulese: oltre alla ripopolazione del monastero di San Nicola al Torone e alla fondazione della Certosa di San Lorenzo (1306), i Sanseverino provvidero all'inserimento nel tessuto cittadino degli Agostiniani (1350) e dei Francescani (1380). I rapporti non furono comunque sempre idilliaci, tanto che nel 1383 il paese, colpevole di essersi ribellato agli ordini superiori, venne cinto d'assedio da Enrico, pronipote di Tommaso.
Dal XVI fino al XVIII, Padula passò di signore in signore, venendo donata o venduta. Tutti costoro furono feudatari che non dimoravano in paese, ma ricevevano dal territorio notevoli benefici economici, anche perché rinunciarono ad amministrare la giustizia in materia penale: così facendo la città divenne una piccola oasi di libertà, dove né l'Università (il Comune) né i cittadini potevano essere giudicati. La miseria estrema del popolo però costringeva i braccianti ad emigrazioni stagionali, in particolare in Puglia, molti commercianti a chiudere bottega e ugualmente grigio era l'orizzonte intellettuale: i migliori uomini non potendo vivere in ambienti così meschini, si rifugiavano a Napoli.
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Tale situazione disastrosa è da imputare al malgoverno dell'Università, che badava solo ai privilegi goduti dei nobili e del clero.
Nel 1806 la casa certosina fu' abbandonata dai frati, che dovettero obbedire ad un decreto reale: l'esercito francese fa razzie di beni ed opere d'arte e inizia la fase calante della parabola di questo splendido monumento, che solo negli ultimi anni sta iniziando a riemergere dagli abissi della noncuranza. Altri insurrezioni, sfociate nel sangue, si verificarono nel 1820 e nel 1857, quando Carlo Pisacane, accompagnato dai “300 giovani e forti” si recarono a Padula convinti che vi fossero buone probabilità di una rivolta popolare: al contrario invece trovarono i patrioti del posto arrestati, le guardie del re ad aspettarli e un clero che dispensava false indicazioni. I compagni di Pisacane furono massacrati, e le residenze dei rivoluzionari del posto saccheggiate.
La casa certosina ormai abbandonata da circa un secolo, diviene campo di concentramento per disertori e prigionieri, tra il 1915 e il 1921, e un campo di lavoro inglese tra il 1943 e il 1945. Il tessuto economico-civile uscì distrutto dalla Seconda guerra mondiale tanto che iniziò una seconda ondata migratoria, diretta verso il Nord Italia, il Centro Europa e l'America Latina. Tra gli anni '50 e '60 Padula venne poi sconvolta dallo sviluppo urbanistico: si resero necessarie la costruzione di infrastrutture quali l'apparato fognario, la scuola elementare, la strada provinciale che collega la parte bassa del paese al centro storico.
Monumenti e luoghi di interesse
Chiese
- Chiesa di san Michele Arcangelo
- Chiesa di San Nicola de Domnis
- Chiesa della Santissima Annunziata
- Chiesa di San Clemente
- Chiesa di San Martino
- Cappella di Santa Maria di Costantinopoli
Conventi
- Certosa di San Lorenzo
- Convento di San Francesco
- Convento di Sant'Agostino
- Badia di San Nicola al Torone (rudere)
Siti Archeologici
- Cosilinum
- Eremo di San Michele alle Grottelle
- Battistero paleocristiano di San Giovanni in Fonti
Siti di interesse Storico
- Le mura cittadine, con relative porte e torri
- Sacrario dei Trecento
- La casa-museo di Joe Petrosino
Altri luoghi di interesse
- I mulini
· Il monumento di San Brunone
Musei
- Museo archeologico provinciale della Lucania occidentale
- Casa-museo Joe Petrosino
Evoluzione demografica
La popolazione è oscillata dai 7041 del 1861 ai 5403 del 2001 con picchi di 9307 del 1871 e i 4528 del 1921
Immigrazione straniera
Al 31 dicembre 2007 a Padula risultavano residenti 191 cittadini stranieri. Le nazionalità principali erano: Romania (86), Venezuela – (28), Ucraina – (21), Senegal – (20), Marocco – (10), Moldavia – (9), Altro – (17)
Infrastrutture e trasporti
Strade
- Uscita autostradale di Padula-Buonabitacolo sull'A3 Salerno-Reggio Calabria;
- Strada Statale 19 delle Calabrie, che collega la città alla Basilicata e a Battipaglia.
- Strada statale 517 Bussentina.
- Strada Provinciale 51/a Silla-Caiazzano-Innesto SS 19-Innesto SP 180.
- Strada Provinciale 51/b Innesto SP 180-Arena Bianca-Innesto SR 103(Km 6+000).
- Strada Provinciale 149 Innesto SP 51-Padula-Innesto SP 51.
- Strada Provinciale 180 Innesto SP 51-Padula-Innesto SP 273.
- Strada Provinciale 192 Innesto SS 19(Scalo di Montesano)-Innesto SP 51 per Arenabianca.
- Strada Provinciale 273 Innesto SP 180-confine Provincia di Potenza.
- Strada Provinciale 378 Innesto SS 19(Lamicelle)-Innesto SS 517.
Ferrovie
RUOCCO PRESENTI A PADULA.
Sono un numero esiguo e svolgono attività di trasporto.
Agenzia Viaggi Ruocco Di Ruocco Vincenzo e Figli Snc / 84034 Padula (SA) Via Nazionale, 258 tel:0975 74008, 0975 74507, 0975 74506, 0975 514949
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